Anupam Kripa - Divine Blessing of Bhagawan Haidakhan Baba

PREFAZIONE DEL TRADUTTORE
Nell'Ottobre del 1972, Pujya Shri
Shri 1008 Haidakhan Babaji assegnò al traduttore il compito di tradurre
"Anupam Kripa" dall'Hindi all'Inglese durante una delle periodiche
visite a Vrindavan al fine di essere dentro l'aura e la grazia di Pujya
Babaji. Sembrava ci fossero due ragioni dietro l'assegnazione una
generale e una particolare ossia un'opportunità per la lettura pubblica
Inglese di venire a contatto con uno dei maggiori scrittori di Shri Mahendra
Maharaj e un incentivo per il traduttore di imparare l'Hindi in quanto
la sua conoscenza era a malapena rudimentale. Il traduttore quindi non
vanta né di una traduzione testuale né di una traduzione letterale.
Stentare ed anche sbagliare la traduzione forse può essere scoperto dal
più abile. Qualunque carenza si trovi nella traduzione, è il traduttore
il solo responsabile. Il compito è stato difficile prima di tutto dovuto
alla sua carente conoscenza dell'Hindi ma anche per lo spirito di
intrinseca differenza tra le due lingue. Non solo certe parole sono
impossibili da tradurre nel loro completo significato ma la profonda
devozione dei sentimenti espressi all'origine è difficile da esprimere
in Inglese. Così anche le idee profondamente metafisiche e mistiche non
rispondono nel linguaggio della traduzione. Il traduttore ha quindi
tentato di andare sul sicuro ed ha provato a tradurre il più
letteralmente possibile realizzando completamente che tale metodo, in
contrasto con la libera traduzione, risulti molto spesso manierismo
ampolloso. La traduzione è offerta come un lavoro di amore ai sacri
piedi di Pujya Babaji ad ogni buon fine. Può inoltre ispirare gli altri
che non possono leggere l'originale a una profonda e sentita devozione
per Pujya Babaji.
OM NAMAH SHIVAY.
JAIPUR 12 Settembre 1972
Tu sei partito;
La Luce che
brillava fugace portando guarigione nei nostri cuori dallo stress e dal
conflitto, è sbiadita, e ci stanchiamo dalla debolezza - desiderosi
della tua presenza.
Un breve periodo di luminosità, poi la desolata notte;
Un albero di brillante splendore, dall'altezza celeste;
Una stella dalla nostra presenza ha preso il suo volo,
e adesso tutto è oscurità, nessun raggio di tregua.
Come un bambino privo dell'amore della madre e presenza di guarigione,
non capisce la sua assenza, ma piange e anela alla stretta delle sue
amorevoli braccia, così, desolato, non capisco, ma anelo soltanto ancora
una volta ad un segno della Tua bellissima forma, noi aspettiamo e
vegliamo per Te.
Per lunghi secoli ti cercai di vita in vita vagando andando senza conoscere pace nè gioia, senza riposo.
Come può una parte strappata dal suo intero, trovare riposo, tranne fondendosi ancora una volta per essere un intero?
Tutte le cose che splendono sono piene di bellezza: i dolci fiori, gli
alti alberi, le piccole increspature dei ruscelli, il cinguettio dei
dolci uccelli sugli alberi, il gioco dei bambini piccoli, i gloriosi
colori del tramonto, il sospiro del vento e il suo fruscio attraverso le
foglie, le gocce di rugiada delle prime ore del mattino sulle verdi
lame dell'erba, la musica delle onde del mare in tempesta, i magnifici
colori dell'arcobaleno. E migliaia di altre cose che una volta come
balsamo calmavano questo cuore inquieto, ma ora la Tua assenza mi
commuove di più. Una gioia ha preso il volo, e tutto è oscurità.
Quest'ostinato cuore esige un costante sguardo sulla Tua splendida
forma. Come un mendicante affamato a cui gli è stato dato un boccone non
sufficiente a placare la sua fame ma sente ancor più forte i morsi del
suo vuoto, così io, avendo avuto un assaggio della Tua Divina Grazia
posso scarsamente vivere ora, eccetto in Tua presenza. Come un pesce
gettato fuori dall'acqua, ansima alla sua casa naturale, così Signore,
io languisco per la Tua assenza. Tu, il Tutto compassionevole vieni
presto e salva questo fragile cuore.
SU BABAJI LASCIANDO VRINDABAN 22 OTTOBRE 1972
Baba il nostro Amato, nostro Guru e Amico,
Privi della Tua presenza del Tuo Amore e della Tua forza;
La Tua bhaktas sta chiamando se ne guardino dal loro pianto,
Guarda in quale oscurità e angoscia mentono.
La bugia offusca le corti del Tuo tempio e santuario,
dissolve i fiori - la loro offerta e la mia;
Tutta la luce è partita, tutta la gioia e la dolce grazia,
Quella che splende in ogni bhakta, dal Tuo sacro viso.
Alla mattina e alla sera i cimbali e il tamburo,
che resero le Tue corti di fervida devozione;
Sparsi nella vita, non curanti, negligenti e morti,
E tutti attorno sono avviliti e tristi.
I Tuoi sorrisi non sono più riflessi nei fiori,
Loro non sentono il Tuo amore che stava cadendo in docce;
Loro non ascoltarono la Tua voce che echeggiava intorno,
Nelle corti del Tuo tempio quella più dolce del suono.
Il Tuo tempio, una conchiglia, una volta piena di luce, quando dentro la perla splendeva lucente e brillante;
La perla adesso è partita sballottata dalle onde,
L'ostrica scende nella sua vuota tomba.
Le corde del mio cuore nelle quali Tu suonasti,
Rotto l'arte e sparpagliata nel triste scompiglio;
Solo Tu, Tu puoi renderli di nuovo completi,
E portare avanti la musica della mia anima perduta.
Rotto l'arpa, dimenticata e morta,
Dove tutta la sua dolce musica è svanita e fuggita;
Per la mano che l'aveva accordata non suona più,
Sulle sue corde rotte, in modi devozionali.
Insonni e stanchi di pianto nei nostri occhi,
Deboli e non riuscendo nei nostri cuori attraverso i nostri sospiri;
Noi languiamo, aneliamo a vedere il Tuo viso,
il Tuo amore e il tuo riso, la Tua gioia e la Tua grazia.

NOTA DELL'EDITORE
E' piuttosto impossibile per le persone realizzare la conoscenza
spirituale, la perfezione in meditazione e la realizzazione di Dio
eccetto quando Dio prende una forma umana. Egli si incarna nella forma
di un essere vivente nel modo più comune come noi per insegnare non
predicando ma insegnando ed impartendoci la formazione spirituale grazie
alla Sua propria condotta. Egli si incarna ogni qual volta si pone la
necessità, per mantenere l'armonia della Sua creazione, sradicando
l'adharma e provvedendo alla protezione dei Suoi devoti. La Sua forma
personificata può essere soltanto in una forma durante il Suo lila come
Shri Rama o Shri Krishna, oppure può continuare in diverse forme come
nel caso del Signore Shiva incarnato in Shri Haidakhan Baba. Shri Babaji
fu l'eterna manifestazione di Dio in forma umana. Egli apparve
nell'anno 1840 nel villaggio di Haidakhan ai piedi del monte Kailash.
Sebbene Shri Babaji usava muoversi ovunque, Egli concentrò le sue
attività soprattutto sulle colline del Kumaon. Durante il Suo periodo di
Lila Egli esibì vari poteri mistici. Egli istituì tre Ashram ad
Haidakhan (Distt. Nainital), Sidhashram (Almora) e Kathgharia
(Haldwani).
Shri Babaji scomparve nel 1922 nella giunzione dei fiumi
Gori e Kali ad Askot, Pithoragarh in presenza di alcuni devoti. Sebbene
Shri Babaji scomparve dal pubblico Egli usava dare frequentemente
Darshan nella visione o in forma fisica ai suoi discepoli in India e
all'estero. A molti devoti Egli usava dare Darshan di Shri Mahendra
Maharaj.
Dopo la scomparsa di Shri Haidakhan Baba nel 1922 un grande
Siddha yogi divenne ben noto per l'insegnamento ai suoi discepoli su
Baba Haidakhan. Egli fu Shri 108 Mahendra Maharaj che è anche conosciuto
con altri diversi nome quali Shri Charnashrit, Shri Kripapatra e
Brahamchari Baba. Anche se egli acquisì un'alta conoscenza e guadagnò i
gradi più elevati egli li usò per condurre una vita molto semplice così
che nessuno poteva immaginare che egli fosse così altamente educato.
Dalla grazia divina in un primo momento egli fece di Vrindavan e Lohban
le sue dimore e successivamente rimase in austere pratiche spirituali a
Lohban per 30 anni. Egli usava sedere continuamente in una postura per
diversi giorni nella recitazione "Durga Saptshati". Durante questo
periodo a Lohban diverse persone furono riportate in vita dopo essere
morte, molti divennero letterati e molti illetterati divennero
compositori di inni. Molte coppie senza figli furono benedetti da figli e
i poveri diventarono ricchi. Egli non prese mai soldi per questi
miracoli e usava dire "Tutto è per grazia di Shri Munindra Bhagawan, io
sono solo il suo umile inserviente".
Secondo le istruzioni di Shri
Haidakhan Baba, egli lasciò la sua casa per sempre. Egli venne in
contatto con molti santi e Siddha ma non gli importava di ottenere
poteri mistici. Fondamentalmente egli diventò così influente che molti
re furono dopo di lui ma egli non toccò nemmeno il cibo da loro
offertogli.
Shri Haidakhan Baba avendo il Suo rapporto da numerose
vite passate accettò Shri Mahendra Maharaj come suo discepolo
nell'infanzia come Dhruva in Bihar. A tempo debito Mahendra Maharaj
viaggiò per tutta l'India compreso Mansarover Kailash, Nepal e Tibet
alla ricerca del suo Sadguru. Incapace di trovarlo egli decise in ultimo
di porre fine alla sua vita. A questo proposito egli viaggiò da
Haldwani all'Himalaya. Egli dal nome di Kripa Patra descrisse la sua
esperienza e reminiscenza durante il suo viaggio in Himalaya in un libro
intitolato, "Bhagawan Shri Haidakhan Wale Baba Ki Anupam Kripa".
Shri Mahendra Maharaj fu benedetto dal Signore Shiva alla creazione
della divina letteratura e alla costruzione dei templi di Bhagawan
Haidakhan per il benessere dell'umanità.
Di conseguenza scrisse i
sacri libri "Nam Sadhan", "Punya Smriti", "Anupam Kripa", "Ashirvad aur
Adesh", " Avashyak Karma" e "Divya Kathamrit". Un semplice colpo
d'occhio a questi libri sacri dà beneficio di dieci milioni di yagna. I
templi di Bhagawan Shri Haidakhan Baba furono fondati a Kathgaria
(Haldwani) e Vrindavan. Questi templi sono "Siddha Peeth", elargiscono
desideri ai devoti e i libri sacri sono come 'Kalp Taru' - l'albero che
esaudisce i desideri che conferisce poteri occulti ai devoti.
Shri
Mahendra Maharaj fu un valido aiuto a rivelare l'identità al mondo che
Haidakhan Baba è l'incarnazione del Signore Shiva, in più egli scrisse
anche Stotras, Stuti e Arti (servizio al tempio) che sono usati in ogni
tempio di Shri Haidakhan Baba nel mondo. Egli fornì sano materiale nelle
mani dei devoti che daranno anche poteri e potenti strumenti per le
generazioni a venire per il rapido progresso nel raggiungimento
dell'obiettivo del sentiero della spiritualità.
Nessun altro
discepolo ha fatto una tale grande quantità di lavoro come Shri Mahendra
Maharaj per diffondere il nome e il messaggio di Shri Haidakhan Baba.
Difficilmente si trova un altro esempio disponibile nel mondo della
quantità di dedizione fatta da nessun altro discepolo sul suo Sadguru
come fece Shri Mahendra Maharaj. Prima che prendesse il Mahasamadhi il
23 Giugno del 1969 Shri Mahendra Maharaj fece una previsione molto
significativa cioè che Shri Haidakhan Baba sarebbe riapparso nel 1970
per il Benessere e il buon auspicio di tutti gli esseri viventi nel
mondo. Mahendra Maharaj prese il suo Mahasamadhi nel 1969. Quando il suo
corpo fu portato in processione durante la cremazione migliaia di
devoti furono presenti al lutto per Lui.
Mentre egli giaceva sulla
pira per la cremazione improvvisamente la sua mano fu vista alzarsi da
sola a benedire i suoi devoti; molti devoti rievocano questo avvenimento
lo stesso giorno ogni anno a Vrindavan
Mantenendo le parole di Shri
Mahendra Maharaj, Brahamswroop Shri 1008 Bhagawan Haidakhan Bihari Dev
riapparve nel 1970 nella forma di Mahavatar Babaji nella Sua forma
compassionevole per conferire le Sue benedizioni ai Suoi devoti.
L'Immortale e il non nato Mahavatar Babaji iniziò al Kriya Yoga nel 1861
Shri Shyama Charam Lahiri descritto da Paramhansa Yoganada e Shri
Mahendra Maharaj nei loro libri rispettivamente intitolati,
"Autobiography of a Yogi" e "Bhagawan Shri Haidakhan Wale Baba Ki
Jagdudharak Lila". Per Shri Babaji non c'è relatività di passato,
presente e futuro. Non c'è altro esempio parallelo sulla Terra dove un
Dio incarnato E' stato venerato contemporaneamente della sua
personificata forma mobile e le forme immobili nei templi. Di essere in
presenza fisica di Shri Babaji fu la più grande esperienza divina umana a
noi disponibile. Migliaia di persone dall'India ed estere, in
rappresentanza di tutti i ceti sociali hanno visitato Babaji. Tutti loro
hanno delle sorprendenti storie da dire che Lo avvalorano. Dalla Sua
riapparizione Babaji ha eseguito molte yagna ed ha anche istituito i
suoi Ashram in tutta l'India. Dopo la pubblica apparizione i Suoi
principali insegnamenti sono stati Nam - Jap, preferibilmente cantato di
Om Namah Shivay, Karma - Yoga e la pratica di verità, semplicità e
amore.
I dubbi sorsero nella mente di alcune persone riguardo
l'immortalità di Shri Babaji nella maniera in cui Egli prese il
Mahasamadhi nel Febbraio del 1984. Ogni tentativo di capire i giochi di
Shri Babaji sarà invano perché sono molto profondi e pieni di
segretezza. Shri Babaji è un immortale, un maestro spirituale che ha
l'abilità di materializzare e smaterializzare il Suo 'Corpo' a volontà.
Egli può trasformare il Suo 'Corpo' fisico più veloce dei suoi devoti
che possono trasformare la loro mente e i sentimenti per Lui. La prima
manifestazione divina nelle "differenti" forme eterne di Bhagawan
Haidakhan sono state da 'vecchio' a 'giovane' e da giovane a un 'Bal
Yogi'. L'immortalità di Shri Babaji, che ha continuato da tempo
immemorabile, non è affatto terminata dopo il Mahasamadhi. Coloro sempre
opposti alla manifestazione di qualsiasi Avatar consapevolmente o
inconsapevolmente hanno dovuto pagare un prezzo elevato. E' impossibile
identificare Dio incarnato con l'ausilio di strumenti normali, tecnico,
della scienza moderna. La scienza spirituale inizia dove la fisica
(materiale) la scienza giunge al termine. Si è quindi consigliato di
mantenere pazienza e la preghiera è la sola certa lasciataci per la
rivelazione della verità.
Shri Babaji può essere visto o
riconosciuto dalle persone quando Egli così desidera. Questa idea è
stata ben esposta da Goswami Tulsidasa nel Ramcharitmansa: "Soi Janai
Dehu janai, Janat tumhahi tumhi hoi jai, Tumharihi kripa tumhahi
Raghunandan, janahin bhagat bhagat ur Chandan". "Egli (devoto) riconosce
Te a cui Tu benedici per rivelare e dopo aver riconosciuto egli
(devoto) diventa come Te. Signore Rama! Tu sei come il sandalo tenuto
nei freddi cuori dei devoti. I devoti possono riconoscerti solo grazie
alla Tua benedizione".
Come per la pubblicazione di questo Libro
Sacro il dattiloscritto fu consegnato a me da Shri Mahaprabhuji (Shri
Babaji) senza fare alcuna menzione. Tutti questi anni è stato mantenuto
un Tesoro con me quando due dei miei libri, 'Sankirtan Sadhan' del 1991 e
'Sukh Shanti Deepika' del 1992 furono pubblicati, decisi di pubblicare
anche questo libro e dalla benedizione dei Suoi Santi Piedi è ora nelle
vostre mani. In luogo la lingua nel libro originale era difficile e fu
veramente un gran lavoro tradurre, tuttavia, dalla grazia di Shri Babaji
è stato ben fatto. Due delle poesie del traduttore sono state incluse
anche in questo libro a beneficio dei lettori.
BHOLE BABA KI JAI
Ever
Longing for Maha Prabhuji's divine dust of Holy Feet.
Sempre Desideroso per la divina polvere dei Santi Piedi di Maha Prabhuji.
Mahant Baba
LA GRAZIA DEL GURU
Mi inchino ai piedi sacri di loto del Guru
che è un oceano di compassione ed è la forma visibile di Vishnu Bhagwan.
Le Sue parole sono come molteplici raggi di sole, che illuminano
l'oscurità dell'ignoranza.
Rendo omaggio alla polvere dei piedi del
mio Guru, La polvere dove risiede la bellissima essenza della qualità di
tutte le bontà. E' anche piena di fragranza, che ha un piacevole
sapore. Nella polvere di questi piedi è il gusto di quel nettare che il
discepolo desidera. La polvere dei piedi
di loto del Guru è ambrosia e il vero nome è la radice del nettare.
Essa placa il ciclo della nascita e della morte. Quella stessa polvere è
simile alla maestosa radianza della sacra forma di Shiva. Essa genera
benedizione pura e di buon auspicio. E' capace di rimuovere la sporcizia
dallo specchio delle menti degli uomini altamente sviluppati e quando
viene applicata sulla fronte è in grado di armonizzare la combinazione
del triplo gunas.
Le unghie dei piedi del Guru sono come gemme
scintillanti in cui il molto raccoglimento produce immediatamente
intuizione divina nel cuore. La loro radianza distrugge l'oscurità
dell'illusione. E' davvero fortunato colui nel cui cuore questa radianza
penetra. Non appena questa radianza entra nel cuore, si apre ai puri
occhi interiori e cancella le malattie di nascita e morte in questa vita
di oscurità. Quando questa luce brilla, tutte le cose nascoste
diventano visibili. Non appena questa luce illumina il cuore, tutto il
gioiello come sublime e taciuto diventa visibile. Così come
l'applicazione dal saggio devoto del magico e perfetto collirio ottiene
la perfezione e capace di vedere la bellezza delle montagne, foreste e
la terra, come anche quando la polvere dei piedi del Guru è applicata
agli occhi dal saggio devoto, egli ottiene la saggezza e vede le
meraviglie di queste montagne, foreste e la terra, come il gioco della
natura.
La polvere dei piedi del Guru è la bellezza e il delicato
collirio che è come nettare agli occhi e ha il potere di curare le
malattie di questi organi. Applico questo collirio ai miei occhi
rendendoli luminosi e potenti, inizio a narrare la vita del Signore
Rama, per cui le paure delle esistenze del mondo finiscono.
(Balkand
Ramcharitmanasa)
INTELLIGENZA E FEDE
La diversità ben organizzata nel mondo intero e l'armonia del suo
regolare funzionamento sono la prova che c'è un potere onnisciente ed
efficiente che lo controlla. Da tempo immemorabile la mente dell'uomo si
è occupata in vari modi per ottenere la conoscenza di questo potere. Su
questo argomento il più antico verso dice: "Quel Potere Supremo è stato
venerato dai saggi sotto vari nomi e personificazioni". Questi saggi
non furono soddisfatti semplicemente realizzando il suo irresistibile
potere solo a parole ma furono compiaciuti soltanto dopo che lo avevano
fatto, funzionò in tutti i loro sensi ed organi. Essi lo chiamarono lo
'Stato Eterno', lo 'Stato più elevato'.
Essi raggiunsero la pace
solo quando il Trascendentale fu realizzato dai loro sensi. Da questa
realizzazione nel cuore, giunse la clamorosa ispirazione in forma di
parole da loro pronunciate: "Il Virat (Gigante Forma) ha migliaia di
teste, occhi, piedi, (Yajur Veda). Esso funziona come le mani, i piedi,
la testa, la bocca e le orecchie, coprendo ogni cosa dell'universo". I
saggi del venerabile passato che conseguirono questa lunga, duratura e
felice realizzazione erano sapienti con facoltà ben controllate e
realizzando continuamente questo risveglio, affine e beato potere,
ottennero come risultato la pace duratura.
Ma questa realizzazione
non fu conseguita facilmente a tutti i sensi ed organi, essa rimase
sottoposta come conseguenza dell'intelletto. Il cervello era pienamente
soddisfatto ma il cuore (la parte emozionale) non avrebbe potuto
ottenere alcun appagamento. Il cervello si sente soddisfatto di semplici
analisi accademiche. Noi possiamo chiudere noi stessi nella nostra
immaginazione e vivere come un imperatore in tale mondo dei sogni.
Questo è facile da fare per l'intelletto ma il cuore ha una natura
onnipresente di sapere ed incontrare - perdendo del tutto il senso di
separazione, di fondere con l'altro. Questo obiettivo non fu realizzato.
Da quel momento l'uomo, naturalmente sollecitato, tentò di stabilire la
piena unione con quelle cose pratiche essenziali le quali connettono le
qualità trascendentali del cuore e delle emozioni. Il cuore e
l'intelletto non si sbarazzano dei pensieri e delle domande fino a che
non ottengono la vera conoscenza e l'attuale realizzazione
dell'inesprimibile, non definibile. Così la fede del cuore non considera
la sua ricerca compiuta fino a che non fa suo oggetto di meditazione
Dio, esplicabile nella propria lingua e visibile al proprio occhio.
La differenza tra la conoscenza e l'intelletto, dall'omonimo nome, sono
infatti uno e lo stesso. Entrambi sono stati usati con lo stesso
significato. Anche nelle Scritture è scritto: "quando la liberazione non
può essere acquisita senza l'intelletto è possibile conseguire una
visione del Signore attraverso l'intuizione".
Allo stesso modo la
fede e la devozione sono anche uno. Le Scritture dicono: "La Fede può
realizzare la Verità". Shri Bhagawan dice: "Tu puoi raggiungermi grazie
ad un'illimitata devozione".
Quindi c'è una profonda connessione
tra l'intelletto e la fede. Altrettanto il corpo fisico che essendo
diviso in due perisce, così anche la vita spirituale se l'intelletto
viene tagliato fuori dalla fede o la fede dall'intelletto porterà
all'estinzione dell'intuizione spirituale. Non solo in campo spirituale
ma in tutte le attività umane c'è bisogno di questi due poteri o
energie, lavorando in piena armonia l'un l'altro. Senza la cooperazione,
il funzionamento dei due, è impossibile eseguire perfettamente alcuna
opera. Tutta l'evoluzione degli esseri umani come la piena realizzazione
dell'anima, la realizzazione dell'aspirante dell'ispirazione,
dell'amante di raggiungere completamente la sua amata è possibile solo
quando l'intelletto e la fede lavorano come la Ganga e la Yamuna,
scorrendo in confluenza. Per una vita veramente di successo è
assolutamente essenziale che queste due correnti fluttuino in
confluenza. Ci porterà all'immortalità e alla cui presenza si procede
verso la luce, che il flusso di queste correnti in ogni campo della
nostra vita sia pienamente coordinato, puro, regolare e libero.
Le
forze della creazione cioè l'intelletto e la fede sono una parte
indivisibile dell'energia divina. Per la salvezza dell'umanità afflitta
dalla diversità, date per scontato che la Madre Divina essendo uno ha
assunto più di una forma di queste due forme. Il potere delle Forze
Divine può essere manifestato principalmente per la sua potenza,
grandiosità nonché dolcezza. Entrambi appartengono alla radiazione di
Shri Bhagawan e il compassionevole Signore dota i suoi devoti della
potenza divina e del fascino della dolcezza. Ambedue sono difficili da
ottenere per l'essere perché non è possibile per l'essere in schiavitù
sopportare il Potere Divino. Solo la compassionevole Madre Divina, con
grazia, disperde delle particelle della sua Divina dolcezza nei nostri
cuori. Quel Potere Divino subordinando le Sue Forze discende nel cuore
umano adottando una compassionevole e coscienziosa forma di divina
dolcezza, Shri Bhagawan ha detto: "Io sono Dhanjjaya tra i Pandavas. Tra
i demoni io sono Prahlad". Quindi il sentimento di devozione in un uomo
è proprio la forma del Signore. Quando una persona è immersa nella Maya
e giorno dopo giorno galleggia nel fiume delle sue propensioni, con
quale capacità attraversa questa insondabile Maya?. Perciò come abbiamo
accettato l'unione di intelletto e fede, così anche grandezza, potenza e
dolcezza sono complementari l'un l'altra. L'intelletto è la base per il
pensiero della potenza e grandezza. Non piace mai accettare nulla senza
essere sconfitti. Sino a quando attraverso il colpo di martello della
logica e l'esame incrociato dei suoi migliaia di sospetti non sono
completamente schiacciati, essa è incapace di arrivare alla chiara e
definitiva conclusione del soggetto preso in considerazione.
La
Fede Divina è piena di dolce lustro. Nelle vite umane, nella battaglia
in campo degli sforzi, nelle agitate acque della mente, fatta mutevole
attraverso i venti delle propensioni, la Fede Divina ci dà il gioiello
di Bhava (sentimento leale). Dopo aver ricevuto quella lealtà, concessa
dalla fede, noi raggiungiamo l'adempimento. Prendendo supporto del puro
raggio del gioiello, ci libereremo dall'oscurità dell'ignoranza e
dall'impotenza causata dalla mancanza di ricchezza divina, in forma di
oscurità della conoscenza, il triplo dolore del mondo ed ottenere Luce
Divina, il Divino Splendore della Verità e Affine Benedizione.
Come
la confluenza del Gange e dello Yamuna diventa un luogo di
pellegrinaggio, il più sacro dei luoghi santi, similarmente dalla
perfetta combinazione di intelletto e fede, un'inesprimibile fiamma
divina nel campo del tentativo costruisce la nostra interiorità, quella
fiamma divina troneggia, si insidia nei nostri cuori e sappiamo che è
come Bhava. Come l'unità del devoto, la devozione, l'oggetto della
devozione, l'energia vitale dietro la ricerca è Bhava e la personalità
del devoto, la sua devozione e il Signore (Colui a cui la devozione è
diretta), lavorando come una unità nella trinità è Bhava. Bhava è la
forma tangibile del Signore.
La manifestazione del Signore è
possibile solo attraverso Bhava. Sto cercando di descrivere il Riverito
Signore che è tangibile ma intangibile. Il Supremo potrebbe essere
esteriore però mai inesperto Purusha. Il suo comando, insegnamento e
benedizione fu riassunto in una sola frase: "Come è il tuo Bhava così è
la chiarezza della tua visione".
La felicità e la sofferenza, la
virtù e il danno, il guadagno e la perdita, la fiducia e il dubbio, sono
anche la nascita e la morte che costituiscono il mondo. Da qualsiasi
angolazione un uomo guardi questo mondo e il Signore, così si presenta a
lui in realizzazione. Dove non c'è Bhavana lì non può esserci il
Signore e in qualunque modo venga chiamato Bhavana non c'è niente oltre
il Signore, può essere solo lussuria animale. Una persona che non è in
comunione con il Signore non è uno yogi. E' impossibile per Bhava
risiedere in lui. E' vero che solo prendendo rifugio ai piedi di qualche
grande uomo, i piedi di loto del Guru si ottiene Bhavana. Per colui che
cerca tale rifugio, anche le strade difficili alla realizzazione
diventano più facili. Questa è la regola del Signore. "Oh Arjuna! Coloro
che guardano se stessi in Me, per loro io sono il salvatore dall'oceano
di questo mondo mortale".
Questi fortunati che coscientemente sono
pienamente devoti ai piedi divini, solo loro raggiungeranno la salvezza.
Essi avranno la visione del più affascinante Signore.
CHIAMATA NON RICHIESTA
Nel mezzo dell'agitazione emotiva il Signore prese soltanto il mio
cuore inquieto e mi donò fulgide sensazioni di devozione e dedizione.
Come un insignificante formica che ottiene un soffio di profumo di miele
e lo segue fino a raggiungere il favo, così coinvolto nella moltitudine
dei pensieri e contro pensieri, questa mente affascinata come una
formica, svegliata dall'inestinguibile desiderio di incontrare il
Signore, il donatore di sentimenti di devozione e commozione. Cercai con
vari mezzi di mitigare questa inquietudine, ma invano. Infatti più
cercavo di liberare me stesso da questo malessere e più diventava
peggio. Questo andò avanti per diversi anni. Non avevo molta fede nelle
discipline spirituali. Se facevo un passo in quella direzione provavo
antipatia all'idea, come sentivo che il fine ultimo era il conseguimento
e il godimento degli amati obiettivi. Se gli esercizi disciplinari
spirituali superano tutti gli ostacoli pensai che il risultato dopo
tutto sarebbe stato il conseguimento delle siddhi (poteri occulti). Ma
quello non avrebbe nemmeno potuto darmi un assaggio del Signore e senza
di quello non avrei ottenuto pace duratura, il Signore non sarebbe stato
contento del mio mero raggiungimento delle siddhi, così questi esercizi
spirituali non mi sarebbero serviti. Tali pensieri indebolivano il mio
desiderio di praticare queste discipline. Se a volte nonostante la mia
apatia verso gli oggetti mondani mi sentivo attaccato a questo mondo
fenomenale, non c'era molta opportunità per questo attaccamento di
prendere forma definitiva. Durante il corso di queste discipline
incontrai molti principi, offerte di ricchezze e mi fu dato rispetto in
abbondanza. Sapendo bene che non cercavo altro che Dio l'accumulo di
questi oggetti si dimostrarono inutili e dolorosi per me e li lasciai
senza rimpianti. Dal punto di vista mondano guadagnai molti oggetti
inestimabili ma dalla misericordia del Signore tutti essi mi apparivano
indegni. In quei giorni, durante i discorsi religiosi fu spesso detto
che una lotta stava andando avanti tra me e la Maya (illusione).
A
volte la Maya otteneva influenza su di me e a volte superavo la Maya. La
Maya fu aiutata dal suo Signore ed io dal mio Guradeva. Se il Signore
aiutò la Maya, io pregherei Shri Maharaj (il Guru) l'aiutante del caduto
ed egli mi concederebbe sicuramente la vittoria. Per quanto tempo
potrei andare avanti sul dilungarsi di questa lotta tra demoni e dei
nella forma di pensieri, contro pensieri, dubbi e verità. Anche se fosse
per tre o quattro Yuga, non sarebbe sufficiente. Ma questa fu una lotta
in ogni momento della mia vita. Da un momento all'altro essi davano
luogo a scontri come quelli dell'epico Mahabharata. Nessun artista può
capire quello stato della mia mente. Nessun filosofo può definirlo. Se
altri infettati da questa malattia si incontrassero l'un l'altro allora
forse otterrebbero una vaga idea dello stato della mia mente. Il
conflitto andò avanti per anni; notte e giorno. Non ci sarebbe nessuna
esagerazione dire che andò avanti in ogni respiro della mia vita, in
qualche forma o altra, con un cambiamento totale di rotta nel suo
contenuto, devo dire che la mia agitazione mentale raggiunse il suo
summit. Coraggio e preoccupazione occuparono il mio cuore come un campo
di battaglia a tal punto che è oltre la mia capacità di descriverlo.
Infine arrivai alla conclusione che non avrei più voluto perseguire lo
scopo della vita e dedicare il mio tempo e l'energia soltanto verso il
raggiungimento del Signore. Dal raggiungimento del Signore intendevo che
nessun altro pensiero eccetto quello della Divinità avrebbe dovuto
sorgere nel mio cuore. Se per caso da sveglio o da addormentato avessi
un assaggio di Lui, per me non significherebbe la Sua totale Presenza
(darshan).
Questo lo decisi molte volte ma non potrei rinunciare
all'amore per la vita. Io divenni assorto, desideroso di incontrare
l'amato e piansi con aria di rimprovero, "Oh Mente! Per quanto tempo
continuerai a mettere scuse? Adesso devi fare ciò che hai deciso. Adesso
non ci dovrebbe essere nessun ritardo nel prendere una decisione.
Decisione e successo sono collegati. Non posseggo una forte volontà ma
dalla grazia di Dio divenni inoltre determinato. Oh! Quel giorno era il
quarto giorno del mese lunare nelle sue luminose due settimane, nel
Samvat 2006, (anno 1949). Fu un giorno martedì di grande auspicio. Fin
dal primo mattino ero entusiasta d'ispirazione, fede e illimitata gioia.
Questo momento era il culmine e la felicità di tutte le mie vite
precedenti quando il Signore il Salvatore degli oppressi mi stava
chiamando sotto la Sua protezione!.
Di un amor frenetico. Presi la
ferma decisione di lasciare la mia casa proprio quel giorno. Non ne
parlai a nessuno della mia decisione ma informai solo i miei amici e i
benefattori che stavo andando sulle colline in pellegrinaggio. I miei
amici cercarono di ritardare la mia partenza poiché secondo i calcoli
astrologici non era un giorno di buon auspicio per la partenza. Questa
questione fu posta davanti al sacerdote del tempio della Madre Durga. Il
venerabile sacerdote disse con voce lietissima, "Dov'è la necessità di
cercare il momento di buon auspicio per un devoto come te, tutti i
momenti sono di buon auspicio?" Ascoltando questo dal sacerdote, in uno
stato d'animo felice, resi omaggio alla Dea Madre e ai devoti e proprio
in quel momento, alle 10:30 presi l'autobus per Almora sulle colline del
Kumaon.
Il famoso tempio Pataldevi ad Almora è molto antico. Fin
dall'antichità molti grandi santi e yogi ne hanno fatto il loro luogo di
abitazione. Questo è dimostrato dalla presenza di un largo numero di
loro sculture. C'è un gran numero di ruscelli sia in prossimità che in
città. Quindi questo posto sacro è di grande convenienza per coloro che
vogliono praticare austerità. Anche a me piacque ma dopo aver vissuto là
per tre o quattro giorni, sorse di nuovo la stessa domanda nella mia
mente. L'infelicità che mi aveva guidato in Himalaya persisteva ancora e
l'obiettivo rimaneva irrealizzato la stessa routine quotidiana delle
attività mondane di mangiare, bere, dormire, parlare, andavano avanti.
Per un ricercatore stare per molto in un luogo perché si rivela
confortevole è un ostacolo così lasciai Almora per Kosi a piedi. Questo
luogo sulla rive del fiume di Kosi è una battuta d'arresto per tutti i
veicoli. Ha pochi negozi e la strada scende ad Almora per cinque o sei
miglia. Chiesi a un vecchio negoziante di guidarmi in qualche posto
solitario dove potessi stare. Egli mi parlò del tempio del sole e
relativo a me di un numero di racconti per la sua grandezza.
Questo
tempio è opportunamente situato a un miglio da Kosi. La strada sale per
tutta la via e il nome del villaggio è Katarmal. Rimasi per la notte a
Kosi e andai al tempio del sole la mattina presto seguente. E' un tempio
molto attraente. Grazie alla sua posizione elevata uno può vedere un
numero di alte cime attorno. C'è un ruscello nelle vicinanze e i paesani
usano la sua acqua. Incontrai un numero di uomini, donne e bambini del
villaggio vicino. Essi cercarono di persuadermi di accettare il loro
cibo ma io rifiutai la loro offerta così sentii che quel posto era
quello che stavo cercando, il punto giusto per iniziare il mio digiuno.
Ero pieno di pace. Non avevo ansietà del passato o del futuro. Anche il
pensiero del Signore non era predominante. Sotto questa calma stava
lavorando un'emozione molto intensa, che sono incapace di descrivere.
Anche i disordini delle esperienze dei devoti, gli otto tipi di
disturbi che sono visibili nelle persone assorte nello studio delle
scritture, erano assenti. La pace e la benedizione eterna che è evidente
nei santi che sono in sintonia all'Onnipotente non manifesto, anche
quello era assente.
Non era visibile neanche lo sforzo fatto dai
ricercatori per il raggiungimento dei poteri super umani e la
realizzazione di quei desideri che sono perseguiti con umiltà e
impotenza. Infatti pensare sulle cose profondamente, oggi mi è chiaro
che la meravigliosa opportunità era solo una chiamata non richiesta dal
Signore dell'Universo, che lavora per la sua rigenerazione. Proprio come
una mente inquieta annega nelle distrazioni e ha molto poco a che fare
con il mondo esterno così anche io stavo andando alla deriva qui e là
come un viaggiatore che si immerge nei pensieri della sua propria mente.
Così la mente divenne sempre più disturbata e disinteressata nella
vita, il misericordioso Signore che si prende cura delle persone deboli,
era ansioso di farmi viaggiatore nel percorso dell'illuminazione. Il
suo supremo amore e compassione è il Suo grande vantaggio per noi con i
quali Egli concede illuminismo e autosufficienza sull'umanità
disorientata. Per le persone come noi la natura compassionevole
dell'Onnipotente è tutto. La compassione del Signore Shiva dà una sicura
e potente base ai suoi dediti discepoli.

VERSO SIDHASHRAM
Per salvarmi dalla luce del sole e dalla vista delle persone fuori
andai nel tempio. Per molto tempo non era stato spazzato o spolverato.
Il più artistico tempio era in una condizione molto trascurata; nel
tempio persino il culto cerimoniale quotidiano e rituale non era stato
eseguito ma ne fui molto impressionato dalla sua pace e frescura. Molto
presto la mia mente rinunciò a tutte le risposte esterne e divenne
felice nella contemplazione interiore. In quel momento arrivò un uomo di
collina. Egli sembrava essere un ordinario paesano di circa 24 o 25
anni che stava andando al negozio a comprare qualche articolo casalingo
di necessità. La strada per il negozio è ad una certa distanza da dietro
il tempio. Quest'uomo rimase molto stupito di se stesso essendo entrato
nel tempio senza aver avuto nessuna intenzione di farlo. Appena egli
entrò anche la mia mente balzò verso di lui e continuai a fissarlo.
Senza nemmeno rendere omaggio alla deità nel tempio, iniziò a dirmi ad
alta voce: "Vieni fuori, che tipo di persona sei? Il tempio è pieno di
cattivo odore! Non posso sopportarlo più di tanto e tu sei stato seduto
qui per tutto questo tempo. Questo non va bene e la tua salute ne
risentirà! Quando ascoltai questo mi accorsi del cattivo odore e trovai
impossibile stare là per un momento di più. Non solo dentro il tempio ma
fuori, tutto intorno ad esso per una certa distanza l'odore aveva
pervaso per alcuni giorni e le persone del villaggio avevano smesso di
usare quella strada e andavano a prendere l'acqua circuendo quella
strada. Anch'io me ne andai da lì, e ad una certa distanza mi sedetti.
Una straordinaria sensazione di piacere sorse nel mio cuore e mi sdraiai
sulle rocce. Non ero consapevole del fatto che la recente conoscenza
fatta mi stava seguendo. Naturalmente chiusi gli occhi e iniziai a
riportare alla memoria pensieri. Quando riaprii gli occhi dopo tempo
trovai l'uomo che avevo visto nel tempio che mi stava costantemente
guardando con un certo stupore. Salutandomi disse con sorpresa:
"Maharaj, stavo andando al negozio per qualche lavoro urgente e per
evitare ritardi invece di venire dalla strada, in un modo o nell'altro
da ripide salite, sono venuto dal villaggio dalla strada diretta.
Lasciando il mio percorso, perché entrai nel tempio? Generalmente
passiamo di qua ma non ebbi mai desiderio di entrare nel tempio e
rendere omaggio alle divinità". Io dissi: "E' vero; se le persone di
questo posto avevano fede, non avrebbero mai permesso che questo bel
tempio si deteriorasse in queste condizioni". Trascurando le mie
osservazioni egli disse: "Maharaj, tornerò presto dal negozio, allora
potrai venire con me ed io ti porterò in un bel tempio". Questo era
proprio quello che volevo. Gli chiesi subito: "Com'è questo posto?". Mi
raccontò molto riguardo la sua grandezza, mi disse che fu chiamato
"Shatrudra". Quando gli chiesi riguardo il suo approvvigionamento
d'acqua, mi disse ridendo: "Maharaj, non chiedere questo, non sarà
possibile ottenere tale acqua per una lunga distanza. Quel posto è il
Kashi noto per la santità della sua acqua delle nostre colline. Là
c'erano cento mila Shivalingam; alcuni ancora esistono, alcuni sono
stati trovati dagli abitanti del villaggio mentre coltivavano i campi.
Molti templi sono simboli di Shiva nel basamento sono stati sepolti
sotto terra. Sentendo questo, ebbi un grande desiderio di visitare il
posto. Avidamente gli chiesi: "Posso raggiungerlo?". "Questo non è
difficile", disse, "Ma ti accompagnerò e porterò il tuo Kamandal (la
ciotola dell'acqua dell'asceta); avrò la tua compagnia per una certa
distanza e mi piaci". Dicendo questo velocemente egli disse
ulteriormente, "Il negozio è a circa un miglio da qui, al massimo sarò
lì in due ore e poi tornerò di corsa". Dovevano essere state all'incirca
le 9:00.
L'attesa mi impazientì e a poco a poco cominciava a far
freddo. Non facevo uso del fuoco e cominciai ad aver fame e sete;
finalmente pensai che il tempo dato a quell'uomo era da tempo superato e
che non sarebbe stato sbagliato andarmene. Gli ero molto grato di quel
bel posto. Quando la notte sarebbe passata avrei voluto certamente
vedere Shatrudra di mattina presto. Così come mi alzai con questi
pensieri nella mia mente, l'uomo parlò da dietro di me con le lacrime
agli occhi e le mani giunte, "Maharaj, perdonami, sono stato trattenuto.
Anch'io non ho mangiato e anche tu mi sembri affamato. Vieni a casa mia
ed avremmo entrambi qualcosa da mangiare cucineremo quello che vuoi".
Gli dissi affettuosamente: "Fratello, mostrami Shatrudra, non andrò da
nessun'altra parte. Perché dovremmo mendicanti andare a casa di
qualcuno? Se non esiste tale posto come Shatrudra, dimmi francamente e
non mi importerà". Senza dire una parola egli prese il mio recipiente
dalla mia mano e iniziò a camminare. Io lo seguii. La strada era molto
pericolosa. La larghezza della strada poteva difficilmente essere stata
più di un piede, tutta ricoperta di ciottoli ed erba.
Una leggera
disattenzione sarebbe costata la vita, una piccola scivolata di un piede
e uno sarebbe potuto cadere giù per migliaia di piedi e morire. Stanco,
ogni qual volta gli chiedevo della distanza egli ripeteva le solite
parole, "Solo un po' di strada". Anche il dio Sole del tempio, che mi
aveva mandato qui, dopo aver terminato la sua giornata di pellegrinaggio
andò dietro astachal, (una montagna mitologica in direzione ovest
dietro cui il sole si suppone debba mettersi), a riposare. A causa della
paura del buio ed anche per la velocità di quell'uomo anch'io camminavo
al passo come non avevo mai fatto prima. Scese rapidamente la notte
così come avevamo camminato.
Durante la luce del giorno potevamo
vedere serpenti e altri piccoli animali ma ora, a causa del buio, non
potevamo vedere niente. Di conseguenza queste sconosciute e velenose
creature passavano sopra ai miei piedi ed era pericoloso. In un
indescrivibile stato, in tale sconosciuta maniera, quell'uomo con il mio
recipiente nella sua mano stava infatti portando sulle sue spalle i
risultati dello Sanskars, (influenza delle nascite passate), delle mie
innumerevoli nascite, guidandomi verso Shri Bhagawan. Ah! Non gli avevo
nemmeno reso omaggio con rispetto!.
Dovevano essere all'incirca le
nove di sera quando l'uomo improvvisamente si fermò e disse: "La mia
casa è a due miglia da qui e il mio bambino è malato, la tua
destinazione non è lontana e puoi andare avanti su questa strada se vuoi
che ti porti là pensa al ritorno, dovrò camminare per quattro miglia,
mio figlio è molto malato e non c'è nessun altro a casa". Rimasi
allietato dal suo discorso. Paura che potesse pensare che mi ero seccato
di lui, gli dissi affettuosamente: "Mi hai reso moltissimo grato, tu mi
hai mostrato il tempio di Bhagawan Shankar e mi hai anche guidato a
questo posto; procederò su questa strada. La mia vita è una con il
vagabondaggio, vai a casa a badare a tuo figlio".
L'uomo partì. Era
una notte oscura e resa più scura dagli alberi e dagli arbusti, non lo
vidi andare e non sapevo dove e quando egli si dirigeva. Ma si, appena
se ne andò percepii come se un peso si fosse sollevato dalla mia testa e
mi sentivo leggero. Mi sentii incline a sedermi e riposare ma non c'era
un posto per me a sedere. In una notte buia ad un'altezza di circa
diecimila piedi dovevo camminare su un sentiero solo sufficientemente
largo per riposare i miei piedi, avendo solo la fede oppure il mio
Bhagawan per aiutarmi.
Avrei potuto seduto anche su questo stretto
sentiero ma c'era pericolo di scivolamento sull'erba in alcuni luoghi e
sulle pietre dall'altra. Quindi tranne che per diminuire la velocità del
mio cammino non c'era altro modo di riposo. Dopo aver camminato veloce
per circa un'ora e mezzo due, iniziai a sentirmi impaziente ma credimi
le alte montagne sorgevano davanti a me come promemoria di grande
coraggio. Su una tale lunga strada non potevo ottenere nessun posto per
allungare le gambe e sedere. Al momento nella mia mente non
immaginazione ma una mente che agisce come rappresentativa di conoscenza
divina, uno stato peculiare dove non c'è nessun tipo di conflitto, come
un amico contento domandando al suo compagno, a cui sorgerebbe la
domanda da quanto tempo stò camminando. Si sentivano anche il fruscio
dei serpenti che passavano e la voce degli animali selvaggi. A causa di
entrambi paura e coraggio attraversarono la mia mente che fu un po'
vacillante.
L'intelletto era impotente, l'orgoglio era falso, le
forze vitali erano quiete, gli organi dei sensi erano tranquilli. Non
c'erano conflitti né terreni né spirituali, avendo tutto, non c'era
niente. E' impossibile descrivere a parole o scrivere un decimo di
milionesimo di questo particolare stato della mia mente in quel momento.
La vita vive di speranza. La deità della speranza mi stava dando forza.
Camminando ulteriormente vidi una debole luce. Pensai che là c'era
sicuramente un villaggio ma come scendere ad esso? Tra me e il villaggio
c'era il fiume. Pensai che c'era poca acqua, mi sembrava pericoloso al
buio. Dall'altra parte c'era luce e da questa parte c'erano alti picchi
di montagna. Su piedi tremanti, stanco, debole e ferito camminai lungo
il suo lato. Dopo una breve distanza trovai un sentiero stretto, dopo
molto tempo, di tanto intanto sedendomi, raggiunsi il fiume. In esso
c'era molta poca acqua ma era ghiacciata e vi erano molte grandi pietre.
Vari insetti facevano diversi tipi di rumori passavano qui e là a volte
attraversando la strada, a volte tra i miei piedi toccandoli essi
camminavano sfrenati nel buio della notte. Un viaggiatore la cui buona o
cattiva sorte non potrebbe essere narrata da migliaia di bocche dello
Shesh Nag (il serpente mitologico con migliaia di bocche), passava su
questa difficile strada, sotto un indefinibile impulso, in uno stato di
contemplazione. Grazie, O Dio Misericordioso, che quando chiami nessuna
difficoltà può fermare una persona! Dopo aver attraversato in qualche
modo il fiume sentii feroci abbaiare di cani. Ora la mia mente divenne
perplessa e sconcertata e la domanda sorse nella mia mente, "Madre
Natura, la mia vita finirà ad opera di questi cani feroci? Allora risi
di me stesso". Sembrava come se stessi giocando con il Divino. Di tanto
intanto mi chiedevo, "Amico, hai paura della morte? Dopotutto questo è
un test che stai passando". Rimasi lì e gridai ad alta voce. Cominciai a
ripetere Hari Har, Sita Ram, Narayan e altri nomi di Dio. In quel
momento avvenne che le donne del villaggio, avendo completato i loro
lavori domestici, vennero là a mezzanotte per qualche speciale scopo.
Forse stavano celebrando qualche festival. In Himalaya le persone
accolgono l'avvento dell'estate calorosamente. Esse andarono a casa e
dissero ai loro parenti che qualche asceta le stava chiamando e che non
era entrato nel villaggio a causa della paura dei cani. Doveva essere
passata la mezzanotte.
Un uomo arrivò da me con una lanterna e disse
con una certa sollecitudine: "Mi sembri molto stanco, vieni a casa mia
ora, mangia e riposati e la mattina ti porterò a Shatrudra". Ma come
potrei riposare? Ansimante dissi: "Fratello, se non è un grosso
problema, portami a Shatrudra adesso". Egli capì e mi accompagnò con la
sua lanterna. Camminando alla luce della lanterna, divenni più calmo.
Avendo camminato al buio, i miei piedi erano trafitti dalle spine ed
erano sanguinanti poiché avevo inciampato sulle pietre ma ciò non mi
preoccupò. Dimenticai tutto vedendo Shatrudra; mi sentivo un po'
sollevato dalle difficoltà della strada. Il paesano ed io entrammo nel
tempio di Shri Shiva Bholanath ripetendo Har Har Mahadev".
SHATRUDRA
Shatrudra è un posto molto antico. Esso è vicino a Shyamadevi Almora
district ed è tenuto in grande venerazione in quel luogo antico. Ci sono
all'incirca 10 o 12 piccoli templi e circa 30 o 40 Shiva lingam senza
templi. Ci sono anche molte immagini artistiche di Devi e Deva (Dee e
Dei). Inoltre c'è una casa di riposo e un piccolo ruscello che scorre
sotto un Bahjh (oak) albero. Ad una piccola distanza da esso uno stagno è
utilizzato dai viaggiatori per le loro abluzioni quindi l'acqua sembra
piuttosto sporca. L'acqua del ruscello è molto dolce. Appena ebbi bevuto
tutta la fame e la sete svanirono. Alla luce della lanterna riempii il
mio recipiente di acqua. Come si fece tardi nella notte lasciai andar il
paesano a casa. Dopo aver bevuto un altro po' d'acqua e reso omaggio
andai a dormire nella veranda del tempio. Presto mi addormentai; non so
per quanto abbia dormito ma presto il sacerdote Brahmin del tempio,
ripetendo il nome di Shiva, venne agitato e mi chiese: "Maharaj dimmi
subito quale cibo dovrei portarti. Dimmi alla svelta, per il Signore
Shiva Stesso, mi ha ordinato duramente che un asceta è affamato e che io
devo nutrirlo. Anche ora il mio cuore sta battendo!". Pensavo di non
aver inclinazione per il cibo e per calmare il sacerdote dissi: "E'
tarda notte mangerò qualsiasi cosa hai, se ti prendi la briga di
ottenere cibo per me dal villaggio non l'accetterò". Con una grande
quantità di esitazione il sacerdote disse: "Non c'è niente qui" e iniziò
a piangere e disse con voce soffocata: "Maharaj se mangi o no io devo
aderire agli ordini del mio Bhagawan Shri Shankar". Ero stupito dal suo
punto di vista. Mi sentivo assonnato e tutto il mio corpo era dolorante,
specialmente i miei piedi e qui c'era questo devoto di Shiva che
piangendo aumentava il mio disagio. Sedendomi dissi nella mia mente a
Bhagawan Sadashiv: "Non mi consentirai di riposare in pace in nessun
posto?". Non appena questo pensiero mi passò nella mente il sacerdote
disse: "Maharaj mi sembri molto stanco, vai a dormire". Appena mi stavo
preparando per andare a dormire il sacerdote andò nel tempio ed inciampò
contro un fagotto. Egli al buio sentì la sua mano e la trovò piena di
farina! Egli danzò con gioia. Un fuoco fu acceso subito con legna
spaccata e fatto il pane senza un Tawa (un piatto di ferro dove si cuoce
il pane Indiano) e cucinò un vegetale a foglia raccolto intorno al
tempio. Mentre il prete stava cucinando gli dissi che il volume di cibo
che stava facendo sarebbe stato adeguato per diverse persone ma egli fu
determinato che qualunque cosa avesse mandato Bhagawan sarebbe stato
utilizzato. Il cibo era pronto e data la tarda ora della notte esso fu
offerto solo mentalmente a Shri Bhagawan e dopo mangiai da solo. Non
avevo mai camminato nella mia vita come avevo fatto quel giorno così
mangiai come non avevo mai mangiato prima. Il cibo non fu solo gustoso
ma anche bello, dopo aver mangiato andai a dormire in uno spazio aperto
vicino al tempio ma il sacerdote, avendo paura delle tigri, dormì nella
stanza chiusa della casa di riposo. Egli mi narrò racconti spaventosi ma
in quel momento ero pieno di estasi e a poco a poco mi addormentai,
sognai dei bellissimi sogni. La mattina presto molti sentimentali
pellegrini si riunirono lì. E' considerato di buon auspicio in questo
centro di pellegrinaggio bagnarsi e recitare il nome di Dio oppure avere
i sacerdoti per farlo ed anche la recitazione delle sacre scritture ed
offrire il bagno alle divinità. Il sacerdote e qualche saggio brahmin mi
fecero fermare lì. Dopo il cibo e le offerte dal tempio me ne andai il
pomeriggio. Nonostante il posto fosse bello ad ogni modo esso era
inadatto a me. Così dopo essere restato per la notte procedetti per la
mia strada. Dopo aver camminato avanti per circa due miglia guardai
indietro. Era necessario fare in modo che un profondo e rapido fiume
che scorre doveva essere attraversato grazie a uno stretto tronco di
legno posto attraverso di esso. Anche gli abitanti del posto lo usavano e
non avevano paura di attraversare un tale fiume ma i miei piedi
cominciavano a tremare in questi luoghi. Avevo avuto tante esperienze
durante il mio pellegrinaggio al Kailash. Come guardai indietro nella
paura e aspettativa, vidi lo stesso sacerdote con un sorriso sul suo
viso, colui che avevo lasciato nel tempio di Shiva a Shatrudra. Egli
disse molto affettuosamente che non si era sentito felice dopo che me ne
ero andato e che sarebbe rimasto a servirmi per un po'. Provai
fortemente a persuaderlo di non fare così ma egli non mi ascoltò. Egli
avanzò e subito prese dalle mie mani il secchio e qualche vestito e
disse felicemente: "Seguimi e ti porterò mano nella mano avanti". Senza
portare niente le mie mani erano libere e con i piedi tremanti
attraversai dietro di lui. Stavamo passando attraverso una fitta
foresta, dovevamo affrontare il pericolo ad ogni passo. Ci imbattemmo in
un grande albero Banian dove ci riposammo per un po' e dopo aver bevuto
dell'acqua procedemmo per la nostra strada. Sulla strada parlammo
dell'Himalaya specialmente dei santi che vivono lì. Chiesi al sacerdote
il suo nome ed egli mi disse che era Radhey. Questo nome mi deliziava e
fintanto che egli stava con me lo chiamavo con questo sacro nome.
"Radhey, dov'è il posto più vicino dove posso prendere un bus?", chiesi:
"Sono molto stanco e trovo difficoltà a camminare così adesso andrò
verso Shri Badrinarayan". Egli mi disse la strada per il motore di
Shitlakhet; la strada era lì ma non c'era un servizio per i bus,
circolavano solo macchine private e camion.
Ascoltando questo da
Radhey pensai di procedere subito a Shitlakhet e prendere il bus da lì,
andare a Hardwar via Haldwani. In un momento i miei piani precedenti
erano cambiati. Ecco perché spesso ripeto ai miei compagni che la
manifestazione della volontà del santo e compassionevole Signore doveva
prendere posto. In questo mondo moderno di incredulità, realizzazioni
totalmente materialistiche, anche se forse la manifestazione risulta di
distruzione, questo strano incomparabile e apparentemente impossibile
fenomeno è stato promulgato per fornire una visione di tutto il Suo
potere, la gloria di buona fortuna.
Spiegai a Radhey: "Sto andando a
Shitlakhet ora e tu devi tornare a casa, non starò a lungo in questo
posto", indicando sei o sette case bianche con il suo dito alla
distanza, egli mi spiegò che Shitlakhet era a circa quattro miglia di
distanza. Cominciai a camminare in quella direzione ma Radhey era molto
triste della mia partenza così mi sedetti a consolarlo.
Parlammo di
questioni religiose quando improvvisamente egli disse a mani giunte:
"Maharaj sulla cima di questa montagna c'è un tempio di Syahimata molto
sacro e antico; devi visitarlo. E' da tanto tempo che non lo visito ed
oggi potremmo entrambi andare a rendere i nostri rispetti alle
Divinità". La mia mente era così lontana dal visitare templi o di
offrire preghiere o adescare la compagnia di bravi uomini, di fatto così
lontano da tutto. Ero guidato solo da un'idea di ottenere la visione
dell'Onnipotente Signore nella totalità ed essere assorbito in lui,
perciò gli dissi con molta indifferenza: "Stiamo sempre visitando
Shrines perché salire per tutta quella distanza? Mi sento debole".
Sentendo questo Radhey cominciò a ridere perché dagli ultimi 10 giorni
non avevo posto attenzione al mio corpo ma grazie a Dio nessuno poteva
saperlo ed ecco perché rideva. "Tu sei un asceta forte e non avrai
difficoltà a salire". Dicendo questo egli mantenne il silenzio. La sua
insistenza la presi come grazia della Divinità e velocemente cominciai a
seguirlo al fine di visitare il posto. Il sentiero era molto scosceso
ma salii speditamente e facilmente in breve tempo. Mi sentivo come un
bambino sedendo e sorridendo nel grembo della madre, trasportato da lei.
Questo non è un fatto di esagerazione ma una veritiera realizzazione
della sua grazia.

SHRI SHYAMADEVI
Syahidevi (Shyamadevi) è un antico e famoso centro di pellegrinaggio
dove l'adorazione di Bhagwati viene fatta secondo il Sistema Tantrico.
Il grande tempio è ad un'altezza di novemila piedi proprio in cima alla
montagna; esso era in condizioni rovinose. C'è anche uno stagno sulla
sommità. Sembra contenere molta poca acqua ma persino quando fa molto
caldo se un gran numero di persone utilizza l'acqua essa sembra non
diminuire mai. Lì crescono anche diversi tipi di cereali. Il clima era
estremamente freddo, mi sentivo piuttosto in pace lì. Di notte, su
insistenza del sacerdote, presi i miei pasti. Egli lasciò molta legna da
ardere per il mio uso e disse molto ardentemente: "Se tu dormi
all'aperto accendi il fuoco, oltre al freddo ti protegge dalle tigri. Se
il nostro bestiame, per errore, viene lasciato fuori di notte è
improbabile che possa rimanere in vita fino alla mattina". Spiegandomi
ciò partì per la sua casa e anch'io dopo un certo tempo andai a dormire
soddisfatto.
Non avevo mai sperimentato tale sonno da tanto tempo,
uno che dorme tranquillo nel grembo della Madre. La mattina presto
successiva, dopo il bagno, resi omaggio alla Divinità del tempio e dopo
aver preso il pasto mi sedetti al sole su una lastra di pietra. Nella
mia mente correvano i versi di Durga, sentiero conosciuto dal mio cuore.
In quel momento arrivò un uomo che, con grande devozione, recitava le
preghiere in sanscrito alla Madre Divina.
Egli si bagnò, pregò e
fece offerte di cibo per le Divinità e mi diede anche parte di esso.
Poco dopo il pandit ed io iniziammo a parlare di discorsi religiosi.
Alle ore 12 circa del pomeriggio, questo Brahmino disse: "Sto lasciando
questo posto ora, quali sono i tuoi piani?". Anch'io avevo intenzione
di partire. Anche qui i sacerdoti avevano mostrato il loro affetto nei
miei confronti. Rimasi in quel posto fino a che le persone mi portarono
latte, cagliata, tè, dolci eccetera. Anche se io li pregai di no essi
fecero un gran bel fuoco sacro. Dissi al Brahmin Pandit che volevo
andare da Shri Badrinarayan ma gli autobus non sono disponibili da qui.
Egli sembrò essere un uomo di grande cultura e gli chiesi di guidarmi al
sentiero che portava in quel posto.
Presentandosi a me, mi informò
che egli era un insegnante e avrebbe disegnato una mappa con la quale
guida potessi raggiungere Haldwani senza fare ulteriori indagini. "Sulla
strada tu passerai Dronagiri dove c'è anche il tempio di Devi Mata",
disse. C'è una citazione nel Ramayan di Dronachal, così sentii anche un
desiderio di visitarlo. Invitai Radhey a tornare a casa sua e alle 14:00
circa, dopo aver reso omaggio alla divinità Shyama, lasciai il posto.
Quell'insegnante mi accompagnò a Shitlakhet portando il mio secchio e i
vestiti. La strada qui discende per tre miglia fino a Shitlakhet.
Cosa si può dire della naturale bellezza dell'Himalaya? Tali luoghi
ostentano una bellezza permanente ma la mia mente era piena del Signore
Shiva (Satyam, Shivam, Sundaram). Essa non era attratta dalla bellezza
fugace del posto. Nella mia mente pregavo la madre divina: "Madre, ci
sono così tanti alberi nel mondo, non c'è posto di rifugio per me!". In
questo modo sostenendo e litigando con mia Madre (Divinità) e qualche
volta ridendo di me, raggiunsi Shitlakhet.
SHITLAKHET
Ci sono 10 o 15 negozi lì e un Centro della All India Scouts
Association la quale ha messo su un edificio memoriale. Un vecchio e
conosciuto gentiluomo chiamato Shiromani Pathak, risiede qui. Gli sono
molto grato non solo, anima nobile, per avermi parlato di Sidhashram ma
anche perché insistette affinché lo vedessi. Appena mi vide avvicinarmi
egli si alzò dalla sedia e gridò: "Padre" agitatamente, come se avesse
incontrato inaspettatamente un caro che era stato via da lui per tanto
tempo. Mi fece sedere sulla sedia e mi fece mangiare frutta dolce come
mele, pere, albicocche eccetera dal suo giardino. Era quasi l'ora del
tramonto. Gli dissi gentilmente: "Sto andando ora" ma sembrava non
avermi ascoltato. All'insegnante che mi accompagnò Shiromaniji disse
duramente: "Puoi andare se vuoi, come si potrebbe essere un compagno di
un santo? Baba tu starai qui oggi". Dopo essere rimasto un po'
l'insegnante se ne andò ed iniziai a parlare all'anziano emotivo. Mi
piaceva il posto; eravamo seduti fuori sulla veranda dell'edificio a due
piani, di fronte a noi c'era un'alta montagna che sembrava più bella
dalla neve che rivestiva la cima. Le persone usano chiamare Shiromaniji
con il nome di Bhagawan. Egli aveva una natura peculiare. Nei momenti di
estasi egli piangeva, rideva e danzava, in tali momenti non aveva idea
di tempo e di luogo. Era il tramonto e dopo la nostra cena ci sedemmo,
Shiromaniji ad una piccola distanza da me, con il suo narghilè. Dopo
pochi tiri dal suo narghilè egli disse lievemente sorridente: " Sai
qual'è il punto dove stai sedendo?". Non capivo ma Shiromaniji spiegò:
"La prima, proprio la prima volta che arrivò Bhagawan Shri Haidakhandi
da questa parte, questo fu il punto dove egli posò i Suoi piedi di
loto". Dicendo questo egli entrò in uno stato di estasi. Dissi a me
stesso che egli è un devoto di asceti e santi e se egli aveva tanto
rispetto e riverenza persino per una persona come me, non sorprende che
egli dovrebbe avere tanto travolgente sentimento di emozione per i
grandi saggi dell'Himalaya. Un largo numero di questi Grandi vivono qui
che non stupisce se egli ha così grande devozione per loro. Con tali
pensieri che correvano nella mia mente, posi poca attenzione alle sue
parole ma prestando di nuovo la mia attenzione egli disse: "Egli è
Bhagawan personificato e io sono incolto ma comunque i poemi che ho
recitato sono dovuti alla grazia di questa Grande Persona. Sono nato da
una Famiglia povera di Brahmin e avevo un piccolo chiosco in una capanna
di paglia ma oggi a Shitlakhet ho molti frutteti, negozi ed edifici.
Tutto questo lo devo alla grazia del Grande Personaggio. Cosa posso
dirti di più? Egli fu anche strumentale nel mostrarmi Bhagawan".
Sentendo questo, riguardo la manifestazione di Shri Bhagawan anch'io
divenni appassionato, chiesi affettuosamente a Shiromaniji di dirmi
qualcosa di più su di Lui. Ascoltando questa richiesta egli si mise a
piangere poi, con voce strozzata dai singhiozzi, iniziò a parlare ma
essendo molto agitato riacquistò il suo equilibrio naturale dopo molto
tempo.
Ancora una volta espressi la mia impazienza. Dovuto al suo
stato di agitazione della mente mi sentivo convinto che qualsiasi cosa
egli stava per dirmi riguardo il Grande essere, era veramente quello che
aveva visto con i suoi occhi. Allora Shiromaniji iniziò cantando versi
composti da lui con voce melodiosa il cui tema era: " O Baba tu ci hai
lasciato. Sono solo tra queste creature Kaliyuga". Sentendo queste
parole da lui piene di sentimento, anch'io per un momento ero commosso e
agitato. Si dice che: "Soltanto colui che è separato dal suo amato può
capire o un altro nello stesso stato d'animo" e questo era proprio
quello che stava succedendo qui. In quel momento di ispirazione nel
silenzio della notte, entrambi eravamo a galla in una bellissima onda di
stato d'animo emozionale. Shiromaniji mi guardò e rilasciò una risata
forzata così da farmi ridere altrettanto. Quindi dopo essere rimasti in
silenzio per un po', Shiromaniji iniziò narrando i bellissimi
avvenimenti riguardo Shri Bhagawan Haidakhan Baba. Chiesi come egli fu
stato benedetto dalla visione di Shri Bhagawan, sentendo questa domanda
cominciò a piangere di nuovo. Provai a calmarlo dicendogli che questi
Grandi Esseri sono presenti ovunque ed anche oggi sono presenti con noi.
Gli chiesi di narrarmi il racconto del Suo Sacro Sé poiché ero
impaziente di sentir parlare di Lui. Shiromaniji iniziò la sua
narrazione così: " Un'ora prima che mio zio morisse disse, "Basta vedere
quant'Egli è misericordioso! Per salvarmi Shri Baba venne qui; dargli
qualcosa per sedersi. AdorarLo!". I presenti attorno a lui pensavano che
delirava ma effettivamente Shri Sadashiv gli stava dando liberazione
mostrandosi in lui nella Sua forma gloriosa".
Da quel momento
Shiromaniji disse che anch'egli sentiva un grande desiderio di ottenere
una visione di Lui. Divenne un desiderio travolgente ma come
incontrarLo? Egli aveva ascoltato racconti sulla Sua bellissima
apparizione ma non era mai stato benedetto da una visione della Sua
forma fino a quel momento.
Un giorno, inaspettatamente, arrivarono
200 a 250 uomini a casa sua e con loro c'erano anche due o quattro
palanchini. Bellissimo, cerimoniosamente circondato da molte persone
ricche e rispettose a mani giunte, era un grande e misericordioso Saggio
indossando una camicia e un copricapo, con un bel sorriso sul Suo viso,
muta grazia su tutto l'animato e l'inanimato attorno a Lui. Shiromaniji
in quel periodo soffriva per una ferita molto infetta. Appena sentì
dell'arrivo di Shri Bhagawan egli corse verso di Lui con gioia. Egli
scivolò sulle scale di legno ed una scheggia di legno punse il suo
piede, cadde e svenne, le persone che lo circondavano erano in ansia per
lui ma Shiromaniji stava giacendo con la sua testa appoggiata sul
misericordioso grembo del Signore in trance che sarebbe debole persino
il trance del grande Braham Rishis e stava vivendo un nettare come la
pace, pienamente gratificato.
Dopo aver riposato nel luogo per poche
ore Shri Maharaj con tutti i Suoi fedeli, il cui numero era aumentato
di migliaia in breve tempo, partì per procedere avanti. Non c'era un
programma fisso per Shri Maharaj, dovunque Egli andasse senza alcuno
sforzo o chiamata, migliaia di uomini e donne si adunava. Sentendo del
Suo arrivo raramente qualcuno resterebbe a casa. Non c'erano né domande
né risposte ma persone che vivevano la pace alla sola vista della Sua
presenza. Molti dotti studiosi di Sanskrit, ministri, riformatori
sociali, lavoratori, rajas, nawabs venivano per vederLo. In presenza di
questo Grande Uno, la guida per la meta finale di tutti gli
insegnamenti, i problemi dell'auto realizzazione, le modalità e le
pratiche dei discorsi reciproci e il modo di raggiungere attraverso la
tranquillità la realizzazione di Braham, era disponibile a tutti in
egual misura. Sempre con dolce volto, occhi compassionevoli,
comportamento benevolente, snello di corpo, bambino nei gesti, vestito
in camicia e copricapo, queste caratteristiche fisiche erano fonte di
una super naturale attrazione per tutti. Di cibo Egli prendeva molta
poca dieta di cereali, Egli beveva tanto latticello. Shiromaniji mi
disse che durante il Magh, (undicesimo mese dell'anno Indù), in un
inverno rigido quando la neve cadde qui fino a tre piedi, egli dovette
andare di casa in casa a chiedere il latticello per Shri Maharaj che
usava berlo come l'acqua. Tutto il resto di Lui aveva un super naturale
odore che disintegrerebbe nel giro di un'ora o due. Quando Egli apre i
Suoi palmi, il gruppo di devoti attorno a Lui rimane intossicato dalla
loro fragranza divina. I Suoi capelli non crescono. Egli non dorme mai.
Shiromaniji ha vissuto con Lui per sei mesi e non Lo vide mai
addormentato. Oltre alle posizioni yoga qualche volta assumeva anche la
postura Mukhasan. Se qualcuno Lo copre Egli si lascia coprire ma non ha
mai chiesto vestiti anche se c'erano vestiti, Egli non li usava mai. I
suoi devoti si presentavano a Lui con vestiti costosi, monete d'oro e
tante cose preziose ma Egli non guardava a queste cose mondane. Si, per
intrattenere i Suoi devoti Egli giocava qualche volta con le cose come
un bambino per 10 o 15 minuti, poi tutto poteva succedere che qualcuno
potesse prendere le cose. Egli non faceva nessun accordo sulla loro
disposizione. Per Lui polvere e cose preziose erano tutte uguali. Per
Lui amico e nemico, detrattore ed estimatore, peccatore e santo, nel suo
compassionevole sguardo avevano tutti i diritti della sua misericordia.
Shiromaniji mi raccontò grandi meravigliose ed inascoltate storie delle
Sue azioni super naturali viste da lui stesso. A causa della mia natura
dubbiosa, qualche volta mi meravigliavo delle sue storie e allora
Shiromaniji usava giurare sulla sua fede, su se stesso, sul figlio, su
tutto, che qualsiasi cosa mi diceva era perfettamente vera. Al momento
anche il mio cuore non aveva molta fede, fui forzato a credere a questi
accadimenti super naturali. Parlammo insieme per ore. In quel momento
pensavo che non avevo inclinazione per le preghiere, ripetizione dei
versi religiosi e discorsi su soggetti religiosi, tuttavia come trovavo
interessanti queste conversazioni! Esse mi attiravano con forza. Tutta
la spiegazione dei discorsi di Shiromaniji furono che Shri Haidakhan
Baba era Dio Stesso! Questa personificazione di Dio era straordinaria!
Come sei vere fortune naturalmente dimorano nel Signore, dimoravano nel
glorioso corpo di questo onnipotente Santo in maniera miracolosa. Egli
vide molti casi con i suoi occhi, quando i morti furono vivificati,
quando agli illetterati furono date all'istante eloquenza per comporre,
ai senza figli furono dati i figli, a coloro con problemi finanziari fu
data immensa ricchezza. I devoti in cerca di qualità divine ebbero tutti
i loro desideri esauditi ed ottennero potere sul fenomeno occulto.
Quelli di noi afflitti dalle triplici afflizioni (adhyatmic, adhidaivic e
adhibhautic) ottengono pace eterna.
Coloro che sono in cerca di
salvezza non solo gli Indiani ma le persone dall'Europa e i santi uomini
dal Tibet, prendendo rifugio sotto la Sua coraggiosa e generosa
protezione ottengono realizzazione. Le persone con diversi punti di
vista, religioni e grandi devoti ebbero esauditi i loro desideri
arrivando ai piedi di Shri Babaji. La lunga o corta buona compagnia di
Shiromaniji e il parlare ne è la conferma. Egli giurò ripetutamente
sotto giuramento e fortemente agitato riguardo questi fenomeni. Era
tarda notte quando andammo a dormire di sopra e anch'io, dopo aver
pregato il mio Guru andai a dormire ma fino a che non mi fui
addormentato continuavo a pensare. Ci sono molti tipi di sacre entità in
questo mondo la Madre Divina o Ishwara fanno un'approfondita conoscenza
della loro essenza continuamente risiedono nella mia memoria! Posso
rimanere, durante il giorno e la notte, felice nel mio amato Signore.
Sicuramente questo grande Saggio era Dio Stesso. Nel Ramayana e nel
Mahabharata c'erano descrizioni di tale fenomeno super naturale. In
questi giorni, in questo mondo, non si sentono o vedono tali potenti e
grandi personalità. Potrebbe essere quello. Egli è il mio adorato
Signore? E' stato un grande vantaggio dal Signore che io incontrassi una
persona che ha assaggiato il nettare del contatto di Dio e pressato i
Suoi piedi con le sue mani. Ah! Quante cose diverse erano successe nella
mia vita. A volte dolori, a volte felicità.
Era l'undicesimo giorno
da quando avevo lasciato Haldwani ma tale divina, chiaroveggente e
bellissima esperienza fu raramente sopportata da me, non solo durante
quel pellegrinaggio ma forse nella mia intera vita. Unendo le mie mani
in riverenza, resi omaggio a Shri Babaji ripetutamente. All'inizio, nel
silenzio della notte, resi omaggio mentalmente ma non mi soddisfò così
mi alzai e mi inchinai a Lui con riverenza e fui contento che Shri
Bhagawan ebbe accettato il mio omaggio.
Nel mio cuore una voce
risonante è stata ascoltata confermare la fede che Egli era realmente
Shri Bhagawan. Tale potere e tale compassione può essere possibile solo
in un Avatar (Dio Incarnato). Oh, com'era semplice la sua vita
quotidiana! Sebbene così grande, come stava instillando il Suo proprio
Divino lustro nei comuni esseri umani, occultando pienamente la Sua
grandezza e così pieno di compassione! Con tali pensieri nella mia mente
mi addormentai. Al mattino, Shiromaniji arrivò da me e mandò anche il
latte per me. Cominciammo a parlare di nuovo di Shri Maharaj.
L'argomento di quel giorno fu riguardo l'istituzione di Sidhashram.
Mentre parlando, Shiromaniji disse in un umore piuttosto emozionato: "In
ogni caso, devi andare via da qui; a circa mezzo miglio, discendendo
verso il basso, c'è l'ashram di Shri Baba Maharaj e c'è un ruscello che
scorre da esso". Essendo un luogo di quiete ed essendo io imbevuto di
devozione per Shri Babaji, mi sentii attratto a visitare questo sacro
santuario.
Shiromaniji disse che avrebbe mandato suo figlio con me
ma il ragazzo era riluttante di andare con me così presto al mattino
all'ashram senza un motivo. Così non lo pressai di accompagnarmi.
Proprio allora, il sacerdote stesso di quell'ashram arrivò. Non lo
conoscevo ma Shiromaniji disse con gioia: "Baba Stesso ti sta chiamando,
questo sacerdote viene dal Suo tempio". Chiedendo al sacerdote,
sembrava fosse venuto senza uno speciale proposito. Dal momento che egli
non aveva niente da fare là, Shiromaniji gli diede le mie cose e disse
con grande riverenza: "Prenditi cura di lui all'ashram, è da molto tempo
che ho avuto la buona fortuna di incontrare un santo".
SIDHASHRAM
Giunsi all'ashram con il sacerdote. Anche un poeta o un artista sarebbe
incapace di descrivere o dipingere la bellezza del luogo. Nell'ashram
c'è un tipo di bungalow, casa di riposo dei viaggiatori, un tempio di
Vaishnvi Devi e un fiume che scorre costantemente insieme con un eremo.
Sul punto più alto c'è un altro rifugio da cui si ha una vista delle
cime coperte di neve di Nandakot, Badrinarayan, Nilkanth e molte altre
cime innevate. Ad una certa distanza dal rifugio ci sono due alberi di
cedro conosciuti con il nome di Nar e Narayan. Il sacerdote mi disse di
sedermi là anche se né a qualsiasi sadhu, né a pellegrino è permesso
solitamente stare in questo rifugio. In esso sono conservati solo
fotografie di Shri Maharaj, il Suo rosario, qualche libro di Durga,
Vishnu, Gita e certe altre cose che riguardano osservanze religiose.
Nessuno ha il diritto di farne uso. Ma, per Grazia del Signore, appena
giunti, il sacerdote aprì la serratura. Salutai le fotografie e resi
omaggio. La mia mente divenne subito euforica. Cos'era questo? Queste
fotografie erano del mio Gurudev che mi aveva fatto Suo molto tempo fa
quando ero uno studente. Poi sorse un dubbio. Potrebbe essere che grazie
ai Suoi grandi poteri e attrazione, questo santo stava attraendo il mio
amore e riverenza come quello che avevo per il mio Gurudev? C'era un
grande conflitto nella mia mente e nel mio animo. Io lo avevo incontrato
solo per un breve periodo. Ero giovane a quel tempo e abbastanza
ignorante su questo argomento sebbene avessi praticato meditazione fin
da piccolo. A volte ho usato pensare di Dhruva a cui il Signore apparve
in visione in tale precoce età. Ero ormai abbastanza cresciuto; sentii
che era meglio annegare nella Ganga che condurre tale vita! Ebbi sempre
conflitti nella mia vita. Sebbene di giovane età i miei dubbi erano
grandi, anche se non equipaggiato con la conoscenza degli Shastras ma
con una fame estrema per la conoscenza del Supremo Stesso. "La vera
conoscenza è quella che dà salvezza", altrimenti la conoscenza non è
degna di questo nome. Questo punto di vista l'ho usato mettere prima dei
miei meno seri compagni di studio con grande stress e convinzione.
Qualche volta, durante le discussioni, ero solito dire loro, dov'erano i
Nyaya (Giudice) Shastras prima di Maharishi Gautam? Quale Yoga Shastras
lesse Maharishi Patanjali prima di scrivere lo Yoga Sutras? Quale
Bibbia aveva studiato Mahatma Jesus prima che Egli diede la Bibbia che
aveva portato salvezza a innumerevoli persone? Quale libro attuale lesse
Guru Nanak con poteri super naturali, al fine di essere in grado di
comporre le sacre scritture dei Sick? Anche dopo aver acquisito
competenza in tutti i tipi di conoscenza, Buddha non raggiunse la pace.
In quale libro sacro meditò Bhagwan Buddha in modo da divenire noto con
questo nome e creato questo libro come il Dhammapad, così semplice,
intellegibile e pieno di istruzioni?
Così, in uno stato di
Conflitto, ma ad una giovane età, Bhagawan mi fece Suo discepolo. Non
avevo pienamente realizzato la Sua grandezza ma avevo una idea fissa
nella mia mente che era stata instillata dai miei genitori devoti, che
quell'amore per Lui era saldamente radicato in me e rimarrebbe sempre
così fermamente fissato per tante vite a venire. Colui che avevo
trovato, Colui che avevo fatto mio Guru. Colui che aveva elargito la Sua
grazia apparendomi nelle mie meditazioni. Solo Lui sarebbe stato degno
del mio culto! Egli sarebbe il navigatore della mia vita "Così sia!" Non
riuscivo a staccare gli occhi dalla fotografia. Torrenti di pena e
gioia stavano scorrendo a intermittenza. Era il dodicesimo giorno del
mio pellegrinaggio. Era il primo giorno della metà oscura del quarto
mese lunare in base al calendario Hindu e quel giorno feci un pasto.
Avevo pensato di digiunare solo per quel giorno ma dopo aver terminato
il mio bagno e la routine giornaliera, quando andai a dormire in camera
Vaishnavi Devi, che era stata stabilita lì da Shri Maharaj, mi apparve
in sonno e disse: "Fratello, ho fame". Sentendo questo mi svegliai
completamente e iniziai a piangere. Chiedendo al sacerdote di questo
egli mi disse che era vero che ogni tanto sono state fatte offerte di
cibo e dolci alle Divinità. Istantaneamente offrii cibo alle divinità e
rinunciai all'idea del digiuno, partecipando anche alle offerte. Ah!
Madre Misericordiosa mia, tu la Madre Suprema dell'universo, tu non hai
fame ma la fame di un bambino tuo come me dopotutto è la Tua fame. Madre
Divina, solo tu tieni lontano in tutte le creature viventi dalla loro
fame di te! Una della mia preghiera a Shri Maharaj era: "Signore, tu sei
Dio! Questa idea ha messo salde radici nella mia mente, perché stai
prendendo così tanto tempo per apparirmi? Sono solo un falso, una
persona auto presuntuosa; com'è possibile per una persona come me
sopportare austerità e digiuni? Se non c'è legame tra noi per favore
mostra Te Stesso e dimmi che la mia fede è falsa e sbagliata ma se Tu
sei il mio Guru, appari a me e soddisfami". Si, in quel momento era
l'unica idea che mi correva nella mente! Non mi concentrerei in nessuna
Japa (ripetizione del nome di Dio) o meditazione. Sono venuto all'ashram
Sabato, ho trascorso Sabato, Domenica e Lunedì in un modo o nell'altro.
Ho mangiato una volta al giorno e ho dormito bene (questa benedizione
era dovuta alla grazia di Shri Bhagawan). Di Lunedì, il terzo giorno del
mese, mi svegliai diverse volte. Camminai in giro nell'ashram senza
paura, tornando ogni tanto in camera. Questo andò avanti per lungo
tempo. Spesso mi chiedevo: "A cosa serve trascorrere il mio tempo così?
Anche dopo averLo incontrato Egli può dimenticarmi ma attualmente non
potrei vivere senza di Lui. Oh mente mia, entrambi dimentichiamo Lui
completamente e ci immergiamo nella ricchezza mondana e facilità oppure
con la forza o la tua forza dell'anima poni la tua testa ai piedi del
tuo amato". Dal giorno successivo decisi che avrei digiunato fino alla
morte affinché Shri Maharaj estirpasse questo mio dubbio. Ah! Quel
sospettoso giorno ha davvero dimostrato di essere una delle più grandi e
gioiose occasioni. Il quarto del mese è noto per il suo festival di
Ganesh; questo giorno si rivelò anche essere uno dell'effettivo contatto
con il Donatore di tutto ciò che è buono nel mondo e con colui dal
quale il fiume di nettare scorreva sempre e colui che diede felicità
derivante dal raggiungimento dell'Unità dalla Diversità. Nell'anno Hindu
2006 (anno 1949) il quarto giorno della metà oscura del mese lunare, di
Martedì, Bhagawan aveva preso accordi per la Sua grande presenza. Ho
sempre considerato me stesso inadatto ad essere presente a un'occasione
del genere. Solo per la Sua grazia Shri Bhagawan aveva organizzato per
questo lila (sport) dove possenti asceti prendono la loro Iniziazione e
così facendo dare salvezza a loro stessi e a tutti gli altri esseri; per
darmi un tale dono augurale bensì un'istanza della Sua generosità e un
esempio vivente della Sua natura misericordiosa.
Quel giorno, quando
il sacerdote del tempio venne al mattino, finsi di essere arrabbiato e
dissi: "Non mettere un intoppo in qualsiasi cosa faccio, anche se muoio
di fame e di sete o mangio quattro volte al giorno! Parlami solo quando
Ti chiamo". Il sacerdote fu d'accordo dovuto alla paura e alla fede in
me. A causa del freddo feci il bagno tardi e la recita delle preghiere,
feci la mia meditazione e la Japa; e, recitata una parte delle
scritture, chiusi la mia porta accuratamente da dentro e l'incatenai.
C'era una piccola ringhiera su un lato della stanza ma era chiusa da una
griglia di ferro, in ogni caso chiusi la porta attentamente e misi il
chiavistello.
In questo tempio c'erano due fotografie di Shri
Bhagawan, una in kurta (vestaglia) e copricapo e l'altra con un serpente
e la luna (quella convenzionale di Shiva). Quì per anni queste
fotografie sono state adorate. Rendendo il mio omaggio a Shri Maharaj
intendevo dormire senza aspettarsi che la Sua grazia volesse discendere
così presto su di me. Nella Bhagwat ho letto di Dhruva e anche le vite
dei santi moderni che ottennero salvezza dopo grandi prove a carico, con
forza e devozione. Ero privo di esperienza, non un devoto, con né
fiducia, né amore e non mi aspettavo di incontrare il Signore così
presto. Anche se sapevo che la Sua grazia scendesse su di me, poiché,
ammesso che Egli non intendeva elargire su di me, perché avrebbe dovuto
chiamarmi ai Suoi piedi al Suo sacro tempio? Sapevo di certo che Egli
avrebbe versato la Sua grazia su di me. Questi pensieri attraversarono
la mia mente per diverso tempo, poi mi sentii assonnato, affinché non
fossi afflitto con così tanto amore per Lui come per scacciare il sonno.
Non volevo mangiare o bere; la mia mente non era diretta verso le
cerimonie o cantare versi sacri, così decisi di passare il mio tempo nel
sonno.
Senza pensarci, mentre andavo a dormire, guardai verso la
porta, mentre mi allungavo vidi Shri Bhagawan lì! Da dove Egli fosse
venuto, da quando, queste cose sono sconosciute. Dovuto alla mancanza di
spazio, subitaneità dell'apparizione, travolgente riverenza, debolezza
di corpo e mente, non potevo alzarmi ma mi sedetti e misi entrambe le
mani deboli e peccatrici sui Suoi santi piedi senza parole, fui colpito
muto. Nonostante i miei occhi fossero diretti ai Suoi santi piedi, stavo
avendo un assaggio di tutto Se stesso fino al viso di loto. Per un po'
Egli tenne lo sguardo su di me affettuosamente come se mi stesse
facendo Suo dalla Sua grazia. Ero inconsapevole di tutte le cose
esterne. Non ero a conoscenza di nulla tranne del nettare inebriante
della Sua Presenza. Soltanto quel giorno realizzai completamente la mia
fusione completa con Lui, un vero e proprio stato di unità con il
Signore Shiva Stesso. Spezzando la mia condizione di trance, Shri
Bhagawan disse: "Baba, cosa vuoi?" La voce dolce di Shri Bhagawan era
indescrivibile. Santi come Shri Valmiki, Vedvayas ed altri in tali
occasioni, avrebbero mantenuto il silenzio per essere il modo migliore
di espressione. Nella Sua generosa e compassionevole presenza ero pieno
di soddisfazione. Egli era felice di chiamare un bambino orfano sotto la
Sua coraggiosa protezione, come sente una mucca nutrice nel vedere il
suo vitello debole e paralizzato! La bellezza del Suo corpo riverente,
la sua fragranza, la delicatezza della Sua pelle e la Sua gentilezza
erano al di là della comprensione non solo della mia visione ma anche
della mia conoscenza. Allora mettendo entrambe le Sue mani sulla mia
testa Egli chiese: "Baba, cosa vuoi?" Ascoltando queste parole dalla Sua
bocca di loto e alla visione dei Suoi santi piedi sentii nel mio cuore
come se un regio padre, vedendo suo figlio in pietose condizioni, era
istantaneamente pronto a dare via tutto per alleviarlo, così fu anche
Shri Bhagawan desideroso di aiutarmi e conferendo su di me il dono di
tutti i terreni e super naturali poteri. Shri Bhagawan, SambSadaShiv,
Signore dei Tre Mondi e di tutte le creature viventi, stava conferendomi
il grande vantaggio sulla realizzazione! Ero pieno di estasi! Per
comparire davanti a un Bambino! Per esaudire il mio desiderio dalla Sua
grazia! Con delizia e grande felicità, tenendo pressate le mie mani ai
Suoi santi piedi, a bassa voce dissi: "Le Tue Benedizioni", Gli occhi
del compassionevole Signore pieni di lacrime, il suo cuore forte
sciolse. Mettendo di nuovo entrambe le Sue sante mani sulla mia testa
dicendo: "Baba, questa porta è stata chiusa", Egli scomparve dalla mia
visione.
Il compassionevole Signore Shri Jagannath Prabhu apparendo
davanti a me, dandomi il Suo darshan, dalla Sua parola di nettare, i
Suoi compassionevoli sguardi, da questo incontro non richiesto, mi diede
suprema felicità ed esaudì tutti i miei desideri. Per me Egli divenne
la personificazione verso cui tutti i desideri erano diretti. Questa
Divina intossicazione di perfetta felicità si calmò dopo qualche tempo;
aprii il chiavistello della porta e uscito in veranda, cercando in tutte
le parti, con stupore e felicità per vedere se io potevo avere
un'apparizione del facile da accontentare Signore Shiva. In quel momento
il sacerdote del tempio stava portando l'acqua dal ruscello. Lo chiamai
ridendo e vedendo la mia felicità anch'egli divenne felice. Poi divenne
serio e stupito perché solo due ore fa mi aveva visto scoraggiato,
pensieroso e un po' pazzo e adesso mi vedeva felice parlando
affettuosamente e serio. Per rompere la sua tendenza di pensieri dissi:
"Caro, vai e chiama subito Shiromaniji. Digli che il sadhu mangerà solo
quando viene all'ashram e porta alcune cose da mangiare dallo shop".
Shiromaniji aveva l'abitudine di venire a vedermi una volta al giorno ma
non poteva venire due volte a causa della sua debolezza, quindi
prevalsi sul sacerdote di portarlo con sé in qualche modo o nell'altro.
Effettivamente non volevo piuttosto rinunciare all'idea di rompere il
mio digiuno.
Avevo un dubbio nella mia mente come se tutto ciò che
avevo visto era realtà o una delusione espresse dalla maya come fu il
caso di Dhruva che si illuse da una visione di sua madre. C'erano un
numero di ragioni per i miei dubbi. Prima di tutto ho una natura
dubbiosa; secondo, quando Egli apparve davanti a me Maharaj non
indossava un copricapo e la kurta, un telo corto era avvolto attorno
alla sua vita e metà era legato più in basso. Il panno era molto
luminoso e attraente. In una condizione semi cosciente, pensando alla
compassione e al potere di Shri Prabhu, io più e più volte ero
sopraffatto dalla gioia della Sua presenza. Nel frattempo arrivò
Shiromaniji. Il sacerdote arrivò un po' in ritardo con i Suoi acquisti,
chiesi a Shiromaniji che tipo di vestiti indossava Shri Baba. Con voce
grave spiegò che Egli non aveva un particolare tipo di abbigliamento: "A
volte Gli abbiamo fatto indossare una kurta e un cappello". Disse: "A
volte una giacca e il turbante e per breve tempo Shri Prabhu avrebbe
accettato quello che Gli abbiamo dato. Generalmente Egli aveva un dhoti
(un lungo telo) metà del quale era avvolto attorno alla parte alta del
Suo corpo e il resto attorno alla parte bassa". Appena ascoltai questo i
miei dubbi svanirono. Allora gli chiesi: "Shiromaniji, c'era una porta
su questo lato della stanza?" (puntando verso la direzione che Shri
Bhagawan aveva indicato). Shiromaniji fu molto meravigliato da questa
domanda. Cadendo ai miei piedi disse: "Mi stai deludendo? Sei tu Shri
Baba? Anche Lui non aveva alcuna forma fissa. Anche Lui aveva
l'abitudine di apparire in varie forme; Egli era Dio. Egli mi mostrò il
centro di pellegrinaggio di Shri Badrinarayan ma io ero incatenato dalle
cose mondane. Non ho potuto mantenere l'illuminazione di quella Essenza
di Divinità". Dicendo questo egli iniziò a piangere. Lo calmai e gli
dissi gentilmente: "Se fossi Shri Maharaj perché dovrei vagare in queste
foreste alla ricerca di Lui? Ma si, io appartengo a Lui".
Ora
Shiromaniji si ricompose e tenendomi per mano mi portò dentro la stanza.
Egli mi fece notare alcuni segni dove in passato c'era il telaio della
porta, in direzione verso la quale Shri Maharaj aveva indicato, era solo
un segno di dove stava la porta in precedenza. Non potrei capire
pienamente il significato della porta e così richiesi a Shiromaniji di
spiegarmi tutto. Egli mi disse che la stanza di Shri Maharaj aveva la
porta da quel lato ma uno dei devoti l'aveva bloccata ed aperta un'altra
per sua propria convenienza. Questo era sufficiente per me io avevo
concesso quello che desideravo e il mio cuore disse che se morivo ora
avevo, grazie alla sua grande benedizione, raggiunto il frutto della
vita in questo mondo. Il sacerdote aveva il cibo pronto e dopo averlo
presentato a Shri Bhagawan noi stessi partecipammo di esso. Per i 5 o 6
giorni successivi non c'era desiderio di fare nulla. Poi un forte
impulso sorse, che il mondo dovrebbe ascoltare il benedetto e
compassionevole messaggio del Signore Shiva. Solo Lui poteva salvare
l'umanità in questi giorni bui del mondo. Esaminai ed accertai il mio
cuore minuziosamente per vedere se ci fosse qualche desiderio nascosto
in agguato nel mio cuore per raggiungere grandezza o fama per me, che
cercasse di essere gratificato in questo modo. Ma è inutile scrivere di
più al riguardo, a causa della benedizione del Signore, tale motivo non
era affatto lì e anche ora non è presente. Il suggerimento di questo
desiderio era solo per il benessere dell'umanità e specialmente per
coloro che credono in me come loro maestro spirituale e hanno voluto
raggiungere la salvezza attraverso il mio aiuto; Tuttavia di una decina
quindi ancora spiego la mia incapacità di dare questo aiuto a loro.
Spiegai loro che questo era tutto il lila (Gioco) di Bhagawan e che io
ero solo un Suo semplice messaggero. Ma mi sentito che dovevo dare
questo messaggio benedetto del Signore all'umanità. Così sia. Scrissi
lettere anche a coloro a cui non avevo mai scritto prima. Shri Bhagawan
stesso aveva dato a questo ritiro il nome di Sidhashram (Il Divino
ritiro Sovrannaturale). Scrissi ad ogni devoto da questo ritiro,
compresi i principi, uomini saggi e a quelli interamente occupati in
tentativi di acquistare auto realizzazione. Scrissi loro francamente,
'Fino ad oggi stavi servendo corvi che si nutrono di sporcizia dei
desideri mondani ma ora devi servire non un semplice cigno ma un Param
Hansa (Re dei Cigni), Colui che ha trasceso lo stato di super coscienza
ed è veramente e indiscutibilmente la forma del Signore Shiva. Oh, tu
che sei in difficoltà nella ricerca del Signore, supplicante, gli amanti
della conoscenza vengono una volta e cadono ai Suoi piedi! Lascia fuori
i ritardi e le false nozioni e prendi rifugio in Lui'.
Era il
comando del Signore e allora scrissi così. A qualunque anima nobile
raccontai questa storia riguardo Shri Prabhu quelle grandi anime
divennero non solo in gran numero il suo seguito ma divennero i suoi
unici devoti sentendosi uno con Lui. In veri modi le Sue sacre
fotografie iniziarono ad essere usate per le preghiere secondo i Veda,
Tantras e precetti Buddhici. Dovuto alla propensione, i devoti
iniziarono pregando Lui regolarmente e con grande affermazione. Molti di
loro ebbero i loro desideri esauditi. A molti devoti stranieri i loro
lunghi desideri permanenti furono esauditi. Ad alcuni, una visione reale
della Sua Presenza fu esaudita, ad altri dando loro impulsi nascosti,
Shri Bhagawan li fece possessori di tutte le cose desiderate e cose
benefiche, sia attraverso i Suoi devoti o grazie ai loro sforzi
personali. Molti eventi benedetti ebbero luogo ma non intendo riferirli
qui.
Due anni dopo questi eventi un piccolo opuscolo 'Punya Smriti'
fu pubblicato in cui ci sono inni in lode di Shri Bhagawan e i Suoi
precetti. Lo studio e la recitazione di questo opuscolo andò ad
aumentare attraverso la devozione dei devoti di Shri Munindra. Quando
arrivai da Sidhashram ad Haldwani il mio desiderio di visitare il centro
di pellegrinaggio di Shri Haidakhan divenne molto forte. Quando e da
dove Shri Maharaj apparve rimarrà sempre un mistero ma egli apparve la
prima volta in questa incarnazione in questo santo luogo. Pertanto per i
Suoi devoti questo luogo sacro della Sua prima apparizione è così caro a
loro e così amato, sacro come Ayodhya e Mathura, da qui il mio più
sempre crescente desiderio di visitare il luogo sacro.

Uno delle due foto prese in una volta nel 1911 a Prayag nella forma di Shiva con il serpente e la luna, l'altra fu nella normale forma con la Kurta e il copricapo, la prima foto in questo libro

Mahaprabhuji nella forma di Shiva, conferendo benedizioni attraverso il triplo - occhio.

LA REGIONE DI SHRI HAIDAKHAN
Anche quel giorno è arrivato! Nelle oscure due settimane del mese di
Ashwin, (settimo mese del calendario Hindu), verso la sua fine visitai
il luogo in questo mio corpo. Si trova a 13 miglia da Haldwani nel
distretto di Naini Tal. La strada è difficile. Sotto la montagna del
Kailash, sulle sponde del Gautama Ganga, c'è un villaggio chiamato
Haidakhan. Qui cresce in grande abbondanza una pianta medicinale
chiamata harad e quindi il villaggio è conosciuto come Haidakhan. 40
anni fa la strada fino al luogo era molto difficile ma non è facile
neanche oggi per quanto i cavalli possano facilmente attraversarla.
Inoltre una strada a motore è in fase di costruzione. Attualmente c'è
una posta forestale, un ospedale governativo, una scuola e hanno aperto
alcuni negozi. Non vi è quasi nessun pericolo adesso. Questo è il luogo
dove Shri Prabhu aveva costruito il primo tempio di Shiva perciò le
persone cominciarono a chiamare questo senza nome, Essere Eterno Shri
Haidakhan Baba. Il tempio, il dharamashala (la casa di riposo dei
viaggiatori) e il luogo del fuoco sacrificale, sono stati costruiti da
Lui.
Prima di tutto Shri Bhagawan apparve a diverse persone del
villaggio in una grotta costruita dalla divinità. Questa grotta è
dall'altra parte di Haidakhan vicino al Kailash e sembra come se fosse
il trono indipendente di un imperatore sovrano indipendente. La pace, la
gioia, la bellezza e l'esperienza che si ha lì, è indescrivibile. E'
una grotta solo di nome, in verità è un tempio costruito naturalmente.
Fu in questa grotta che Shri Maharaj usava di tanto intanto concedere
udienza e patrocinare agli aspiranti. Da tante anziane ed intelligenti
persone ho ascoltato opere Divine attuate da Lui in questo posto ma non
scriverò di quegli episodi. Scrivo solo di quelle cose benedette che ho
visto con i miei occhi per Sua grazia e delle cose di nettare che cadono
dalle Sue labbra, ciò che ho sentito con le mie orecchie; le scrivo
brevemente.
Mi sedetti nella sacra grotta; pochi giorni prima di
questo la grotta era piena di acqua dovuto alle inondazioni e quindi era
abbastanza umido. Al momento usai un grande telo metà di cui lo distesi
sotto di me e con l'altra metà mi ci coprii. Trascorsi tre o quattro
giorni in questo modo nella grotta. Gli abitanti del villaggio mi
portavano da mangiare giornalmente. Un giorno un devoto mi portò della
paglia di riso e premette per consentirgli di spargerlo sul pavimento.
Di notte, quando mi fui addormentato, ci fu un rumore improvviso e
pensai che doveva essere dovuto alla paglia e non era stata perturbata.
Mi alzai velocemente ma difficilmente passarono due minuti che sentii di
nuovo il rumore e due volte più forte. In questo rumore solo la
risonanza del suono era raddoppiata ma il tono era lo stesso. Cominciai a
sentirmi assonnato così come spaventato e, a causa dell'eccessiva
sonnolenza, pensai che era meglio provare ad andare a dormire. Non
appena mi addormentai sentii di nuovo lo strano rumore ma ora
doppiamente forte e così mi alzai subito, senza pensieri nella mia mente
e il sonno mi lasciò. Fui meravigliato di me stesso per aver vissuto
prima nella spaventosa foresta e nelle montagne ma non mi ero mai
sentito così spaventato. Quale peculiare circostanza mi fece perdere il
coraggio. Bene, qualunque cosa Shri Bhagawan mi mandava era per il mio
bene, così pensai di recitare le mie preghiere a Lui, non per fede o
per paura ma soltanto per passare il tempo. Appena cominciai a recitare
le preghiere persi conoscenza e in questo stato composi preghiere quelle
che sono chiamate Shri Munindra Sukta, (preghiere a Shri Munindra).
Esse sono state composte attraverso il potere della Grazia Divina. La
pronuncia di questi versi mi diedero estrema gioia, ma dopo averli
ripetuti una volta iniziai a dimenticarli. Non mi piaceva questa
dimenticanza e dissi a me stesso: "Qual'è l'utilità di questo tipo di
non attaccamento?". Infatti se avessi avuto una matita e una luce come
consigliato da quel paesano sarei stato in grado di scrivere queste
bellissime invocazioni a Shri Bhagawan così come sono state composte per
benedire l'umanità. Ho anche pensato che se sono state ispirate da Shri
Bhagawan allora Egli non può dimenticarle. Il misericordioso Signore le
riporterà di nuovo alla mia memoria al mattino e se esse sono proprie
allora non c'è nulla di male nel dimenticarle. Molti di questi versi
sono composti. Solo le parole di un santo sono efficaci. Con tali
pensieri nella mia mente andai a dormire pacificamente e mi alzai solo
alle 8:00 del mattino. Un maestro della scuola del villaggio usava
passare nella grotta a portarmi il latte; vedendomi ancora addormentato
disse: "Maharaj, stai ancora dormendo? Credo che tu sei una persona
educata, prendi questa matita e la carta in caso desiderassi scrivere
qualcosa". Egli poi se ne andò. Decisi di bere il latte soltanto dopo
che ebbi scritto i versi a Shri Bhagawan che mi avevano ispirato nella
notte. Dissi a me stesso che se fossero rivelazioni da Shri Bhagawan
esse si ripresenteranno in qualche modo alla mia mente. Con la carta e
la matita mi sedetti vicino al Gautama Ganga su una pietra di fronte
alla grotta e cominciai a scrivere dopo aver detto una breve preghiera.
Ah! In quel momento ogni parola dell'invocazione apparve come se
illuminata! Con estrema gioia scrissi il mantric illuminato, parole con
mano tremanti dall'emozione, quindi ringraziando Dio per la Sua grazia
illuminata e grandezza, bevvi il mio latte. Questi versi come lo Sukta
(invocazioni) a Shiva, a Laxmi, a Ratri vengono ora utilizzati come
ripetizioni da tutti. Ci potrebbe essere qualche errore grammaticale ma
non è una composizione letterale. Sono una miscela di Musica Divina,
Parole Divine e Fede Divina. Sono le seguenti:-
"Shri Munindra Sukta" - preghiera a Shri Munindra
Kailash giriware ramye nivasantam sushantibhih
Tam Munim satatam vande sada karunya rupinam.
Sulla più bella vetta del Kailash, vivendo in perfetta pace, il più compassionevole e il più bello, a te mi inchino sempre.
Yasya smarana matrena siddho bhawati sadhakah
Sadgurum tamaham vande Haidakhand vasinam.
Soltanto ricordandoti un devoto acquisisce tutti i poteri occulti e diviene un santo, a quel grande essere di Haidakhan rendo omaggio.
Yasya kripa katakshena dhanyo bhawati manavah
Tasya padyorekam pranamami nirantaram.
Il cui volto semplice fa un devoto benedetto, mi inchino ai Suoi piedi.
Komalam hridayam yasya komalam yasya bhashanam,
Dandoapi Komalo yasya komalangam namamyaham.
Colui il cui cuore è pieno di tenerezza e la cui parola è stranamente dolce, la cui punizione è anche gentile, mi inchino ancora e ancora a Prabhu adornato di delicati arti.
Drishtim dayamayim kritwa yah pashyati characharam,
Lokopakar nirato ragadveshadi varjitah.
Egli è molto gentile con tutti gli esseri del mondo, influenzato da alcun pregiudizio di affezione e avversione. Egli (Dio) che è sempre impegnato nel benessere di ognuno (offro il mio umile omaggio a Lui).
Sadguru sadgunadharo dhyan gamyah sadashayah,
Satyam param chidanandam samsamaramihi sarvada.
Adornato di un cuore pieno di compassione, accessibile a coloro che meditano in Lui, Egli è il sostenitore di tutte le virtù! Io prego Lui ogni momento, l'Onnipotente Signore, Verità, Coscienza e Benedizione incarnata.
Hari-Reva HarerBhakto, Harerdhyana parayanah,
Harernamamritam pitwa Harerdham param vrajet.
Come un bersaglio di meditazione, Egli è Hari Stesso. Come chi medita, Egli è il devoto di Hari. La meditazione in se è concentrazione su Hari. Così la meditazione, chi medita e l'uno verso cui la meditazione è diretta, in questi tripli aspetti, bevendo il nettare del Suo nome, l'uomo mondano ottiene salvezza.
Yo dadati cha balanam sadgyanam tu su durlabham,
Sarva sadhan hinoapi twamekam avalambanam.
Tu che benedici le persone con la conoscenza quando sono intrappolate nella maya del mondo, Oh Signore, anche se privo di tutti i metodi di approccio a te, tu sei il mio solo supporto e rifugio.
Maha Martanda rupena mohadhvanta vinashakah,
Sarva bhutatma rupoasi Mahendrasya cha jivanam.
Tu svanisci l'oscurità dell'ignoranza nei cuori dei tuoi devoti illuminando la loro ignoranza nella forma della luce del sole della tua saggezza. Tu sei lo spirito puro nei cuori di tutte le creature e tu sei la vera vita di questo "Shri Charanashrit Mahendra".
Soggiornai per 3 o 4 giorni in quella grotta. Fui capace di comporre senza alcuno sforzo molte intuitive invocazioni e preghiere. Alcune delle quali hanno dato certi insegnamenti ed altre i quali significati interiori necessitano di uno studio approfondito per capire la bellezza dei versi in Sanskrit. Ma subito strappai tutte le mie composizioni, lasciando solo lo 'Sukta'. Questa ispirazione poetica era venuta come uno shock per me. Pensai tra me e me che dalla mia fanciullezza avevo pregato Dio che non desideravo la ricchezza, acclamato belle donne, l'arte poetica ma oggi, dovuto alla Sua grazia, ho acquisito questo potere che sto usando con tanta gioia perciò si tratta di una lusinga e così partii per Haldwani. Da Haidakhan (dalla grotta) ad Haldwani la strada passa attraverso il Tempio di Shiva ed il villaggio ma non presi questa strada poiché gli abitanti del villaggio mi avrebbero impedito di lasciare. Erano le 3:00 o le 4:00 del pomeriggio e loro avevano provato a fermarmi anche per la pericolosità della strada. D'altronde desideravo lasciare subito la grotta così, attraversando il fiume e lungo un sentiero molto difficile, camminai e raggiunsi Haldwani alle 11:00 di notte.
Il Tempio di Shiva a Haidakhan

La grazia e la gloria dei Piedi di Loto del Guru è così grande, solo allora Shri Babaji sceglie di manifestarsi come un Sadguru per il benessere di ogni individuo

Shri Haidakhan Baba e cinque - volti Shivalingam - Haidakhandeswa Mahadev, nell'ottogonale Shivalaya a Haidakhan.

DI NUOVO A SIDHASHRAM
Dopo aver vagato qui e là per un po' di giorni tornai di nuovo a
Sidhashram dovuto all'immeritata benedizione di Shri Prabhu. Avevo
l'abitudine di andare lì ogni secondo o quarto mese ma scrissi
brevemente solo di quelle occasioni in cui i miei pellegrinaggi
portarono a tutti gli eventi speciali descritti in questo libro. Ma
questi ricordi sono di manifestazioni. Durante questo particolare
pellegrinaggio ci furono delle persone che mi accompagnarono. Ad
Haldwani il culto annuale di Shri Maharaj fu celebrato con grande
devozione e grandiosità. Molti dei suoi devoti arrivarono da luoghi
distanti per assistere a questa funzione; alcuni di questi mi
accompagnarono a Sidhashram.
Era l'undicesimo giorno la metà
luminosa di Vaishak (20 Maggio 1952, martedì) quando ebbe luogo questo
avvenimento benedetto, pieno di grazia. Erano all'incirca 3 o 5 minuti
alle 11:00. Alla luce del giorno, il cielo candido e in una chiara
atmosfera, questa benedizione discese su questi maturi individui. Questo
evento fu inequivocabile da ogni punto di vista. Ero andato a riposare
dopo aver mangiato e mi ero addormentato da un po'. Mi svegliai
improvvisamente e aprii gli occhi; senza meta uscii fuori in veranda e
mi sedetti esposto al nord. C'erano tre persone in quel momento e tra di
loro c'era una donna che avevo inviato a prendere l'acqua dal fiume
senza nessun motivo speciale. Ella partì a prenderla alla svelta. Non
appena ella se ne andò e il mio sguardo cadde davanti, vidi una
bellissima luce risplendente che aveva la forma di un essere umano. La
radianza non può essere descritta in linguaggio umano.
"Oh Signore,
portami dal buio alla Luce". Questa Luce sospirata e adorata dai Grandi
Rishi è straordinariamente differente da qualunque altra cosa. La luce
della luna, il fuoco, il sole, il fulmine, la radianza bianca del
cristallo, si ergono imparagonabili a questa luce radiante. Era
interamente indescrivibile ed era come una fiamma raggiante. A
mezzogiorno durante un caldo mese estivo, quando il sole era al suo più
brillare, persino in quel momento questo meraviglioso corpo di Luce, con
la sua pura bellezza e brillantezza mostrava tutto il suo splendore!.
Questa Luce doveva essere stata approssimativamente a mezzo miglio
dall'ashram in linea diretta, a circa due miglia dalla strada e
impossibile da raggiungere direttamente a causa di profondi precipizi
nel mezzo.
La visione di questa Radianza mi ricordò subito di Shri
Bhagawan, questi eventi si ripetono di tanto in tanto dovuti dalle sue
Benedizioni. Per un po' divenni inconsapevole del mio ambiente e poi di
nuovo ebbi una rapida visione della Divina Luce. Con grande venerazione
io la adorai mentalmente, sedendo lì e benedetti questi occhi che sono
stati dotati della vista di questa pura luce come l'ametista, io divenni
semplicemente illuminato da quella visione. Un pellegrino che era
seduto vicino a me non aveva idea di questo fenomeno che aveva avuto
luogo davanti a lui e non era giusto che egli rimanesse ignorante di
questo sacro evento. Perciò richiamai la sua attenzione dicendo: "Guarda
questo spettacolo più raro che oggi ti è così facilmente garantito,
guarda di fronte ciò che è la Luce". Vedendo la luce egli rimase senza
parole. La concentrazione aveva luogo automaticamente in tali posti.
Anch'egli divenne felice vedendo la visione. In tali occasioni io,
deliberatamente, desisto dallo scriverne e dal parlarne. E' impossibile
descrivere perfettamente questo occulto fenomeno. "Oh Madre, credo sia
al di là dei poteri della ragione, mente e parole descrivere la forma
risplendente di Shri Rama, perché si tratta soltanto dell'auto
realizzazione. E' come una persona muta che prova a descriverla con le
parole, ad alcune persone meritevoli ancora è concesso". E' così perché
aiuta i nuovi aspiranti ad ottenere ferma fede da tali eventi. Stavo
discutendo di questa visione con la persona che era con me e a colui il
quale il Signore aveva concesso questa visione della Sua forma benedetta
in modo di fissarlo fermamente e chiaramente nel suo cuore, quando
ormai la donna tornò con l'acqua. Per lei fu una sorta di shock sentire
di questa felice visione. Ella pensò che la grazia di Shri Bhagawan non
avesse significato per lei. Ella credeva che fosse perché non aveva
recitato costantemente le preghiere e gli inni e che fosse il motivo per
cui io non avevo reso possibile a lei avere la visione benedetta,
giacché ella pensava che io, Baba, conoscessi ogni cosa. Le spiegai le
cose ma lei credeva fermamente che io avessi dato ai miei compagni una
possibilità di vedere la visione. Come potevo dirle che a lei sarebbe
stata data la stessa visione il giorno dopo? La compassione di Shri
Bhagawan è vasta e il Signore ascoltava la richiesta di questa pietosa
donna. Egli conferì la Sua visione su di lei e soddisfò il desiderio di
tutti.
Questa donna stava dormendo in quel momento. Quando lei ne
sentì parlare si sentì inoltre molto triste. Il Signore, mostrando la
Sua grande benedizione anche il terzo giorno, nello stesso tempo, diede
una visione nella stessa forma di Se Stesso ma la luminosità della
Visione era in parte di meno. In quel momento era lì anche un fortunato
ragazzino di circa 7 anni chiamato Gopal Prasad; egli era come un Dhruva
moderno. Questo bambino disse a sua madre con stupore: "Mamma, cos'è
che brilla?". Queste benedizioni furono docce su di noi tutti i giorni
il 20, 21, 22 cioè dall'11 al 13 del mese Hindu. Questa visione così
difficile da ottenere anche da grandi Yogis, oggi così facile! Che si
può dire? Continuamente riverenza a quel grande Compassionevole Potere.
A me e a molti devoti è stato dato molto spesso il privilegio di essere
benedetti da tali visioni e parole, dalla Sua grazia, spesso dalla Sua
visione Egli protegge molti in vari modi. Ad alcuni Egli dà pace
conferendo conoscenza. Egli mostrò Se Stesso a molti. Ai molti afflitti
di defezione e ansietà, Egli mostrò Se Stesso nella Sua propria forma in
cui essi adoravano la loro Divinità e sospiravano la loro visione. I
molti senza speranza e pieni di ansietà furono placati. Molti senza
cultura o senza religione, dopo aver sentito o letto di Shri Maharaj,
divennero seguaci del sentiero spirituale. Tutti cominciarono a pensare
ad adorare e a servire questo vero Maestro, così grande e di suprema
realizzazione, secondo i loro sentimenti. Shri Bhagawan prese questa
forma del Guru per soddisfare tutti i desideri.
I Giochi divini di
Shri Bhagawan continuano allo stesso modo. Anche io ho trascorso la
maggior parte del mio tempo a Sidhashram, Hairakhan, Kathgharia
(Haldwani) e Vrindavan. A causa della persuasione di devoti a volte
andai lontano ma tornai in questi ashram e mi impegnai nel Suo culto per
quanto possibile con altri devoti. Usavamo parlarne e discuterne con i
miei compagni adoratori e visitatori. Il nome, i riti tradizionali, la
visione in verità, semplicità e amore fino alla nostra capacità
intellettuale.
Dopo qualche mese, tornai di nuovo a Sidhashram.
Durante questo pellegrinaggio decisi di non fare raccolta di cose. Il
pellegrinaggio in Himalaya è difficile ma per Sua Grazia vagai lì per
anni. Vagando così venni a Sidhashram. Non c'era nessuno nell'ashram in
quel momento. Dopo l'esecuzione dei rituali serali il sacerdote era
solito andare a casa tutti i giorni. Al momento avevo soltanto 10 o 12
patate con me. Pensai che potevo mangiare 3 patate al giorno e dopo di
ciò lasciare l'ashram; rimanere affamati all'ashram di Bhagawan o
desiderare per il cibo da Lui era sconveniente. Perciò era meglio che
lasciassi il posto.
Con questa idea arrostii 3 patate nel tempio
del fuoco e dopo pensai di andare a dormire quando sentii di nuovo una
voce familiare. Divinamente splendente e sorridente a me Egli disse,
guardando con occhi pietosi: " Baba, resta qui. Riceverai soldi e anche
cibo". Ah, Egli si prende tanta cura dei Suoi devoti! Il Signore
misericordioso! Con gioia ma anche con divertimento alla mia
insignificanza pensai a me stesso che mancanza di fede mostrai, affinché
Shri Maharaj mi aveva parlato in tale banale maniera! Che cosa, vorrai
sempre essere preoccupato del mantenimento della tua vita? No, in questo
luogo santificato pensare alla cura per il mantenimento di questo
spregevole corpo è una questione su cui ridere. E' vero che se non ci
fosse stato accordo per il mio cibo non sarei stato in grado di rimanere
lì. Questo fu solo un esempio dei miracolosi poteri del lila di Shri
Bhagawan. Il Compassionevole Uno mi augurò di stare in quel luogo sacro
per qualche tempo. In quello stesso giorno ricevetti molto cibo da un
numero di persone. Dopo due o tre giorni, senza nessuna indicazione,
ricevetti un vaglia di 201 Rupie. Il mittente non aveva idea di dove mi
trovassi al momento, né egli aveva l'abitudine di spedirmi soldi. Perciò
era diretto da Prabhu. Dovuto alle Sue benedizioni rimasi in questo
ashram spesso per mesi. C'è sempre un desiderio di stare in un luogo che
porta i segni delle impronte di Prabhu, ma a volte dovevo muovermi
altrove. Quando la mente fu di nuovo attirata verso Prabhu, mi sono
ricordato di Sidhashram in amorevoli memorie.
In uno di questi casi
andai a Sidhashram in inverno. Non avendo avuto visione di Lui per molti
giorni ero impaziente e Gli dissi supplichevole: "Signore, come posso
vivere così tanto tempo senza la vista del tuo viso?". Ah! Anche questa
flebile implorazione è ascoltata così rapidamente dalla dimora del
Signore! Questa idea venuta nella mente produce uno strano disturbo al
cuore. La mattina dopo Shri Maharaj mi diede una visione dei Suoi
singoli arti, uno per uno; qualche volta solo i Suoi santi piedi
venivano davanti ai miei occhi, a volte i miei occhi furono benedetti
dai Suoi occhi di loto; a volte le Sue lunghe braccia arrivavano fino
alle sue ginocchia sembravano benedire tutto il mondo! Questa
benedizione andò avanti per molto tempo. In quel momento l'idea si fissò
nel mio cuore non solo nella mia immaginazione o in teoria ma in realtà
che Shri Maharaj è rappresentato in ogni atomo dell'universo.
"Questo mondo intero nella forma di Braham. Non c'è niente altro eccetto
Braham". I Grandi saggi hanno ottenuto questa percezione durante queste
occasioni. Ogni qual volta che tali eventi hanno luogo la loro
influenza resta nei nostri cuori con maggiore permanenza. A causa di
questi eventi benedetti Sidhashram divenne un luogo di grande attrazione
per me ma al Signore Onnisciente non piaceva questo. A causa del Suo
lila (gioco) lì accadde un evento; una volta in estate mi capitò di
venire a Sidhashram. Tentato dalla sua naturale bellezza decisi di
rimanere lì e digiunare per 21 giorni (questo digiuno non era per una
ragione speciale tranne per diminuire il mio sonno). Il giorno in cui
iniziai il mio digiuno, Shri Maharaj mi apparve alle 6:00 circa del
mattino con un comando. La luce si estinse in un momento e rimase
soltanto la Sua voce. Non potevo vedere l'interlocutore. Durante il
suono delle parole sentivo come se Prabhu mi stava parlando da una
grande distanza fuori dalla stanza e poi quando venne la sensazione che
Bhagawan era la mia vera anima, allora mi sentii uno con Lui. Egli
Stesso era l'interlocutore ed Egli Stesso l'ascoltatore. Ci fu
un'indescrivibile unità nella vibrazione delle parole, il significato
delle parole e le parole stesse. Questi mantra erano molto dolci
all'orecchio.
Shri Maharaj disse: "Baba, la tua evoluzione
spirituale non può avvenire qui". In quel momento ero seduto sul mio
letto, mi ero appena svegliato dal sonno e stavo guardando la foto di
Shri Maharaj. Appena ascoltai queste parole andai fuori ma non vidi
nessuno per una lunga distanza. Non avevo il minimo dubbio che le parole
erano state dette da Shri Maharaj e da nessun altro. Solo Lui, il
Compassionevole Uno teneva su di me la benedizione con la sua
inaccessibile Grazia. Cosa posso scrivere di più su ciò che accadde in
quel onnipotente e grande Sidhashram? Fino ad ora molti desideri dei
devoti sono stati concessi ma non scriverò qui di loro. Queste
descrizioni in varie forme sono state scritte in altri libri.
Naturalmente da quando ho ricevuto i Suoi comandi riguardo Sidhashram,
le mie visite divennero meno frequenti lì sebbene fosse rimasto per me
il più indimenticabile luogo.
DEVGURU
Da quando diminuì il forte desiderio di visitare Sidhashram e poi
quando bramavo per la visione del Signore, venni ad Haidakhan e dopo un
periodo di riposo di 3 o 4 giorni andai a Shri Devguru. Questa montagna è
considerata una delle più sacre dei luoghi. Da qui le vette ricoperte
di neve sono visibili molto distintamente. Storicamente si crede che qui
Shri Vrahaspati eseguì rigide austerità per molto tempo per ottenere la
benedizione del Signore Shiva e, di conseguenza, acquisì la conoscenza
dell'insondabile cosa. Fino a quel giorno c'era un tempio di Shiva nel
punto di un'antica piattaforma, la bellezza naturale del luogo, la sua
purezza e la fragranza divina della carica del vento dona un
meraviglioso effetto di fermezza alla mente, che è unica. Colpisce in un
modo molto insolito. Vicino alla piattaforma di Shiva c'è una piccola
grotta; in essa non c'è posto per riposare o allungare le gambe, ci si
può solo sedere.
Digradando per circa un miglio, c'è un piccolo
fiume lì vicino con rocce di una forma tale che sono destinate a
riparare coloro in fase di meditazione dalla pioggia e dal sole. In
questo punto un'asceta ha fatto la sua puja e meditazione per un numero
di anni. Venendo da Haidakhan rimasi in quel posto per la notte. Sotto
la roccia, nella quale dormii, era il luogo dove Shri Maharaj usava
prendere il Suo posto. Questa informazione mi fu data da un anziano
abitante del villaggio e dall'asceta. Ebbi anche la visione di Shri
Maharaj. Gli abitanti del villaggio mi dissero che ogni volta che Shri
Maharaj arrivava a Devguru si sedeva lì, divenni enormemente sollevato
dalla visione e considerandola di buon auspicio, salii e rimasi per due
giorni senza cibo e acqua. Non sentivo né fame né sete. Nella grande
pace della mente tirai su le gambe, mi coprii con un telo sottile e mi
sdraiai in quella piccola grotta. Questo è un luogo speciale dove Shri
Maharaj mostrò i Suoi giochi Divini. Anche fino ad oggi ci sono i resti
della capanna di paglia di Shri Maharaj. In questi luoghi di
pellegrinaggio acquisii non attaccamento per le cose terrene,
spassionato, pace e beatitudine, senza alcuno sforzo da parte mia mi
sentivo onnisciente e auto realizzato.
Il giorno dopo, di mattina
presto, doveva essere stata appena un'ora prima della fine della notte,
quando era molto tranquillo, Shri Maharaj rivelò di nuovo Se Stesso e
disse con grande compassione e quiete: "Baba, sei venuto qui per dare la
tua vita? Mi sei così caro come la mia stessa vita". Vedendo la sua
immensurabile compassione divenni agitato. Anche in un cuore privo di
tutti i sentimenti un oceano di amore e interesse straripa a causa delle
benedizioni di Prabhu. Iniziai a piangere amaramente come se nessuno di
cui vergognarsi fosse lì. Il Signore di Compassione non poteva
sopportare di vedere il Suo bambino piangere per lungo tempo. Non è
nella Sua natura guardare il dolore di nessuno, quindi Egli mi diede
subito di nuovo una visione di Se Stesso e anche le sue piene
benedizioni. Non mi piace scrivere riguardo queste occasioni. Coloro che
vivono queste cose non sono in grado di descriverle. Come può qualsiasi
poeta riuscire a descrivere a parole la più Sottile Essenza residente
al di là della saggezza? Essa si ottiene solo attraverso l'esperienza di
Sé. Dopo un po', quando la mia mente si fu composta, pensai che
l'ascetico doveva essere infelice e decisi di partire quel giorno. Stavo
anche rendendo infelice Shri Maharaj dei miei viaggi casuali. Resi
omaggio al sacro luogo e gettando molti sguardi d'ammirazione per la
bellezza del luogo, iniziai ad andare giù.
"Quella Madre Divina che è
presente in tutti gli esseri in forma di Luce". Avevo letto molte volte
le righe di cui sopra ma oggi, dovuto all'illimitato favore di Gurudev,
non vidi soltanto la Sua forma attuale ma sentii come una parte
indivisibile di quella bellissima Luce Splendente. Questa non fu solo
immaginazione ma ogni capello del mio corpo risuonava di quel
sentimento! Corpo, sensi e mente erano collettivamente in uno stato di
beato trance. Dopo l'esperienza vennero i sentimenti con le parole per
descriverlo. Queste parole sono incapaci e non in grado di esprimere
pienamente questo stato poiché incapaci e non in grado di esprimere del
tutto questo stato così incapaci come addirittura i più intelligenti
delle persone che sono in grado di descrivere come il matrimonio dei
loro genitori ha avuto luogo.
Quell'asceta stava salendo nel mezzo
della strada con due recipienti d'acqua. Egli disse con gioia: " Ero
venuto qui determinato che se il grande saggio non è venuto giù per il
suo pasto vorrei stare con lui. Vedi, sto prendendo due recipienti pieni
d'acqua uno per l'utilizzo nelle preghiere per Shri Shiva e l'altro per
te. Scendi ora e riposa lì". Trascorsi due o tre giorni lì poi,
passando per il villaggio di Pashia, dormii la notte in un'antica grotta
vicino Shri Haidakhan. Appena entrai nella grotta di sera furono
ascoltate queste parole dalla Sorgente Divina: "Baba sei tornato da
Devguru sono molto felice". Dovuto alla Sua Grazia ascoltai molte volte
tali Divine esternazioni prima di aver avuto un'esperienza attiva di
queste cose. Già allora usavo leggere di loro nelle scritture antiche e
pensai che soltanto le menti pure di quei saggi potevano raggiungere
quel livello di e che noi persone senza vera discriminazione,
superficiale conoscenza e risorse limitate cercavamo invano di
raggiungere le vette di quegli antichi Rishi che scrissero riguardo tali
esperienze nel Puran e Shastras. Sapevo attraverso la mia esperienza
che ogni parola di tale letteratura che ho letto portava il timbro della
verità reale. Ogni parola era vera con esperienza. Dopo un soggiorno di
pochi giorni a Shri Haidakhan venni ad Haldwani.
HALDWANI
Nell'anno 1954, durante l'inverno, ero ad Haldwani, la mia mente
perfettamente composta ma chi può capire il gioco divino di Shri
Bhagawan?. Iniziai a sentire una grande lotta nella mia mente, un
sentimento di grande infelicità, uno strano scoraggiamento e perplessità
nella comprensione. L'inquietudine era di questa natura che la mente
diceva a se stessa: "Hai detto a tutti che Haidakhan Baba è Bhagawan
Stesso e oggi il mondo è pieno di peccato e di dolore. Shri Rangh Vendra
ha proclamato 'Signore io cronometro il funzionamento del principio che
dà alle persone i frutti delle loro buone o cattive azioni'. Se oggi
Prabhu lavora su tale principio non sarà possibile per il mondo essere
salvato. Allo stesso modo il Signore del Gioco Divino, Shri Krishna, ha
proclamato 'Io sono Yama il divoratore di tutte le cose'. Secondo questa
proclamazione può solo significare la distruzione di questo mondo così
com'è; pieno di colpe, privo di tutti gli ideali, dall'atmosfera
immorale, una società priva di tutto il bene pubblico. In tale
condizione un Dio come Lui in forma umana pieno di perdono, di
affidabili parole facili da capire e munifico è necessario, il cui
rifugio può essere ricercato senza paura da tutti".
Questo non
significa che altri Grandi Esseri sono stati privi di generosità,
perdono e umana condotta. E' una verità stabilita che le sopra citate
qualità manifestano in grande misura la loro luce e saggezza in questi
Grandi Esseri sebbene in certe incarnazioni della Divinità vi è
l'esibizione più del conflitto tra giusto e sbagliato per mantenere la
disciplina per il bene dell'universo, mentre in altri, i giochi del
Signore sono stati enfatizzati. In alcune incarnazioni la conoscenza è
stata sottolineata mentre in alcune Egli è sembrato solo insegnare il
sentiero dell'Amore. Allo stesso modo l'avatar di Shri Baba è venuto per
insegnare la pace, il perdono e la compassione nel loro triplo aspetto
Vedico. In passato si è usato, in largo numero, essere santo come devoti
del Signore; oggi nella società anche gli esseri di carattere umano
sono difficili da trovare. Assumendo forme umane i demoni vivono secondo
le loro propensioni e l'evoluzione delle qualità umane è un grido
lontano. Oggi a causa dell'attitudine perversa gli esseri umani hanno
dubbi e avversione nei confronti dell'utilizzo dei veri metodi per
ottenere salvezza e progresso. In tale ambiente il nostro Padre Celeste
che è la personificazione del perdono, un amico di tutti gli esseri
umani, mostra tutti i poteri del suo incessante perdono. Questo potere
divino del perdono può essere visto soltanto nei grandi santi. E' per
questo che Shri Bhagawan il compassionevole ha mostrato Se Stesso nel
Kaliyuga, nel Suo aspetto da santo, il compassionevole Buddha,
considerando l'innocuità come la più alta qualità ha preso incarnazione
proprio in questo Yuga. Il controverso Shri Krishna Chaitanya
Mahaprabhu, il donatore delle gioie celesti, considerando gli ardui
rituali come inferiori alla semplice recitazione del nome di Hari,
insegnò questa verità attraverso questa incarnazione. Nell'era presente
Shri Bhagawan viene nelle sembianze di un santo, Shri Haidakhan Baba
come tale assomiglia ad un'anima auto realizzata.
Lo scopo di questi
Avatar è diverso in tempi diversi. Lo stesso Signore Vishnu assume
diverse forme e nomi e viene nel mondo mortale. Al momento il Signore
deve apparire in questa forma. In conformità con i bisogni del momento
questa forma estremamente pacifica di incarnazione è necessaria. Tutti
coloro che sentirono parlare di questi avvenimenti hanno concordato. I
miei compagni dal Kumaon e altri devoti esclusero altri tipi di culto e
cominciarono rendendo omaggio a Shri Babaji Maharaj ed iniziarono la Sua
adorazione. Ovunque si parlava e si adorava questo Avatar. D'altronde,
inaspettatamente, un dubbio cominciò a crescere nella mia mente che in
questo mondo ci sono stati molti santi auto realizzati. Nonostante in
questi giorni non siano pienamente presenti tutti i loro poteri occulti,
si sono trovate in questi grandi adepti ancora molte bellissime
facoltà. Qual'è la prova che Shri Haidakhan Baba non è tale adepto ma la
vera incarnazione di Braham? C'è un mondo di differenza tra
l'adorazione di Dio e il culto offerto ad un adepto. Nonostante Dio è
presente in tutte le forme, il Suo proprio Avatar è ancora incomparabile
a nessun altro. Pensai che se Shri Haidakhan Baba non è veramente
Bhagawan allora coloro che smettono
di adorare Ram, Krishna, Shiv e
Devi e adorano Shri Baba come Bhagawan non saranno capaci di ottenere
salvezza. Ho raccontato a questi fedeli devoti che Egli è davvero
Braham. Questi devoti hanno preso la mia asserzione come profonda verità
e di conseguenza stanno seguendo le loro pratiche devozionali. Starò
conducendo fuori strada questi fedeli devoti se Haidakhan Baba non è Dio
incarnato; in tal caso li starò ingannando. A meno che non veda con i
miei occhi che la Forma Sacra di Shri Baba è la stessa di quella
descritta nei Vedas, Puranas e Tantra Shastras, allora sarò pienamente
soddisfatto e otterrò la pace della mente.
Questo conflitto mentale
andò avanti per quattro o cinque giorni. Dovuto alle benedizioni del
Signore, nella semioscurità dei mesi di Magh di Domenica il 24 gennaio
1954 io e un altro devoto, Bankelal Pathak, andammo a fare una
passeggiata lungo il fiume Gola; dovevano essere state le 9:00 o le
10:00 del mattino. L'aeroporto di Haldwani è ad un miglio fuori città,
(un altro è in costruzione), sulla riva del fiume Gola. Precedentemente
vi era un grande bosco. Anche ora, al di là della radura, è fittamente
boscoso. Anche le tigri sono note aggirarsi lì. Io e il detto devoto
andammo verso quella foresta. Dopo una distanza di circa 220 metri un
sentiero fatto dai boscaioli sembrava essere difficilmente visibile.
Naturalmente mi chiedevo come si potesse procedere dato che non potevamo
vedere ulteriormente il percorso e non c'era nessuno a mostrarci la
strada. Questa idea venne in un istante e scomparve. Camminavo davanti,
il devoto mi seguiva con un recipiente in mano. Stavo camminando con gli
occhi a terra e, ad una distanza di circa 30 piedi, vidi la forma di
Shri Baba avvicinarsi. Capii che questa forma era differente sotto tutti
gli aspetti da tutte le altre. Questa era la Sua reale, eterna forma.
Ogni volta Shri Bhagawan si è incarnato per il bene dell'umanità, le
loro descrizioni sono chiaramente le stesse come menzionato nelle
scritture e come descritto dai grandi santi. Era la stessa forma dei
divini tre occhi, facile da compiacere Bhagawan Shanker con la gola
bluastra che significa aver bevuto il veleno, stava venendo verso di me
in una calma e pacifica compostezza. Lo sguardo dei Suoi occhi trafisse
il mio cuore e vi rimase come un foro di luce.
Gli resi omaggio
mentalmente a distanza. Le mie mani non essendo pulite, non mi piaceva
toccare i Suoi santi piedi. Non appena i Suoi occhi caddero su di me
dimenticai tutto. Dimenticai il mio senso di me stesso. In uno stato di
semi coscienza chiesi a Prabhu: "C'è acqua laggiù?". Shri Prabhu rispose
con una voce grave e dolce: "Deve essere". Di nuovo osai chiederGli: "
Da dove vieni?". Shri Bhagawan rispose semplicemente puntando verso Shri
Haidakhan. Capii completamente dalla benedizione dei Suoi piedi sacri
che questo Shiva Incarnato come Shri Haidakhan Bhagawan era venuto qui
per alleviarmi dei dubbi e per benedirmi con la visione del Suo tutto
pervadente, Onnisciente Sé Stessa nata Forma ma insieme alla gioia e
alla pace mi sentivo anche molto vergognoso: "Come sono indegno,
miscredente! Persino i santi e i saggi trovano difficoltà ad ottenere
questa benedizione che Egli mi stava dando così facilmente e
sportivamente e nonostante ciò, come un volubile bambino ignorante e
bigotto, provo a capire la Sua grandezza!". Anche questo pensiero passò
subito. Né io né il devoto concomitante potrebbe sapere come tornai
indietro dalla strada e come il devoto stava con me. Shri Maharaj era in
piedi a destra di fronte a noi ad una distanza di circa sette o otto
piedi. Era così grande la brillantezza tutt'attorno dai Suoi tripli
occhi che anche se provai con tutta la mia forza di ottenere una visione
della Sua intera forma, nonostante la grande umiltà e le Sue
benedizioni, potei ottenere solo una visione di ciascuna parte della Sua
forma separatamente. Il nettare della visione fece la completa
soddisfazione della mia mente. Furono visti completamente soltanto i
Suoi sacri piedi, le labbra, gli occhi divini e le mani di loto. Le
altre parti divine abbaglianti, dando una visione parziale ma attirando
grande amore con penetrazione anche se momentanea, agitò la mia mente e
la fece prigioniera come uno schiavo per sempre.
Ah! Quando con la
Grazia infinita di Dio ho avuto una visione delle Sue unghie dei piedi
come la luna, non ho potuto più descrivere le mie sensazioni! Come posso
descrivere lo stato della mia mente in quel momento? Tornando a casa
quel devoto disse alla moglie: "Baba è divenuto alla visione di Maharaj
quello che una moglie fedele assomiglia alla vista di suo marito". Se il
devoto è un poeta o no, egli disse qualcosa di molto vero. Alla visione
delle unghie del Suoi piedi, non solo la mia mente, l'intelletto, la
vita ma anche questo corpo fisico divenne una fiamma immersa in quella
lucentezza! Qualunque forma vidi in quel momento mi apparve come Lui
Stesso Onnipotente.
Quando mi immersi profondamente nei pensieri
Shri Bhagawan mi guardò e iniziò a parlare al devoto. Shri Maharaj disse
al devoto: "Sono venuto qui a raccogliere legna ma non si riesce a
trovarne alcuna, devo andare a Bhojipura; prenderò il treno da qui".
Mentre diceva questo Egli mi guardava. Dal Suo sguardo semplice io
divenni Suo, libero da ogni arbitrio e desiderio. Le parole dalla Sua
bocca benedetta mi trassero a Lui. Dopo del tempo Shri Maharaj disse:
"Non ho mangiato per tre giorni, non ho potuto raccogliere alcuna legna
da ardere". Il devoto Lo considerava come un normale giovane ragazzo ma
Egli mi stava rivelando Sé Stesso, nella Sua forma reale di Shiva. Egli
stava mostrandomi la Sua benedizione attraverso i Suoi tripli occhi.
Persino mentre parlava al devoto le Sue labbra non si muovevano. E'
impossibile descrivere lo stato di cose in quel momento. In Sidhashram
Maharaj era in veste di un santo ma oggi egli stava accogliendo la mia
richiesta, "Oh Shiva, concedimi una visione del Tuo Sereno Sé".
Quando ascoltai la parola fame dalle Sue sacre labbra la mia mente che
era annegata nella maestà del Signore, dimenticò tutto riguardo la Sua
maestà dissi a me stesso che Gli darei delle paisa con cui comprare cece
da mangiare e bere acqua. Che altro si può fare in questo luogo? (Com'è
spregevole la mente! Ah, molta ricchezza della vita è in piedi davanti a
me con tutte le benedizioni ma questa mente, cosa pensa di darGli come
cibo). Quindi chiesi al devoto a bassa voce: "Bhagatji, hai quattro
monete?". Il Bhakta disse: "Ho due anna-bit". Gli dissi di darla a Lui.
Appena il devoto mise la sua mano in tasca il Signore del Mondo, il
Donatore di Abbondanza mise fuori la mano e il devoto tirò la due
anna-bit a distanza. Non sapevo dove la moneta andò, vidi solo che essa
stava andando verso la sua mano distesa.
Io, privo di amore,
camminavo avanti pensando che vorrei in primo luogo fare il bagno e poi
tornare ma il compassionevole Signore era rimasto lì; con grande
generosità Egli disse: "Baba, i tuoi desideri saranno esauditi, vai,
otterrai salvezza. Mangerò il cece comprato con i quattro paisa e berrò
dell'acqua". Dando così le Sue benedizioni Egli iniziò a camminare molto
veloce, io camminavo verso Est e Shri Maharaj verso Ovest ma in quel
momento, in qualche modo, potevo vedere tutto intorno davanti e
indietro.
Pieno di gioiosa soddisfazione non riuscivo a parlare in
quel momento ma il devoto disse: "Baba, questo è Shri Maharaj Stesso".
Gli chiesi divertito come lo sapeva. Egli disse che Shri Maharaj ha
sempre usato queste parole nella benedizione. Mi fece piacere per la sua
grande fortuna. Il devoto disse prontamente che se Egli è veramente
Shri Maharaj Egli parlerà oppure non ci sarà nessuna risposta. "Non
posso gridare", dissi: "Chiamalo a voce alta". Il devoto in un primo
momento Lo aveva preso per un semplice giovane perciò, anche dopo aver
avuto questa esperienza, egli Lo chiamò 'Lala' (un ragazzo). Il devoto
urlò 'Lala' e simultaneamente dall'altra parte arrivò la risposta: "ji"
come se la stessa persona stesse rispondendo. Il Bhakta era stupito,
sembrava fosse stata emessa una sola parola!, "Lalaji". Gli dissi:
"Corri e prendi il darshan (visione) di Shri Prabhu". Il devoto corse
più veloce che poteva. D'altra parte mi sentivo divertito e dissi a me
stesso 'Povero devoto, c'è qualcuno sulla terra che può raggiungere il
Signore con le sue forze?' Come il pensiero si inserì nella mia mente
gli gridai: "Bhagatji, Lo hai visto?" La risposta venne: "No". Stando in
piedi proprio in quel punto gli gridai: "Rimani dove sei e rendiGli
omaggio a mani giunte". Il Bhakta stava lì a mani giunte e Gli rese
omaggio con gli occhi sollevati.
Il Signore Onnipresente ebbe
compassione di lui e il devoto ebbe la visione benedetta della Sua vista
di fronte. In tunica e copricapo, altissimo nel cielo, a circa 200
piedi di altezza, illuminato di luce divina, Shri Baba Haidakhan fu
visto ascendere. Anche il devoto fu felicissimo di questa visione. Solo
allora egli capì il lila (gioco), di Shri Bhagawan. Allora egli mi
disse: "Baba, quello è il motivo per cui sei diventato così calmo. Egli è
il Supremo Shiva Braham Stesso Haidakhan Baba! A volte ho dubitato ma
nella Sua grande compassione Egli ha eliminato i miei dubbi per sempre".
Ascoltandolo anch'io divenni felice. Per diversi giorni questa gioia
pervase il larga misura il suo essere. La convinzione prese fermo
possesso in Lui che Shri Baba era la piena incarnazione del Signore.
Questa esperienza è stata concessa a persone diverse in tempi diversi.
Trent'anni fa nel Kumaon (Himalaya), dove il gioco divino di Shri
Haidakhan Baba era un fatto normale, ebbero luogo queste grandi
esperienze e la prova che egli era la piena incarnazione di Shri
Bhagawan veniva in una sola volta. "Egli non può essere misurato da
nessun criterio. Colui che è la prova di tutte le cose non ha bisogno di
prove? Vi è una tale domanda e risposta nello Shruti "In che cosa è
fondato Braham? Nel Suo proprio Fulgente Se Stesso".
Nel 'Ardhnarishvara' il mashile è il femminile e il femminile è il maschile, quindi, Egli è anche LA MADRE UNIVERSALE

VRINDABAN
Una volta, durante l'occasione dell'eclissi solare, stavo facendo il
bagno sul Kachla ghat della Gangaji; stavo pensando di andare a
Vrindaban dopo il bagno. Durante il bagno recitando il mantra al mio
Guru, pregai il Compassionevole Signore Shri Haidakhan Baba, "Prabhu tu
sei Ishwara, il rifugio di tutta la creazione, il guardiano incarnato e
sempre esistente compassionevole Signore". E' stato detto:
"O
Signore, il tuo aspetto Sommamente Fulgido è la completa forma di Dio; O
immutabile Dio, non c'è nessuno che Ti eguagli nell'universo".
Quindi a Vrindaban otterrò una visione divina di te nella forma di Shri
Krishnan. Feci questa preghiera e poi me ne dimenticai. Non c'è dubbio
del fatto che Shri Prabhu, Manmunindra Shri Haidakhan Baba, il Grande
Amante, il felice Signore Shyam di Vrindaban sono uno e lo stesso. La
mia dimenticanza era dovuta alla mia mancanza di devozione. Le
benedizioni, senza dubbio dovute alla Sua grazia, non mi sono mai state
accordate.
A Shri Vrindaban nel punto dove sorgeva vanshiwat
(L'albero Banyan sotto il quale Shri Krishna suonava il Suo flauto), il
giocatore Divino con la Sua anima gemella, la figlia di Vrashbhan, stava
trattenendo gioco e danza. Dovevano essere state all'incirca le 10:00
del mattino. Erano presenti una moltitudine di spettatori.
Improvvisamente giunse nella mia mente questo pensiero, la mia mente
perse i suoi ormeggi, si concentrò e si sentiva tutt'uno vivendo tutta
la pace, la gioia e la perfetta salute, priva di ogni consapevolezza
esterna. Dissi a Shri Krishna, Amato, esaudirò sicuramente tutti i miei
desideri, ho già ottenuto tutto grazie alle benedizioni del mio Guru ma
se mi darai la visione di te stesso che sei la stessa vita della pelle
scura delle gopi di Nanda e Yashoda, il vero nucleo di gioia e felicità
dei tuoi compagni, la forma perfetta di bellezza, impareggiabile, idolo,
adorerò anche Te, "Shri Krishna ha un'indole molto gentile e risponde
pienamente alle preghiere. Ah, la Sua compassione! Shri Prabhu
Chaitanyadev ha detto, " Oh Prabhu, Raja di Yadav recitando versi in Tuo
nome anche questo degradato cuore si sente esaltato".
Gli Shastras e
i santi parlano delle Sue benedizioni. Sono citati molti esempi di
quanto velocemente Shri Bhagawan abbia risposto alle petizioni di
sfrenate e indegne persone. Anche questo mio caso può essere preso come
una ripetizione di quello. Chiamatela una preghiera o una discussione
con l'Amato Signore, quasi mai il pensiero finiva di attraversare la mia
mente, lì in quel momento vicino al grande albero banyan, iniziò a
seguire un grande flusso profondo. Rivestito di un brillante blu
granchio lo Shri Yamuna scorreva aveva fatto il loro luogo di svago.
Sull'argine dello Yamuna, sotto l'albero banyan chiamato Vanshivat,
vestito di seta gialla, Shri Krishna, leggermente sorridente, guardando
dagli angoli dei Suoi occhi e suonando il flauto, dolcemente e
delicatamente. I riccioli neri circondavano il Suo viso sorridente che
dava un'aggiunta bellezza al Suo aspetto. Gli orecchini d'oro non solo
rendevano più bello il Suo viso divino ma davano all'osservatore un
barlume diretto della bellissima apparizione di Shri Bhagawan. L'intera
bellissima creazione Cupido Stesso, il Ragazzo gentile, il bellissimo
Shri Krishna, per quanto tempo si può andare avanti ripetendo la
smisurata meraviglia e bellezza delle Sue sembianze!
Si, questa è la
verità, "Quando la visione di Shri Bhagawan vince il cuore allora la
forma Divina è vista ovunque". Gli occhi leggermente rossi come un
grande petalo di loto erano diventati un deposito di gioia e amore. Alla
vista di quelle bellissime sopracciglia curve, lì scorreva un mare di
illimitato amore, di inaudito fascino e di infinita gioia nel mio cuore,
Shri Krishna mi stava guardando fisso senza sbattere le palpebre. Dalla
sorridente bocca di loto a volte arrivavano le note del flauto. Shri
Bhagawan Krishna, figlio di Nanda, era seduto sotto l'albero banyan con
le sue gambe distese, (non su un trono), su un limpido pezzo di terreno:
una gamba allungata e l'altra sopra la coscia; non c'era vestito sul
Suo corpo ma solo una ghirlanda di vari colori di fiori selvatici. Non
pensai di guardare verso la Sua corona. Era molto difficile non riuscivo
ad alzare i miei occhi dai Suoi occhi. Erano così brillanti! Mi sentii
come se la mia vista, raggiungendo lo sguardo dei Suoi occhi, trovasse
la loro brillantezza così grande da dimenticare la sua naturale funzione
e divenne come un pesce che nuota in quell'oceano di amore, reso
incosciente con gioia. Non so per quanto tempo esattamente durò questo
stato della mente ma fu per molto tempo. Poi mi risvegliai da questo
stato e vidi di nuovo lo stesso albero banyan, la stessa casa dove la
danza circolare veniva messa in scena, le stesse note di "tabla" e
"Sarangi", (strumenti musicali Indiani), gli stessi attori e spettatori e
divenni di nuovo il mio vecchio sé. Il mio stato della mente non rimase
lo stesso come era in presenza di Shri Bhagawan! Shri Krishna non mi
disse niente e neanche io gli dissi nulla. Divenni soddisfatto
semplicemente alla Sua vista. Questa condizione della mia mente è dovuta
alle benedizioni di Shri Maharaj. Dalla mia fanciullezza ho creduto che
chiederGli qualsiasi cosa è di ottenere la stessa ma non di riuscire ad
ottenere Bhagawan. Perciò chiederGli qualcosa è essere falso con se
stesso. Una madre si augura di poter dare al suo bambino cose preziose
ma il bambino ignorante è testardo e chiede solo per i giocattoli. Allo
stesso modo il desiderio esaudito del devoto che non ha fede nelle Sue
benedizioni, generosità e potere, supplica il suo Amato di esaudire i
suoi desideri meschini che, essendo concessi, danno soddisfazione per
breve tempo (fino alla nascita di un altro desiderio) e perde entusiasmo
per raggiungere la realizzazione. E' naturale desiderare e chiedere le
cose. Ma Egli che non è solo nel nostro stesso essere ma che pervade
anche il Cosmo, che è presente in ogni atomo, che bisogno c'è di dirGli o
chiedere qualcosa?
Quell'Essere è il proprio sé nella sua vera,
pura e accessibile forma. Mendicare Shri Bhagawan per niente ed
aspettarsi da Lui di soddisfare i desideri attraverso la supplica e le
preghiere è segno di immaturità.
C'è la conoscenza dello Spirito
Supremo, Gioco Supremo e Amore Supremo. Dove c'è la completa fusione del
vedere, del veggente e del visto; il devoto e la deità come uno!. E'
veramente indescrivibile parlare di questo. Ah! Quale grande unione! Il
devoto diventa il Dio e Bhagawan il devoto! Altrimenti questa felicità
divina rimane irraggiungibile e senza esperienza. Soltanto la
raggiungibile benedizione, ricordo indelebile, la coscienza divina di
Sat, Chit, Anand, (Verità, Consapevolezza, Benedizione), incomparabile
dovuta al Suo gioco divino, la visione che ebbi della Sua Trasparente
bellezza, l'amato di Radha, portandomi straordinaria gioia, in un certo
senso solo il mio cuore può sperimentarlo. Forse è impossibile
descriverlo. "La parola non ha occhi e gli occhi non hanno il potere di
parlare". Se la parola avesse gli occhi e gli occhi ottenessero il
potere della parola forse potrebbe essere possibile descrivere questo
impareggiabile mistero. In quel momento ogni pelo del mio corpo vibrava
con gioia. Ero in uno stato di completa euforia. Soltanto queste parole
uscivano dalla mia bocca, "Il Grande Guru Shri Haidakhan Stesso è
Krishna. Shri Krishna è vestito in abito e copricapo apparendo come Shri
Haidakhan Baba!". Sentivo come se ogni atomo proclamasse con me questa
canzone, "Soltanto l'impareggiabile benedizione del Grande Guru è
l'essenza di tutte le cose. Rendo omaggio a quel gentile Krishna".
Nella recitazione di questi stessi nomi esisteva la medesima profonda
pace e beatitudine. Proprio come un respiro segue un altro senza lo
sforzo cosciente così anche questi dolci nomi grandi mantra, venivano
ripetuti mentalmente anche in uno stato di incoscienza.
Appena il
Raslila (genere drammatico di danza circolare) terminò, lasciai il luogo
pensando ripetutamente a Shri Krishna e a quella madre del mondo intero
che è l'incarnazione stessa della compassione, Shri Radha. Tutti i
racconti che ho ascoltato della compassione di Shri Krishna dai Puranas e
dalle scritture dei bhaktas oggi appaiono più autentici e credibili.
Molte altre cose accaddero ancora a Shri Vrindaban. Io non ho detto
intenzionalmente nulla sui favori elargiti da Shri Nikunj Behari,
l'amato figlio di Shri Haridas. Le benedizioni di Shri Bankebehariji,
(Krishna), mi sono state frequenti. Molte volte a Vrindaban, una volta
anche di fronte a un devoto, Shri Behari apparve nella Sua beata forma.
Ebbero luogo anche molti altri avvenimenti ma non vorrei scrivere di
questi deliziosi eventi ma concludo questo capitolo descrivendo una di
queste occasioni.
Successe il 21 Settembre del 1955. In quell'anno
ero andato a Shri Badrinarayan. Soggiornai lì con un ascetico di Bhor
Pradesh, (vicino Bhutan). Quasi ogni giorno parlavo con lui di Shri
Maharaj. Anche lui dalla sua stessa infanzia conosceva la Sua (di Shri
Haidakhan Baba) grandezza. Era molto ansioso di ottenere la visione di
Shri Bhagawan. Egli si sentiva come uccidere se stesso a causa della sua
separazione da Lui. Aveva l'abitudine di recitare con voce molto
appassionata i canti delle gopi dallo Shri Madbhagwat e Bhanwar Geet di
Surdas. Mi sentivo infelice vedendo la sua inquietudine dovuta al
desiderio della presenza del Signore; ma come potevo alleviare la sua
tristezza? Quindi, incoraggiandolo e ricordando la natura edificante di
Shri Bhagawan, lasciai il luogo. Alla mia partenza l'asceta era triste
come se una cosa molto cara di suo stava uscendo dalle sue mani per
sempre.
Da Shri Badrinarayan venni direttamente a Vrindavan via
Haldwani ma l'asceta soggiornava a Shri Badrinarayan come da suo solito
programma che era di rimanere lì per sei mesi. Una notte egli stava
meditando nella sua capanna e in meditazione vide un laghetto pieno
d'acqua e in esso delle fotografie di Shri Haidakhan Baba. Egli si sentì
notevolmente perturbato vedendo queste foto e chiese chi vi avesse
gettato le immagini sacre. Gradualmente divennero più tangibili. Egli
provò a tirarle fuori dallo stagno. Appena ne ebbe sollevata una ne
apparve un'altra e poi la terza e così via come le carte da gioco. Egli
tentò molto duramente di riportare la sua coscienza ma questo strano
episodio gli fece perdere i sensi. Dopo un po' in uno stato di semi
coscienza cercò di uscire dalla sua capanna quando udì chiaramente e in
tono solenne queste vive parole eccitanti:
Shri Haidakhan Baba è Tutto ! Shri Haidakhan Baba è Tutto ! Shri Haidakhan Baba è Tutto !
Sentendo queste parole divine egli capì che non erano umane. Con grande
coraggio aprì la porta della sua capanna ma non c'era nessuno lì e non
era sorpreso, non appena ebbe sentito le parole egli realizzò nel suo
cuore che in questa località (è sufficiente dire che in essa un tale
adepto come Shri Nar-Narayan Bhagwan praticò le sue austerità) i Devas
gli diedero istruzioni e lo benedissero con la conoscenza della forma di
Shri Haidakhan Baba. Questa capanna è a Shri Badrinath Puri sull'altra
sponda dell'Alaknanda. Naturalmente è un posto solitario. Specialmente
di notte, al freddo, in un sentiero disseminato di spine, a volte
salendo, talvolta digradando, chi vorrebbe venirci senza una ragione?
Era il chiaro di luna e tutto intorno lo spazio era luminoso. La
propria sensazione interiore è la migliore testimonianza ma comunque il
fatto è che essendo un'Espressione Divina, gli fu data in una forma
inconfondibile. L'asceta era molto euforico e non gli piaceva rimanere a
Badrinarayan; egli venne a Shri Vrindaban e divenne molto attaccato a
me. Mi sentivo imbarazzato del rispetto e dell'amore che egli mi
mostrava ma egli disse più e più volte, "Le benedizioni di Shri
Haidakhan Baba sono su di te e tu puoi fare il possibile per me per
avere la visione di Lui". Davanti a tutti usavo ripetere la mia
inabilità di fare così. Gli dissi decisamente che Shri Bhagawan mi aveva
benedetto nella Sua compassione, conoscendomi essere debole. "Non ho
potere di concedere a nessuno una visione di Lui. Avere devozione e fede
nel potere di Bhagawan Vrindaban Behari, Shri Radha Krishna, Bhagwan,
Satguru Rupdhari, Shri Haidakhan Baba e pregare anche che io cresca per
essere devoto a Lui" gli dissi. Ma egli era fermo nella sua convinzione.
Era il terzo giorno del mese di Shravan durante la sua metà luminosa e
dopo aver reso omaggio a Shri Krishna ci sedemmo in terrazza di una casa
di riposo in una località chiamata Kishorepura. Era mezzanotte. Il
cielo era chiaro. Sulla branda in terrazza l'asceta ed io sedavamo uno
di fronte all'altro; dall'eccessivo rispetto per me l'asceta sedeva
piuttosto scomodo. C'erano altre due persone presenti. Stavamo parlando
di Shri Bhagawan. Incidentalmente guardai su nel cielo l'Amato Signore,
Shri Krishna e Radha il favorito di tutti, diffondere il loro Splendore
Divino, leggermente sorridenti, vicini insieme, radianti della loro
compassione e grazia con i loro sguardi amorosi!
Dopo un certo tempo
il primo pensiero che venne dentro il mio palpitante cuore fu, "Questo
asceta non ha intravisto la visione del Signore". Non riuscivo a parlare
ma quando guardai giù per fargli segno trovai un grande brillante
splendore al livello del mio petto dal quale divenni più stordito. Non
riuscivo nemmeno a dargli un segnale. Dopo un po' questa luce discese
sulla branda tra di noi. Anche allora l'asceta e gli altri che erano
presenti non la videro, così accennai a loro e gli indicai, "Guardate
come è bellissima questa luce!". All'inizio un devoto realizzò il
fenomeno, allora anche l'asceta la vide ma non potevano vedere la Forma
Divina, videro soltanto una meravigliosa banda larga e super naturale
luce che si estendeva dalla terrazza al cielo.
Naturalmente mi
sentii molto euforico della benedizione del Signore ma mi sentii ancora
più felice in quanto diede appagamento all'asceta. Egli disse che era
una questione del suo karma e fortuna ma che è Bhagawan che appare nelle
visioni, quel fatto gli era stato dimostrato definitivamente.
Cosa
posso, un insignificante essere, scrivere sulla magnificenza di Shri
Vrindaban? Così pregai, "Signore, dammi una visione di Te Stesso come
Signore Krishna", Egli è il Compassionevole Uno, soddisfa il mio
desiderio. Molte cose super naturali accaddero in questo luogo, così
pieno di amore!. Una volta, per un po' di tempo, c'era inquietudine
nella mia mente disturbata da una domanda, "Cosa stai facendo per
attraversare questa esistenza mondana?". A questo mio pensiero segreto
diedi una segreta risposta, "Soltanto la grazia Dalla Sua Grazia!". Oh
mente mia, capisci bene questa esistenza mondana che insidia anche i
grandi saggi nella sua illusione e tutti i rishi la temono compreso
Bhaham rishi Shuk e Shaunkadi ed anche tutti gli dei incluso Brahma,
Shiva e Vishnu, soltanto la benedizione del Signore può farcela
superare. Anche se questa risposta calmò i miei pensieri, ancora non ero
pienamente soddisfatto.
Un giorno il Compassionevole Uno mi benedì
con la Sua grazia. Quattro o cinque di noi stavano andando a Shri
Mathura dal villaggio Lohban attraversando lo Yamuna in barca. Tra di
noi c'era un Brahmino che aveva la Gita con lui; mi ero seduto sulla
barca a recitarla. Anche il barcaiolo era un devoto. Lasciò i suoi remi e
venne a sedersi di fronte a me a mani giunte dicendo supplichevolmente,
"Maharaj, uno deve guadagnarsi il sostentamento ma oggi ascolterò il
racconto della Gita dalle tue labbra".
Così pensai tra me e me che
lui stesso avrebbe avuto fretta di andare, così non dicendogli niente
iniziai a recitargli il sommario della traduzione della Gita. Di quale
Capitolo e versi parlai non ricordo, questo accadde venti anni fa.
Quando il racconto dei paragrafi terminò, dissi, "Adesso inizia a remare
la barca, sei seduto qui indifferente". Anche l'altra persona sulla
barca disse, "Sbrigati, si sta facendo tardi". Sentendo questo la terza
persona disse, "Dove dovrebbe portare la barca? Era già sul luogo di
approdo di Mathura". Come la barca si era raddrizzata, come venne nella
corrente che scorre e come aveva attraversato senza che nessuno remasse,
questo nessuno poteva capirlo. In quel momento c'erano cinque o sei
persone nella barca ma nessuno conosceva cosa era accaduto, tutti
avevano dimenticato loro stessi!
Appena raggiungemmo l'argine del
fiume, capii chiaramente che questa benedizione mi era stata concessa al
fine di placare completamente i miei dubbi. Proprio come la barca senza
che nessuno la remasse (senza mezzi) raggiunse la riva, così anche
questa barca della mondana esistenza attraverserà gli ostacoli con
l'aiuto della Sua compassionevole grazia, qualunque sia la debolezza
della mia mente. Ma Signore, la Tua misericordia è unica!.
"L'unico mezzo per raggiungere la salvezza è attraverso la grazia del Sadguru".
La mia mente era piena di pace; uno che ha bisogno della grazia è
sempre immeritevole ma avendo ricevuto le sue potenti benedizioni
l'indegno diventa anche degno. La doccia della Sua (del Guru) grazia
venne molto tempo fa e dal Suo aiuto anche l'altro riceve lo stesso
attraversare questo oceano di mondana esistenza.
"Egli attraversa Se stesso, Egli attraversa Se Stesso ed aiuta anche gli altri ad attraversare il mare dell'esistenza mondana".
IL SACRO KATHGHARIA
L'episodio in questo luogo è stato il più magnifico e pieno di compassione rispetto agli altri luoghi. Anche scriverli in forma sommaria, sarebbe di per sé voluminoso. Le cose che sono successe nel più sacro luogo sono le più inaudite e per essere ricordate a lungo poiché sono irraggiungibili dai comuni mortali ed incomprensibili,
"Alcuni guardano a questa essenza con meraviglia"
Di questo luogo questo è letteralmente vero. Kathgharia è un villaggio a
tre miglia dalla stazione ferroviaria di Haldwani. Quando fu fatta la
statua di Shri Maharaj furono considerati molti posti per la sua
installazione ma alla fine, al quinto dell'ultimo mese dell'anno Hindu
di Sabato 2014 (1957), la statua fu installata a Shri Kathgharia con
grande fasto. Questo ashram è stato uno dei principali luoghi dove Shri
Maharaj si è mostrato, dove trascorse ben tre mesi alla volta. Sono
state eseguite molte cerimonie sacre lì.
Quando fu scavato il
terreno per costruire una piattaforma nel luogo, furono trovate molte
ceneri. Le Yajna eseguite da Shri Maharaj emettevano straordinaria
fragranza. Molti Lama praticando il Tantra Yoga si sono seduti qui in
piccole tende ai piedi di Shri Shiva. Qui c'è un tempio dedicato a Shiva
che è stato riconosciuto da Shri Prabhu, fondato dalle Sue proprie mani
di loto. Uno dei dodici jyoti lingam è a Kedarnath in Himalaya quindi
Shri Prabhu ha mantenuto il nome di Shri Kedareshwar Bhagawan per lo
Shiva lingam. Nel luogo dove Shri Maharaj era solito sedere spuntarono
naturalmente alberi banyan e alberi pipal ed ora la piattaforma è stata
costruita attorno a loro. Il terreno di proprietà di questo ashram è
esteso; vicino Shri Kedareshwar è stato costruito un tempio con una
guglia e lì fu installata una statua di Shri Maharaj. La preparazione
per l'installazione di questa deità fu fatta su grande scala. Molti
pellegrini vennero da luoghi lontani. Non c'era la polizia né volontari.
Questo festival durò per quattro o cinque giorni ma non si verificarono
casi di eventuali furti né spiacevole incidente. Le cose perse persino i
gioielli, furono restituite da chi le trovava dopo le dovute indagini. I
pellegrini lasciavano i loro effetti personali ovunque e presero parte a
questo festival. Attraverso gli altoparlanti tutti venivano informati
che né gli uomini, né le donne, né i bambini dovevano partire senza
prendere una parte di prasada, (cibo). Quindi la folla crebbe così
grande che ci sembrava come se Shri Maharaj fosse Lui Stesso presente in
persona, organizzando ogni cosa e fornendo tutto ciò di cui c'era
bisogno. Con solo una piccola quantità di preliminari migliaia (la
stima era di circa un lack) mangiarono soddisfatti di cuore. Addirittura
non c'era quasi nessuno che non portasse parte di esso a casa. C'era
anche un'abbondanza di materiali rimasti. Ognuno stava vivendo
soprattutto la purezza della mente e la pura felicità e non demmo molta
importanza a questa questione così come è avvenuto in molti luoghi.
Non ho interesse per la costruzione di templi e ashram perché di questi
tempi sono difficili da gestire correttamente. Ma chi può impedire Shri
Bhagawan dal fare ciò che Egli vuole? La statua di Shri Bhagawan era
pronta e la sua installazione fu decisa. Ma sono solito dire nuovamente
ai miei compagni devoti che tali cerimonie sono comuni. Non è raro che
persino in questa cerimonia abbia luogo semplicemente la consumazione
del cibo, leggere le sacre scritture e la cerimonia sacrificale del
fuoco. Ma se solo Shri Bhagawan benedicesse tutti i presenti dando loro
una visione di Se Stesso!
I pochi che sono benedetti con la
conoscenza della compassione e potere di Shri Maharaj, non lo
considerano impossibile o in alcun modo una questione di stupore che
Shri Haidakhan Baba dovrebbe manifestarsi nella Sua forma fisica ai lì
presenti. Avevo l'abitudine di pregare Shri Maharaj, "Oh Signore non c'è
niente di impossibile per te. Oh amico dei piccoli, se puoi accettare
un insignificante offerta dalle mani di un devoto allora O
Compassionevole Uno tu puoi anche mostrare te stesso e prendere sotto la
tua guida non solo migliaia ma l'intero universo, un dono così
difficile per essere avuto persino dai devas e munis. Sei stato molto
gentile con me. Dovuto alle benedizioni dei Tuoi Piedi Sacri questa
anima insignificante ha imparato a conoscerti in un certo senso ma di
questi giorni molti hanno perso la fede e nella mente dell'uomo è
radicata soltanto la conoscenza acquisita verso l'esterno dai sensi
quindi c'è solo questa preghiera a te che anche se non ottengo una
visione di te almeno mostra te stesso a coloro che si sono riuniti per
assistere alla cerimonia. Allora essi capiranno pienamente che qualsiasi
cosa cerimonie e preghiere che stanno svolgendo con fede dà una pronto
rendimento". Dopo che ebbi pregato dimenticai tutto al riguardo.
"Come una persona nata in povertà anche dopo aver raggiunto l'albero
Kalpa che dà ogni prosperità, si sente timido di chiedere una grande
ricchezza". Il mio stato della mente era lo stesso. Nonostante avessi
avuto grandi benedizioni vedendo Shri Bhagawan nella Sua forma fisica
per molte volte così raramente manifestato la mia mente ancora si
dimostrava incapace di lasciare dei dubbi ma Shri Bhagawan non manca mai
di concedere le speranze a chiunque. Quando Egli vuole e in qualsiasi
forma Egli voglia discendere, in un modo o nell'altro Egli lo rende
possibile con qualsiasi mezzo. Anche in questo giorno accadde la stessa
cosa. Il quinto del mese alle ore 11:00 di Domenica fu deciso come
momento di buon auspicio per installare la statua tenuta immersa
nell'acqua per l'intera notte prima dell'installazione. Ma la statua non
fu tenuta nell'acqua il Sabato notte. Solo l'idolo fu mantenuto
scoperto.
La stanza fu tenuta bloccata a causa della folla presente
ma io con due o tre altri e il sarto che stava facendo i vestiti per
Shri Maharaj, eravamo gli unici con la statua nella stanza. Eravamo in
uno stato felice parlando di Shri Maharaj ma da fuori venivano grida di
festeggiamento. Il Sabato notte, il quarto del mese lunare alle 11:00
circa, ebbe luogo questo evento magnifico e compassionevole. Migliaia
furono presenti in quel momento insieme con i grandi Saggi e meritevoli
dediti Santi. Veniva svolta l'ininterrotta recitazione dello Shri
Ramayan. Il fumo dal fuoco sacrificale versava una magnetica e divina
influenza nell'atmosfera e la ripetizione dei Sacri nomi riempiva i
dintorni di santità. Dovuto ai canti e letture dalle Scritture i devoti
erano entusiasti e spargevano lacrime di gioia. In alcuni punti la gente
si radunava a parlare dei giochi divini di Shri Prabhu. All'epoca
nell'ashram circa sette o otto bighas (un bigha è 5/8 di un acro) lo
circondavano, prevaleva una celeste atmosfera. Tutti erano pieni di
felicità e le loro menti erano libere dall'attaccamento, dall'avversione
e da tutte le propensioni del male assorbiti nell'adorazione dei Sacri
Piedi di Shri Prabhu. Verità, semplicità e amore scorrevano lì come una
confluenza di tre fiumi sacri. In quel momento sacro quelle signore che
sedevano sotto l'albero banyan recitando canti e versi sacri, videro per
la prima volta la visione. Per un po' di tempo non furono in grado di
capire il significato della Luce Divina. Poco prima di vedere questa
visione, sentirono qualcosa come il rumore di un'automobile poi udirono
una nota di flauto molto dolce e su una nota alta. Ma quando videro la
Luce nella sagoma di una forma umana andando qua e là esse furono un po'
spaventate ma ancora una volta conoscendo la bellissima grazia di
Maharaj, ed essendo devote ai Suoi piedi, esse capirono chiaramente,
"Questo è Shri Haidakhan Baba e noi che Lo stiamo pregando con tutte le
nostre capacità, Egli capace di tutto, è venuto a dare una visione di Se
Stesso".
Sulla base di questo ragionamento la loro paura e stupore
fu trasformato in gioia divina. Alcune di queste signore dissero alle
persone che sedevano in altri posti, "Voi state sedendo qui mentre Shri
Baba sta donando lì già da tempo la Sua Divina Visione". Sentendo questo
ognuno corse in quel posto. Tutti si riunirono attorno all'albero
eccetto coloro che erano di guardia del luogo del sacrificio e dello
stagno sacro. All'interno della stanza non sapevamo niente ma fuori
c'era un grande tumulto e grida di gioia. Migliaia tra questi erano
persone di differenti religioni con i loro occhi aperti, con il loro
potere ordinario della vista, furono in grado di guardare in quella Luce
Divina. Dai loro cuori venne un messaggio come da uno stato di Samadhi
che era davvero di alcun significato evidente ma tutto intorno stava
diventando purificato. Questa luce era di circa dieci piedi di distanza
dal raduno e Maharaj camminò lì attorno per diverso tempo ad una
distanza di circa 125 piedi in linea retta e a circa due piedi dal
suolo. Tutti lo videro semplicemente in forma di luce.
Un asceta che
era seduto in solitudine ad una certa distanza sotto un albero di mango
dove stava praticando austerità vicino al fuoco, vide per la prima
volta una luce nel tempio (nuova costruzione). Egli pensò al lavoro in
corso nel tempio con l'ausilio di una lampada a gas ma quando vide la
luce muoversi divenne pietrificato! Rendendo omaggio mentalmente egli
guardava a quella visione con stupita gratitudine ed estremo stupore.
L'asceta non riusciva a dire niente a nessuno ma Shri Prabhu fece di
questo evento facilmente vissuto da tutti rendendo strumentale quelle
donne che videro la visione per la prima volta. Una grande folla si
riunì in poco tempo. Ognuno, donne, uomini e bambini erano in un
meraviglioso stato di mente! Molte donne svennero e caddero. Alcuni
spargevano lacrime, alcuni tremavano, sudando, parlando e dando
indicazioni sull'effetto della visione su di loro. I molti, che non
ebbero la visione, si sentivano infelici da questa visione. Ah! Mi fu
stata negata la visione, "Vittoria a Shri Babaji. Vittoria a Shri Baba
Bhagawan!". Queste parole venivano da migliaia di gole di grande fede.
Semplicemente vedendo coloro che avevano avuto la visione dimostrava
definitivamente che avevano vissuto una grande e a lungo desiderata
meravigliosa visione. Come è scritto nel libro religioso, la visione di
Shri Bhagawan produce otto cambiamenti di natura virtuosa (asht satvic
bhav), così anche loro erano percepibili in questi devoti benedetti.
Persino coloro che erano immeritevoli, increduli e ignoranti sentirono
il nettare della devozione il quale trascende amore e attrazione a causa
dell'effetto della Sacra Visione. Uomini, donne, bambini e persone
anziane dimenticando completamente tutte le sensazioni esterne stavano
guardando ammiccanti alla Lucentezza Divina della loro vera ricchezza
della vita.
Generalmente in tale momento, la folla diventa
incontrollata ma lì il Supremo Signore Stesso era presente come una Luce
Divina; quindi era naturale che nessuno avesse il coraggio di provare
ad avvicinarsi. Tutti i beati là guardavano fisso a questa visione. Tra
questi devoti Shri Maharaj in piedi dietro gli alberi di mango, vestito
in Kurta e copri capo. Nel luogo c'erano tre alberi e fu sotto di loro
che Shri Maharaj fu notato per la prima volta.
Alla visione di Lui i
devoti non riuscivano a controllare se stessi e gridavano rapiti, "Ecco
Shri Haidakhan Baba; Egli sta andando là". Alcune persone rimanevano
dov'erano ma Mishrilal raggiunse gli alberi di mango mentre Shri Maharaj
andava verso la casa di riposo, (dove eravamo seduti) e Mishrilal lo
seguì. Entrambi camminavano molto veloci ma non c'era contatto tra loro
perché dapprima, sotto gli alberi di mango, Egli mostrò se stesso
quindi solo la luce era visibile. Mishrilal stava camminando sul terreno
e Shri Bhagawan stava camminando a due piedi dal suolo senza toccare la
terra. Egli sembrava a quattro o cinque piedi in altezza. La luce
doveva essere stata larga all'incirca due piedi. Chi può rimanere
inalterato alla vista celeste di Shri Bhagawan? Molte vite di buon karma
risultano in questo tipo di visione perciò Mishrilal divenne
incosciente all'inizio e allora, dopo aver inseguito Shi Bhagawan per un
po' di tempo divenne ancora più agitato. Egli disse queste parole
ripetutamente, "C'è Baba". Nel suo cuore vi era il desiderio venite
tutti voi, venite presto, questo è Shri Haidakhan Baba ma a causa della
sua agitazione egli non poteva parlare chiaramente né completare le sue
frasi.
Anche al popolo di Ayodhya gli era stato dato questo dono e
tutti si muovevano con il Signore. L'amante e compassionevole Shri
Krishna aveva dato questa gioia agli abitanti semplici di Braj. La
stessa beata gioia dovuta alla compassione solo per compassione Shri
Prabhu la stava concedendo a questa creatura. Grazie a Te Signore.
Grazie per la tua grande compassione!
Shri Maharaj (nella forma di
luce) giunse vicino la casa di riposo. Mishrilal attraverso Shri Maharaj
stava andando da Baba (cioè io), così pensò di informarmi prima che
Egli arrivasse da me. Appena il pensiero si inserì nella sua mente egli
lasciò Shri Maharaj e venne da me e mi disse tremante e con grande
impazienza, "Baba, Shri Haidakhan Baba è venuto". Appena sentii questo
mi alzai di corsa e chiesi dove Egli fosse. Tale avvenimento con ci
sembrava impossibile e così uscimmo fuori e vedemmo la meravigliosa
visione descritta sopra. Noi abbiamo letto nello Shri Ramayana, nello
Bhagwat e in altri scritti religiosi di come gli abitanti di Ayodhya e i
grandi devoti di Braj dovevano sopportare l'assenza del Signore in
mezzo a loro ma oggi anche io ho avuto la fortuna benedetta di ottenere
questa esperienza dovuta a coloro che sono stati meritevoli di questa
compassione. In quelli presenti tutti questi segni da trovare in coloro
che erano infelici dall'assenza del loro Signore erano presenti
chiaramente. Cose diverse influenzano gente diversa secondo la loro
natura perciò non si può dire che tutti erano felici per tutto il tempo
in ugual misura che non può essere ma ad un livello molto alto ognuno fu
colpito da questo evento mai sentito prima. Se prima non ci fosse stato
alcun dubbio su Shri Maharaj, essi sarebbero stati messi a riposo per
sempre da questo atto di Grande Compassione. Tutti questi presenti lì,
santi, uomini di conoscenza, filosofi, i dotti dei Puranas, astronomi,
Orientali e Occidentali, storici, tutti chiamarono questo un evento
unico.
La descrizione di questa luce viene fornita in quasi tutti i
libri religiosi. Dovunque ci sia una descrizione di Lui è sempre nella
forma di luce. Nel grande Mantra Vedico Gayatri, la parola Bharg ha lo
stesso significato. Nel Testamento la luce menzionata non è il alcun
modo differente dalla divinità. Nel Buddismo, Giainismo, Islam infatti
in tutte le religioni, c'è questo riferimento scritto alla Luce Divina.
Ma in una forma tale collettiva, durante una cerimonia sacrificale, per
così tanto tempo, camminando in mezzo a tutti, mostrando la sua gloriosa
immagine a tutti un tale evento è pressoché sconosciuto nella storia.
Un desiderio di un filosofo Occidentale fu,
"Voglio Dio sulla terra, non in Paradiso".
Questo desiderio venne esaudito a migliaia come risultato della loro
devozione; coloro che avevano sacrificato il loro tutto per la visione.
Assorti nel nettare della Sua (del nettare) esperienza.
"Questo nettare è la personificazione della Celestiale Bellezza del Signore".
In questo nettare i devoti divennero estasiati. Questo onnipotente Dio,
Shiva che pervade l'intero cosmo, esaltato in tutte le sacre scritture.
Il puro Shiva stava benedicendo queste persone in pubblico con la sua
grazia.
Non diamo importanza alla pubblicità. La Verità si manifesta
Se Stessa per la salvezza di tutti non solo questo giorno i Puranas lo
testimoniano in tutti i tempi. Questa grande benedizione fu dovuta alla
sua beneficenza. Tutti i presenti erano in lacrime, singhiozzanti e
dicendo che questa incomparabile visione che avevano vissuto era
veramente unica. Se ad un bambino gli vengono dati quattro paisa egli è
molto felice ma se un biglietto di mille rupie è messo nelle sue mani
egli lo strapperà non capendo il suo valore. Allo stesso modo una
persona può ottenere solo benefici dalla sua grazia nella misura in cui
il suo cuore è puro e saggio; non solo nelle questioni spirituali ma
anche in altre questioni, questa capacità della mente è stata rilevata è
detto nello 'Yoga Vashishtha'.
"La cosa principale necessaria per
il raggiungimento dell'illuminazione spirituale è la vera comprensione
dei discepoli". Quanti parenti portiamo agli scalini del fiume per la
cremazione ma dopo del tempo lo stesso attaccamento alle cose mondane!
Ma Shri Baba Buddha Bhagawan vedendo un cadavere a distanza comprende
che il mondo è irreale e diventa Bhagawan Buddha al posto del Principe
Siddharta per la salvezza del mondo. Come anche il fuoco brucia
inconsapevolmente allo stesso modo il progresso spirituale di coloro che
ebbero la benedizione vedendo la Visione, fu accelerato. Molti
sofferenti di incurabili malattie furono curati istantaneamente. Ci sono
molti di questi esempi ma per quanto tempo si può continuare a scrivere
di loro? Le benedizioni non possono essere contenute persino nei grandi
libri. Ah! I nostri antichi rishis avevano pregato Shri Bhagawan,
"Signore, guidami dall'oscurità dell'ignoranza alla luce" ma noi, deboli
e indifese creature per avere l'esperienza della risposta a quella
supplica dei rishis concessa a noi, questo non potrebbe essere altro che
un atto della sua grazia. Venite compagni e ripetiamo e preghiamo,
"Dall'oscurità guidaci alla luce".
'Bhagawan è Yagna Pususa' Yagna e Dio sono inseparabili

Grande incarnazione della Compassione - Dispensatrice di profonda benedizione - Sempre impegnato nel benessere di ognuno (Babaji dopo il 1970)

SUPPLICA PER IL PERDONO
Le notizie riportate di Shri Haidakhan
Baba stanno aumentando giorno per giorno. Il pensiero viene
naturalmente in mente su ciò che è questa Divina Manifestazione di
Bhagawan. Sebbene non sia capace di capirLo pienamente tuttavia ogni
volta che Egli ha inondato la Sua meravigliosa grazia su di noi, non
solo io ma altre numerose persone sprovvedute hanno avuto la convinzione
fortemente impiantata nei loro cuori che Shri Maharaj è la piena
manifestazione di Shri Bhagawan.
Pochi giorni fa una persona diede 30000 rupie senza alcun suggerimento
esterno per costruire un tempio per Lui a Shri Vrindaban.
Persino la
gente comune ha sperimentato pienamente la sua meravigliosa e divina
Grazia, un completo resoconto sarebbe voluminoso.
Egli è stato
sempre molto gentile con me. Nel 2006, (anno 1949), mostrando a questo
umile figlio la Sua vera Manifestazione Divina, Egli ha reso lui il suo
stesso. Ma prima ancora, prima che conoscessi la sua benevolenza,
nell'anno 1936 quando ero nel villaggio Rupal in Gujarat nel quarto
mese, mi ammalai di febbre e cecità, anche allora dopo due giorni di
malattia trovai Shri Maharaj in piedi a fianco al mio letto e passando
la sua mano sopra la mia testa. La mia vista tornò subito e la febbre mi
passò. Non ero a conoscenza di questo ma un devoto aveva visto questo
nel suo sogno. Così sia! Shri Shankar ha ordinato, "Tienilo segreto,
Tienilo segreto, tienilo segreto con tutte le tue forze".
Quindi
questa audacia che ho mostrato nello scriverlo, è solo per la salvezza
del mondo e per liberare i suoi devoti dai loro dubbi. Credetemi, non
c'è altro motivo nella mia mente. perciò ancora una volta chiedo perdono
da Shri Bhagawan, da tutti i santi e dai suoi devoti. Le incomparabili
benedizioni di Shri Bhagawan sono una prova della sua impareggiabile
personificazione. Sono un incompetente e un essere immeritevole cosa
posso dire sulla sua incommensurabile grazia !
Oh Signore, Dimora di
Compassione, per quanto tempo posso andare avanti descrivendo tutte le
benedizioni che hai riversato su di me, una creatura indifesa! O
Signore degli inermi, anche se mi hai dato un cuore di bocche per
descrivere la Tua Grazia, anche questo non sarebbe sufficiente !
Om Shanti ! Om Shanti ! Om Shanti !
Colui che offre a Dio un secondo posto offre a Lui nessun posto

Non voglio che il nome di Dio sia stagnante acqua fangosa ma come scintillante acqua corrente. Questo è possibile quando lo Japa Yoga e Karma Yoga sono praticati insieme. Pace, felicità e realizzazione di Dio si raggiungono dalla ripetizione di OM NAMAH SHIVAY. La chiamata dell'Era è il Karma Yoga. IL LAVORO E' ADORAZIONE. Nell'Era di Kali la liberazione sarà concessa dal Karma-Yoga. Un perfetto Karma-Yogi basta a cambiare il mondo. Seguire e diffondere il sentiero di VERITA' SEMPLICITA' e AMORE è il supremo duty e il più altissimo yoga. La confluenza delle tre componenti, verità, semplicità e amore darà la piena visione di Satyam, Shivam e Sundaram, l'obiettivo della vita. JAI MAHAMAYA KI JAI - BABAJI

Libro tradotto dall'Inglese in Italiano da Natascia Valentini, Tara bianca