Anupam Kripa - Divine Blessing of Bhagawan Haidakhan Baba


Anupam Kripa
Anupam Kripa

PREFAZIONE DEL TRADUTTORE

Nell'Ottobre del 1972, Pujya Shri Shri 1008 Haidakhan Babaji assegnò al traduttore il compito di tradurre "Anupam Kripa" dall'Hindi all'Inglese durante una delle periodiche visite a Vrindavan al fine di essere dentro l'aura e la grazia di Pujya Babaji. Sembrava ci fossero due ragioni dietro l'assegnazione una
generale e una particolare ossia un'opportunità per la lettura pubblica Inglese di venire a contatto con uno dei maggiori scrittori di Shri Mahendra Maharaj e un incentivo per il traduttore di imparare l'Hindi in quanto la sua conoscenza era a malapena rudimentale. Il traduttore quindi non vanta né di una traduzione testuale né di una traduzione letterale. Stentare ed anche sbagliare la traduzione forse può essere scoperto dal più abile. Qualunque carenza si trovi nella traduzione, è il traduttore il solo responsabile. Il compito è stato difficile prima di tutto dovuto alla sua carente conoscenza dell'Hindi ma anche per lo spirito di intrinseca differenza tra le due lingue. Non solo certe parole sono impossibili da tradurre nel loro completo significato ma la profonda
devozione dei sentimenti espressi all'origine è difficile da esprimere in Inglese. Così anche le idee profondamente metafisiche e mistiche non rispondono nel linguaggio della traduzione. Il traduttore ha quindi tentato di andare sul sicuro ed ha provato a tradurre il più letteralmente possibile realizzando completamente che tale metodo, in contrasto con la libera traduzione, risulti molto spesso manierismo ampolloso. La traduzione è offerta come un lavoro di amore ai sacri piedi di Pujya Babaji ad ogni buon fine. Può inoltre ispirare gli altri che non possono leggere l'originale a una profonda e sentita devozione per Pujya Babaji.
OM NAMAH SHIVAY.

JAIPUR 12 Settembre 1972

Tu sei partito;
La Luce che brillava fugace portando guarigione nei nostri cuori dallo stress e dal conflitto, è sbiadita, e ci stanchiamo dalla debolezza - desiderosi della tua presenza.
Un breve periodo di luminosità, poi la desolata notte;
Un albero di brillante splendore, dall'altezza celeste;
Una stella dalla nostra presenza ha preso il suo volo,
e adesso tutto è oscurità, nessun raggio di tregua.
Come un bambino privo dell'amore della madre e presenza di guarigione, non capisce la sua assenza, ma piange e anela alla stretta delle sue amorevoli braccia, così, desolato, non capisco, ma anelo soltanto ancora una volta ad un segno della Tua bellissima forma, noi aspettiamo e vegliamo per Te.
Per lunghi secoli ti cercai di vita in vita vagando andando senza conoscere pace nè gioia, senza riposo.
Come può una parte strappata dal suo intero, trovare riposo, tranne fondendosi ancora una volta per essere un intero?
Tutte le cose che splendono sono piene di bellezza: i dolci fiori, gli alti alberi, le piccole increspature dei ruscelli, il cinguettio dei dolci uccelli sugli alberi, il gioco dei bambini piccoli, i gloriosi colori del tramonto, il sospiro del vento e il suo fruscio attraverso le foglie, le gocce di rugiada delle prime ore del mattino sulle verdi lame dell'erba, la musica delle onde del mare in tempesta, i magnifici colori dell'arcobaleno. E migliaia di altre cose che una volta come balsamo calmavano questo cuore inquieto, ma ora la Tua assenza mi commuove di più. Una gioia ha preso il volo, e tutto è oscurità.
Quest'ostinato cuore esige un costante sguardo sulla Tua splendida forma. Come un mendicante affamato a cui gli è stato dato un boccone non sufficiente a placare la sua fame ma sente ancor più forte i morsi del suo vuoto, così io, avendo avuto un assaggio della Tua Divina Grazia posso scarsamente vivere ora, eccetto in Tua presenza. Come un pesce gettato fuori dall'acqua, ansima alla sua casa naturale, così Signore, io languisco per la Tua assenza. Tu, il Tutto compassionevole vieni presto e salva questo fragile cuore.

SU BABAJI LASCIANDO VRINDABAN 22 OTTOBRE 1972

Baba il nostro Amato, nostro Guru e Amico,
Privi della Tua presenza del Tuo Amore e della Tua forza;
La Tua bhaktas sta chiamando se ne guardino dal loro pianto,
Guarda in quale oscurità e angoscia mentono.
La bugia offusca le corti del Tuo tempio e santuario,
dissolve i fiori - la loro offerta e la mia;
Tutta la luce è partita, tutta la gioia e la dolce grazia,
Quella che splende in ogni bhakta, dal Tuo sacro viso.
Alla mattina e alla sera i cimbali e il tamburo,
che resero le Tue corti di fervida devozione;
Sparsi nella vita, non curanti, negligenti e morti,
E tutti attorno sono avviliti e tristi.
I Tuoi sorrisi non sono più riflessi nei fiori,
Loro non sentono il Tuo amore che stava cadendo in docce;
Loro non ascoltarono la Tua voce che echeggiava intorno,
Nelle corti del Tuo tempio quella più dolce del suono.
Il Tuo tempio, una conchiglia, una volta piena di luce, quando dentro la perla splendeva lucente e brillante;
La perla adesso è partita sballottata dalle onde,
L'ostrica scende nella sua vuota tomba.
Le corde del mio cuore nelle quali Tu suonasti,
Rotto l'arte e sparpagliata nel triste scompiglio;
Solo Tu, Tu puoi renderli di nuovo completi,
E portare avanti la musica della mia anima perduta.
Rotto l'arpa, dimenticata e morta,
Dove tutta la sua dolce musica è svanita e fuggita;
Per la mano che l'aveva accordata non suona più,
Sulle sue corde rotte, in modi devozionali.
Insonni e stanchi di pianto nei nostri occhi,
Deboli e non riuscendo nei nostri cuori attraverso i nostri sospiri;
Noi languiamo, aneliamo a vedere il Tuo viso,
il Tuo amore e il tuo riso, la Tua gioia e la Tua grazia.

Shri 1008 Shri Haidakhan Baba (Before 1922)
Shri 1008 Shri Haidakhan Baba (Before 1922)

NOTA DELL'EDITORE

E' piuttosto impossibile per le persone realizzare la conoscenza spirituale, la perfezione in meditazione e la realizzazione di Dio eccetto quando Dio prende una forma umana. Egli si incarna nella forma di un essere vivente nel modo più comune come noi per insegnare non predicando ma insegnando ed impartendoci la formazione spirituale grazie alla Sua propria condotta. Egli si incarna ogni qual volta si pone la necessità, per mantenere l'armonia della Sua creazione, sradicando l'adharma e provvedendo alla protezione dei Suoi devoti. La Sua forma personificata può essere soltanto in una forma durante il Suo lila come Shri Rama o Shri Krishna, oppure può continuare in diverse forme come nel caso del Signore Shiva incarnato in Shri Haidakhan Baba. Shri Babaji fu l'eterna manifestazione di Dio in forma umana. Egli apparve nell'anno 1840 nel villaggio di Haidakhan ai piedi del monte Kailash. Sebbene Shri Babaji usava muoversi ovunque, Egli concentrò le sue attività soprattutto sulle colline del Kumaon. Durante il Suo periodo di Lila Egli esibì vari poteri mistici. Egli istituì tre Ashram ad Haidakhan (Distt. Nainital), Sidhashram (Almora) e Kathgharia (Haldwani).
Shri Babaji scomparve nel 1922 nella giunzione dei fiumi Gori e Kali ad Askot, Pithoragarh in presenza di alcuni devoti. Sebbene Shri Babaji scomparve dal pubblico Egli usava dare frequentemente Darshan nella visione o in forma fisica ai suoi discepoli in India e all'estero. A molti devoti Egli usava dare Darshan di Shri Mahendra Maharaj.
Dopo la scomparsa di Shri Haidakhan Baba nel 1922 un grande Siddha yogi divenne ben noto per l'insegnamento ai suoi discepoli su Baba Haidakhan. Egli fu Shri 108 Mahendra Maharaj che è anche conosciuto con altri diversi nome quali Shri Charnashrit, Shri Kripapatra e Brahamchari Baba. Anche se egli acquisì un'alta conoscenza e guadagnò i gradi più elevati egli li usò per condurre una vita molto semplice così che nessuno poteva immaginare che egli fosse così altamente educato.
Dalla grazia divina in un primo momento egli fece di Vrindavan e Lohban le sue dimore e successivamente rimase in austere pratiche spirituali a Lohban per 30 anni. Egli usava sedere continuamente in una postura per diversi giorni nella recitazione "Durga Saptshati". Durante questo periodo a Lohban diverse persone furono riportate in vita dopo essere morte, molti divennero letterati e molti illetterati divennero compositori di inni. Molte coppie senza figli furono benedetti da figli e i poveri diventarono ricchi. Egli non prese mai soldi per questi miracoli e usava dire "Tutto è per grazia di Shri Munindra Bhagawan, io sono solo il suo umile inserviente".
Secondo le istruzioni di Shri Haidakhan Baba, egli lasciò la sua casa per sempre. Egli venne in contatto con molti santi e Siddha ma non gli importava di ottenere poteri mistici. Fondamentalmente egli diventò così influente che molti re furono dopo di lui ma egli non toccò nemmeno il cibo da loro offertogli.
Shri Haidakhan Baba avendo il Suo rapporto da numerose vite passate accettò Shri Mahendra Maharaj come suo discepolo nell'infanzia come Dhruva in Bihar. A tempo debito Mahendra Maharaj viaggiò per tutta l'India compreso Mansarover Kailash, Nepal e Tibet alla ricerca del suo Sadguru. Incapace di trovarlo egli decise in ultimo di porre fine alla sua vita. A questo proposito egli viaggiò da Haldwani all'Himalaya. Egli dal nome di Kripa Patra descrisse la sua esperienza e reminiscenza durante il suo viaggio in Himalaya in un libro intitolato, "Bhagawan Shri Haidakhan Wale Baba Ki Anupam Kripa".
Shri Mahendra Maharaj fu benedetto dal Signore Shiva alla creazione della divina letteratura e alla costruzione dei templi di Bhagawan Haidakhan per il benessere dell'umanità.
Di conseguenza scrisse i sacri libri "Nam Sadhan", "Punya Smriti", "Anupam Kripa", "Ashirvad aur Adesh", " Avashyak Karma" e "Divya Kathamrit". Un semplice colpo d'occhio a questi libri sacri dà beneficio di dieci milioni di yagna. I templi di Bhagawan Shri Haidakhan Baba furono fondati a Kathgaria (Haldwani) e Vrindavan. Questi templi sono "Siddha Peeth", elargiscono desideri ai devoti e i libri sacri sono come 'Kalp Taru' - l'albero che esaudisce i desideri che conferisce poteri occulti ai devoti.
Shri Mahendra Maharaj fu un valido aiuto a rivelare l'identità al mondo che Haidakhan Baba è l'incarnazione del Signore Shiva, in più egli scrisse anche Stotras, Stuti e Arti (servizio al tempio) che sono usati in ogni tempio di Shri Haidakhan Baba nel mondo. Egli fornì sano materiale nelle mani dei devoti che daranno anche poteri e potenti strumenti per le generazioni a venire per il rapido progresso nel raggiungimento dell'obiettivo del sentiero della spiritualità.
Nessun altro discepolo ha fatto una tale grande quantità di lavoro come Shri Mahendra Maharaj per diffondere il nome e il messaggio di Shri Haidakhan Baba.
Difficilmente si trova un altro esempio disponibile nel mondo della quantità di dedizione fatta da nessun altro discepolo sul suo Sadguru come fece Shri Mahendra Maharaj. Prima che prendesse il Mahasamadhi il 23 Giugno del 1969 Shri Mahendra Maharaj fece una previsione molto significativa cioè che Shri Haidakhan Baba sarebbe riapparso nel 1970 per il Benessere e il buon auspicio di tutti gli esseri viventi nel mondo. Mahendra Maharaj prese il suo Mahasamadhi nel 1969. Quando il suo corpo fu portato in processione durante la cremazione migliaia di devoti furono presenti al lutto per Lui.
Mentre egli giaceva sulla pira per la cremazione improvvisamente la sua mano fu vista alzarsi da sola a benedire i suoi devoti; molti devoti rievocano questo avvenimento lo stesso giorno ogni anno a Vrindavan
Mantenendo le parole di Shri Mahendra Maharaj, Brahamswroop Shri 1008 Bhagawan Haidakhan Bihari Dev riapparve nel 1970 nella forma di Mahavatar Babaji nella Sua forma compassionevole per conferire le Sue benedizioni ai Suoi devoti. L'Immortale e il non nato Mahavatar Babaji iniziò al Kriya Yoga nel 1861 Shri Shyama Charam Lahiri descritto da Paramhansa Yoganada e Shri Mahendra Maharaj nei loro libri rispettivamente intitolati, "Autobiography of a Yogi" e "Bhagawan Shri Haidakhan Wale Baba Ki Jagdudharak Lila". Per Shri Babaji non c'è relatività di passato, presente e futuro. Non c'è altro esempio parallelo sulla Terra dove un Dio incarnato E' stato venerato contemporaneamente della sua personificata forma mobile e le forme immobili nei templi. Di essere in presenza fisica di Shri Babaji fu la più grande esperienza divina umana a noi disponibile. Migliaia di persone dall'India ed estere, in rappresentanza di tutti i ceti sociali hanno visitato Babaji. Tutti loro hanno delle sorprendenti storie da dire che Lo avvalorano. Dalla Sua riapparizione Babaji ha eseguito molte yagna ed ha anche istituito i suoi Ashram in tutta l'India. Dopo la pubblica apparizione i Suoi principali insegnamenti sono stati Nam - Jap, preferibilmente cantato di Om Namah Shivay, Karma - Yoga e la pratica di verità, semplicità e amore.
I dubbi sorsero nella mente di alcune persone riguardo l'immortalità di Shri Babaji nella maniera in cui Egli prese il Mahasamadhi nel Febbraio del 1984. Ogni tentativo di capire i giochi di Shri Babaji sarà invano perché sono molto profondi e pieni di segretezza. Shri Babaji è un immortale, un maestro spirituale che ha l'abilità di materializzare e smaterializzare il Suo 'Corpo' a volontà. Egli può trasformare il Suo 'Corpo' fisico più veloce dei suoi devoti che possono trasformare la loro mente e i sentimenti per Lui. La prima manifestazione divina nelle "differenti" forme eterne di Bhagawan Haidakhan sono state da 'vecchio' a 'giovane' e da giovane a un 'Bal Yogi'. L'immortalità di Shri Babaji, che ha continuato da tempo immemorabile, non è affatto terminata dopo il Mahasamadhi. Coloro sempre opposti alla manifestazione di qualsiasi Avatar consapevolmente o inconsapevolmente hanno dovuto pagare un prezzo elevato. E' impossibile identificare Dio incarnato con l'ausilio di strumenti normali, tecnico, della scienza moderna. La scienza spirituale inizia dove la fisica (materiale) la scienza giunge al termine. Si è quindi consigliato di mantenere pazienza e la preghiera è la sola certa lasciataci per la rivelazione della verità.
Shri Babaji può essere visto o riconosciuto dalle persone quando Egli così desidera. Questa idea è stata ben esposta da Goswami Tulsidasa nel Ramcharitmansa: "Soi Janai Dehu janai, Janat tumhahi tumhi hoi jai, Tumharihi kripa tumhahi Raghunandan, janahin bhagat bhagat ur Chandan". "Egli (devoto) riconosce Te a cui Tu benedici per rivelare e dopo aver riconosciuto egli (devoto) diventa come Te. Signore Rama! Tu sei come il sandalo tenuto nei freddi cuori dei devoti. I devoti possono riconoscerti solo grazie alla Tua benedizione".
Come per la pubblicazione di questo Libro Sacro il dattiloscritto fu consegnato a me da Shri Mahaprabhuji (Shri Babaji) senza fare alcuna menzione. Tutti questi anni è stato mantenuto un Tesoro con me quando due dei miei libri, 'Sankirtan Sadhan' del 1991 e 'Sukh Shanti Deepika' del 1992 furono pubblicati, decisi di pubblicare anche questo libro e dalla benedizione dei Suoi Santi Piedi è ora nelle vostre mani. In luogo la lingua nel libro originale era difficile e fu veramente un gran lavoro tradurre, tuttavia, dalla grazia di Shri Babaji è stato ben fatto. Due delle poesie del traduttore sono state incluse anche in questo libro a beneficio dei lettori.

BHOLE BABA KI JAI

Ever Longing for Maha Prabhuji's divine dust of Holy Feet.
Sempre Desideroso per la divina polvere dei Santi Piedi di Maha Prabhuji.

Mahant Baba

LA GRAZIA DEL GURU

Mi inchino ai piedi sacri di loto del Guru che è un oceano di compassione ed è la forma visibile di Vishnu Bhagwan. Le Sue parole sono come molteplici raggi di sole, che illuminano l'oscurità dell'ignoranza.
Rendo omaggio alla polvere dei piedi del mio Guru, La polvere dove risiede la bellissima essenza della qualità di tutte le bontà. E' anche piena di fragranza, che ha un piacevole sapore. Nella polvere di questi piedi è il gusto di quel nettare che il discepolo desidera. La polvere dei piedi di loto del Guru è ambrosia e il vero nome è la radice del nettare. Essa placa il ciclo della nascita e della morte. Quella stessa polvere è simile alla maestosa radianza della sacra forma di Shiva. Essa genera benedizione pura e di buon auspicio. E' capace di rimuovere la sporcizia dallo specchio delle menti degli uomini altamente sviluppati e quando viene applicata sulla fronte è in grado di armonizzare la combinazione del triplo gunas.
Le unghie dei piedi del Guru sono come gemme scintillanti in cui il molto raccoglimento produce immediatamente intuizione divina nel cuore. La loro radianza distrugge l'oscurità dell'illusione. E' davvero fortunato colui nel cui cuore questa radianza penetra. Non appena questa radianza entra nel cuore, si apre ai puri occhi interiori e cancella le malattie di nascita e morte in questa vita di oscurità. Quando questa luce brilla, tutte le cose nascoste diventano visibili. Non appena questa luce illumina il cuore, tutto il gioiello come sublime e taciuto diventa visibile. Così come l'applicazione dal saggio devoto del magico e perfetto collirio ottiene la perfezione e capace di vedere la bellezza delle montagne, foreste e la terra, come anche quando la polvere dei piedi del Guru è applicata agli occhi dal saggio devoto, egli ottiene la saggezza e vede le meraviglie di queste montagne, foreste e la terra, come il gioco della natura.
La polvere dei piedi del Guru è la bellezza e il delicato collirio che è come nettare agli occhi e ha il potere di curare le malattie di questi organi. Applico questo collirio ai miei occhi rendendoli luminosi e potenti, inizio a narrare la vita del Signore Rama, per cui le paure delle esistenze del mondo finiscono.
(Balkand Ramcharitmanasa)

INTELLIGENZA E FEDE

La diversità ben organizzata nel mondo intero e l'armonia del suo regolare funzionamento sono la prova che c'è un potere onnisciente ed efficiente che lo controlla. Da tempo immemorabile la mente dell'uomo si è occupata in vari modi per ottenere la conoscenza di questo potere. Su questo argomento il più antico verso dice: "Quel Potere Supremo è stato venerato dai saggi sotto vari nomi e personificazioni". Questi saggi non furono soddisfatti semplicemente realizzando il suo irresistibile potere solo a parole ma furono compiaciuti soltanto dopo che lo avevano fatto, funzionò in tutti i loro sensi ed organi. Essi lo chiamarono lo 'Stato Eterno', lo 'Stato più elevato'.
Essi raggiunsero la pace solo quando il Trascendentale fu realizzato dai loro sensi. Da questa realizzazione nel cuore, giunse la clamorosa ispirazione in forma di parole da loro pronunciate: "Il Virat (Gigante Forma) ha migliaia di teste, occhi, piedi, (Yajur Veda). Esso funziona come le mani, i piedi, la testa, la bocca e le orecchie, coprendo ogni cosa dell'universo". I saggi del venerabile passato che conseguirono questa lunga, duratura e felice realizzazione erano sapienti con facoltà ben controllate e realizzando continuamente questo risveglio, affine e beato potere, ottennero come risultato la pace duratura.
Ma questa realizzazione non fu conseguita facilmente a tutti i sensi ed organi, essa rimase sottoposta come conseguenza dell'intelletto. Il cervello era pienamente soddisfatto ma il cuore (la parte emozionale) non avrebbe potuto ottenere alcun appagamento. Il cervello si sente soddisfatto di semplici analisi accademiche. Noi possiamo chiudere noi stessi nella nostra immaginazione e vivere come un imperatore in tale mondo dei sogni. Questo è facile da fare per l'intelletto ma il cuore ha una natura onnipresente di sapere ed incontrare - perdendo del tutto il senso di separazione, di fondere con l'altro. Questo obiettivo non fu realizzato.
Da quel momento l'uomo, naturalmente sollecitato, tentò di stabilire la piena unione con quelle cose pratiche essenziali le quali connettono le qualità trascendentali del cuore e delle emozioni. Il cuore e l'intelletto non si sbarazzano dei pensieri e delle domande fino a che non ottengono la vera conoscenza e l'attuale realizzazione dell'inesprimibile, non definibile. Così la fede del cuore non considera la sua ricerca compiuta fino a che non fa suo oggetto di meditazione Dio, esplicabile nella propria lingua e visibile al proprio occhio.
La differenza tra la conoscenza e l'intelletto, dall'omonimo nome, sono infatti uno e lo stesso. Entrambi sono stati usati con lo stesso significato. Anche nelle Scritture è scritto: "quando la liberazione non può essere acquisita senza l'intelletto è possibile conseguire una visione del Signore attraverso l'intuizione".
Allo stesso modo la fede e la devozione sono anche uno. Le Scritture dicono: "La Fede può realizzare la Verità". Shri Bhagawan dice: "Tu puoi raggiungermi grazie ad un'illimitata devozione".
Quindi c'è una profonda connessione tra l'intelletto e la fede. Altrettanto il corpo fisico che essendo diviso in due perisce, così anche la vita spirituale se l'intelletto viene tagliato fuori dalla fede o la fede dall'intelletto porterà all'estinzione dell'intuizione spirituale. Non solo in campo spirituale ma in tutte le attività umane c'è bisogno di questi due poteri o energie, lavorando in piena armonia l'un l'altro. Senza la cooperazione, il funzionamento dei due, è impossibile eseguire perfettamente alcuna opera. Tutta l'evoluzione degli esseri umani come la piena realizzazione dell'anima, la realizzazione dell'aspirante dell'ispirazione, dell'amante di raggiungere completamente la sua amata è possibile solo quando l'intelletto e la fede lavorano come la Ganga e la Yamuna, scorrendo in confluenza. Per una vita veramente di successo è assolutamente essenziale che queste due correnti fluttuino in confluenza. Ci porterà all'immortalità e alla cui presenza si procede verso la luce, che il flusso di queste correnti in ogni campo della nostra vita sia pienamente coordinato, puro, regolare e libero.
Le forze della creazione cioè l'intelletto e la fede sono una parte indivisibile dell'energia divina. Per la salvezza dell'umanità afflitta dalla diversità, date per scontato che la Madre Divina essendo uno ha assunto più di una forma di queste due forme. Il potere delle Forze Divine può essere manifestato principalmente per la sua potenza, grandiosità nonché dolcezza. Entrambi appartengono alla radiazione di Shri Bhagawan e il compassionevole Signore dota i suoi devoti della potenza divina e del fascino della dolcezza. Ambedue sono difficili da ottenere per l'essere perché non è possibile per l'essere in schiavitù sopportare il Potere Divino. Solo la compassionevole Madre Divina, con grazia, disperde delle particelle della sua Divina dolcezza nei nostri cuori. Quel Potere Divino subordinando le Sue Forze discende nel cuore umano adottando una compassionevole e coscienziosa forma di divina dolcezza, Shri Bhagawan ha detto: "Io sono Dhanjjaya tra i Pandavas. Tra i demoni io sono Prahlad". Quindi il sentimento di devozione in un uomo è proprio la forma del Signore. Quando una persona è immersa nella Maya e giorno dopo giorno galleggia nel fiume delle sue propensioni, con quale capacità attraversa questa insondabile Maya?. Perciò come abbiamo accettato l'unione di intelletto e fede, così anche grandezza, potenza e dolcezza sono complementari l'un l'altra. L'intelletto è la base per il pensiero della potenza e grandezza. Non piace mai accettare nulla senza essere sconfitti. Sino a quando attraverso il colpo di martello della logica e l'esame incrociato dei suoi migliaia di sospetti non sono completamente schiacciati, essa è incapace di arrivare alla chiara e definitiva conclusione del soggetto preso in considerazione.
La Fede Divina è piena di dolce lustro. Nelle vite umane, nella battaglia in campo degli sforzi, nelle agitate acque della mente, fatta mutevole attraverso i venti delle propensioni, la Fede Divina ci dà il gioiello di Bhava (sentimento leale). Dopo aver ricevuto quella lealtà, concessa dalla fede, noi raggiungiamo l'adempimento. Prendendo supporto del puro raggio del gioiello, ci libereremo dall'oscurità dell'ignoranza e dall'impotenza causata dalla mancanza di ricchezza divina, in forma di oscurità della conoscenza, il triplo dolore del mondo ed ottenere Luce Divina, il Divino Splendore della Verità e Affine Benedizione.
Come la confluenza del Gange e dello Yamuna diventa un luogo di pellegrinaggio, il più sacro dei luoghi santi, similarmente dalla perfetta combinazione di intelletto e fede, un'inesprimibile fiamma divina nel campo del tentativo costruisce la nostra interiorità, quella fiamma divina troneggia, si insidia nei nostri cuori e sappiamo che è come Bhava. Come l'unità del devoto, la devozione, l'oggetto della devozione, l'energia vitale dietro la ricerca è Bhava e la personalità del devoto, la sua devozione e il Signore (Colui a cui la devozione è diretta), lavorando come una unità nella trinità è Bhava. Bhava è la forma tangibile del Signore.
La manifestazione del Signore è possibile solo attraverso Bhava. Sto cercando di descrivere il Riverito Signore che è tangibile ma intangibile. Il Supremo potrebbe essere esteriore però mai inesperto Purusha. Il suo comando, insegnamento e benedizione fu riassunto in una sola frase: "Come è il tuo Bhava così è la chiarezza della tua visione".
La felicità e la sofferenza, la virtù e il danno, il guadagno e la perdita, la fiducia e il dubbio, sono anche la nascita e la morte che costituiscono il mondo. Da qualsiasi angolazione un uomo guardi questo mondo e il Signore, così si presenta a lui in realizzazione. Dove non c'è Bhavana lì non può esserci il Signore e in qualunque modo venga chiamato Bhavana non c'è niente oltre il Signore, può essere solo lussuria animale. Una persona che non è in comunione con il Signore non è uno yogi. E' impossibile per Bhava risiedere in lui. E' vero che solo prendendo rifugio ai piedi di qualche grande uomo, i piedi di loto del Guru si ottiene Bhavana. Per colui che cerca tale rifugio, anche le strade difficili alla realizzazione diventano più facili. Questa è la regola del Signore. "Oh Arjuna! Coloro che guardano se stessi in Me, per loro io sono il salvatore dall'oceano di questo mondo mortale".
Questi fortunati che coscientemente sono pienamente devoti ai piedi divini, solo loro raggiungeranno la salvezza. Essi avranno la visione del più affascinante Signore.

CHIAMATA NON RICHIESTA

Nel mezzo dell'agitazione emotiva il Signore prese soltanto il mio cuore inquieto e mi donò fulgide sensazioni di devozione e dedizione. Come un insignificante formica che ottiene un soffio di profumo di miele e lo segue fino a raggiungere il favo, così coinvolto nella moltitudine dei pensieri e contro pensieri, questa mente affascinata come una formica, svegliata dall'inestinguibile desiderio di incontrare il Signore, il donatore di sentimenti di devozione e commozione. Cercai con vari mezzi di mitigare questa inquietudine, ma invano. Infatti più cercavo di liberare me stesso da questo malessere e più diventava peggio. Questo andò avanti per diversi anni. Non avevo molta fede nelle discipline spirituali. Se facevo un passo in quella direzione provavo antipatia all'idea, come sentivo che il fine ultimo era il conseguimento e il godimento degli amati obiettivi. Se gli esercizi disciplinari spirituali superano tutti gli ostacoli pensai che il risultato dopo tutto sarebbe stato il conseguimento delle siddhi (poteri occulti). Ma quello non avrebbe nemmeno potuto darmi un assaggio del Signore e senza di quello non avrei ottenuto pace duratura, il Signore non sarebbe stato contento del mio mero raggiungimento delle siddhi, così questi esercizi spirituali non mi sarebbero serviti. Tali pensieri indebolivano il mio desiderio di praticare queste discipline. Se a volte nonostante la mia apatia verso gli oggetti mondani mi sentivo attaccato a questo mondo fenomenale, non c'era molta opportunità per questo attaccamento di prendere forma definitiva. Durante il corso di queste discipline incontrai molti principi, offerte di ricchezze e mi fu dato rispetto in abbondanza. Sapendo bene che non cercavo altro che Dio l'accumulo di questi oggetti si dimostrarono inutili e dolorosi per me e li lasciai senza rimpianti. Dal punto di vista mondano guadagnai molti oggetti inestimabili ma dalla misericordia del Signore tutti essi mi apparivano indegni. In quei giorni, durante i discorsi religiosi fu spesso detto che una lotta stava andando avanti tra me e la Maya (illusione).
A volte la Maya otteneva influenza su di me e a volte superavo la Maya. La Maya fu aiutata dal suo Signore ed io dal mio Guradeva. Se il Signore aiutò la Maya, io pregherei Shri Maharaj (il Guru) l'aiutante del caduto ed egli mi concederebbe sicuramente la vittoria. Per quanto tempo potrei andare avanti sul dilungarsi di questa lotta tra demoni e dei nella forma di pensieri, contro pensieri, dubbi e verità. Anche se fosse per tre o quattro Yuga, non sarebbe sufficiente. Ma questa fu una lotta in ogni momento della mia vita. Da un momento all'altro essi davano luogo a scontri come quelli dell'epico Mahabharata. Nessun artista può capire quello stato della mia mente. Nessun filosofo può definirlo. Se altri infettati da questa malattia si incontrassero l'un l'altro allora forse otterrebbero una vaga idea dello stato della mia mente. Il conflitto andò avanti per anni; notte e giorno. Non ci sarebbe nessuna esagerazione dire che andò avanti in ogni respiro della mia vita, in qualche forma o altra, con un cambiamento totale di rotta nel suo contenuto, devo dire che la mia agitazione mentale raggiunse il suo summit. Coraggio e preoccupazione occuparono il mio cuore come un campo di battaglia a tal punto che è oltre la mia capacità di descriverlo. Infine arrivai alla conclusione che non avrei più voluto perseguire lo scopo della vita e dedicare il mio tempo e l'energia soltanto verso il raggiungimento del Signore. Dal raggiungimento del Signore intendevo che nessun altro pensiero eccetto quello della Divinità avrebbe dovuto sorgere nel mio cuore. Se per caso da sveglio o da addormentato avessi un assaggio di Lui, per me non significherebbe la Sua totale Presenza (darshan).
Questo lo decisi molte volte ma non potrei rinunciare all'amore per la vita. Io divenni assorto, desideroso di incontrare l'amato e piansi con aria di rimprovero, "Oh Mente! Per quanto tempo continuerai a mettere scuse? Adesso devi fare ciò che hai deciso. Adesso non ci dovrebbe essere nessun ritardo nel prendere una decisione. Decisione e successo sono collegati. Non posseggo una forte volontà ma dalla grazia di Dio divenni inoltre determinato. Oh! Quel giorno era il quarto giorno del mese lunare nelle sue luminose due settimane, nel Samvat 2006, (anno 1949). Fu un giorno martedì di grande auspicio. Fin dal primo mattino ero entusiasta d'ispirazione, fede e illimitata gioia. Questo momento era il culmine e la felicità di tutte le mie vite precedenti quando il Signore il Salvatore degli oppressi mi stava chiamando sotto la Sua protezione!.
Di un amor frenetico. Presi la ferma decisione di lasciare la mia casa proprio quel giorno. Non ne parlai a nessuno della mia decisione ma informai solo i miei amici e i benefattori che stavo andando sulle colline in pellegrinaggio. I miei amici cercarono di ritardare la mia partenza poiché secondo i calcoli astrologici non era un giorno di buon auspicio per la partenza. Questa questione fu posta davanti al sacerdote del tempio della Madre Durga. Il venerabile sacerdote disse con voce lietissima, "Dov'è la necessità di cercare il momento di buon auspicio per un devoto come te, tutti i momenti sono di buon auspicio?" Ascoltando questo dal sacerdote, in uno stato d'animo felice, resi omaggio alla Dea Madre e ai devoti e proprio in quel momento, alle 10:30 presi l'autobus per Almora sulle colline del Kumaon.
Il famoso tempio Pataldevi ad Almora è molto antico. Fin dall'antichità molti grandi santi e yogi ne hanno fatto il loro luogo di abitazione. Questo è dimostrato dalla presenza di un largo numero di loro sculture. C'è un gran numero di ruscelli sia in prossimità che in città. Quindi questo posto sacro è di grande convenienza per coloro che vogliono praticare austerità. Anche a me piacque ma dopo aver vissuto là per tre o quattro giorni, sorse di nuovo la stessa domanda nella mia mente. L'infelicità che mi aveva guidato in Himalaya persisteva ancora e l'obiettivo rimaneva irrealizzato la stessa routine quotidiana delle attività mondane di mangiare, bere, dormire, parlare, andavano avanti.
Per un ricercatore stare per molto in un luogo perché si rivela confortevole è un ostacolo così lasciai Almora per Kosi a piedi. Questo luogo sulla rive del fiume di Kosi è una battuta d'arresto per tutti i veicoli. Ha pochi negozi e la strada scende ad Almora per cinque o sei miglia. Chiesi a un vecchio negoziante di guidarmi in qualche posto solitario dove potessi stare. Egli mi parlò del tempio del sole e relativo a me di un numero di racconti per la sua grandezza.
Questo tempio è opportunamente situato a un miglio da Kosi. La strada sale per tutta la via e il nome del villaggio è Katarmal. Rimasi per la notte a Kosi e andai al tempio del sole la mattina presto seguente. E' un tempio molto attraente. Grazie alla sua posizione elevata uno può vedere un numero di alte cime attorno. C'è un ruscello nelle vicinanze e i paesani usano la sua acqua. Incontrai un numero di uomini, donne e bambini del villaggio vicino. Essi cercarono di persuadermi di accettare il loro cibo ma io rifiutai la loro offerta così sentii che quel posto era quello che stavo cercando, il punto giusto per iniziare il mio digiuno. Ero pieno di pace. Non avevo ansietà del passato o del futuro. Anche il pensiero del Signore non era predominante. Sotto questa calma stava lavorando un'emozione molto intensa, che sono incapace di descrivere.
Anche i disordini delle esperienze dei devoti, gli otto tipi di disturbi che sono visibili nelle persone assorte nello studio delle scritture, erano assenti. La pace e la benedizione eterna che è evidente nei santi che sono in sintonia all'Onnipotente non manifesto, anche quello era assente.
Non era visibile neanche lo sforzo fatto dai ricercatori per il raggiungimento dei poteri super umani e la realizzazione di quei desideri che sono perseguiti con umiltà e impotenza. Infatti pensare sulle cose profondamente, oggi mi è chiaro che la meravigliosa opportunità era solo una chiamata non richiesta dal Signore dell'Universo, che lavora per la sua rigenerazione. Proprio come una mente inquieta annega nelle distrazioni e ha molto poco a che fare con il mondo esterno così anche io stavo andando alla deriva qui e là come un viaggiatore che si immerge nei pensieri della sua propria mente. Così la mente divenne sempre più disturbata e disinteressata nella vita, il misericordioso Signore che si prende cura delle persone deboli, era ansioso di farmi viaggiatore nel percorso dell'illuminazione. Il suo supremo amore e compassione è il Suo grande vantaggio per noi con i quali Egli concede illuminismo e autosufficienza sull'umanità disorientata. Per le persone come noi la natura compassionevole dell'Onnipotente è tutto. La compassione del Signore Shiva dà una sicura e potente base ai suoi dediti discepoli.

 Il tempio del sole a Katarmal, vicino Kosi
Il tempio del sole a Katarmal, vicino Kosi

VERSO SIDHASHRAM

Per salvarmi dalla luce del sole e dalla vista delle persone fuori andai nel tempio. Per molto tempo non era stato spazzato o spolverato. Il più artistico tempio era in una condizione molto trascurata; nel tempio persino il culto cerimoniale quotidiano e rituale non era stato eseguito ma ne fui molto impressionato dalla sua pace e frescura. Molto presto la mia mente rinunciò a tutte le risposte esterne e divenne felice nella contemplazione interiore. In quel momento arrivò un uomo di collina. Egli sembrava essere un ordinario paesano di circa 24 o 25 anni che stava andando al negozio a comprare qualche articolo casalingo di necessità. La strada per il negozio è ad una certa distanza da dietro il tempio. Quest'uomo rimase molto stupito di se stesso essendo entrato nel tempio senza aver avuto nessuna intenzione di farlo. Appena egli entrò anche la mia mente balzò verso di lui e continuai a fissarlo. Senza nemmeno rendere omaggio alla deità nel tempio, iniziò a dirmi ad alta voce: "Vieni fuori, che tipo di persona sei? Il tempio è pieno di cattivo odore! Non posso sopportarlo più di tanto e tu sei stato seduto qui per tutto questo tempo. Questo non va bene e la tua salute ne risentirà! Quando ascoltai questo mi accorsi del cattivo odore e trovai impossibile stare là per un momento di più. Non solo dentro il tempio ma fuori, tutto intorno ad esso per una certa distanza l'odore aveva pervaso per alcuni giorni e le persone del villaggio avevano smesso di usare quella strada e andavano a prendere l'acqua circuendo quella strada. Anch'io me ne andai da lì, e ad una certa distanza mi sedetti. Una straordinaria sensazione di piacere sorse nel mio cuore e mi sdraiai sulle rocce. Non ero consapevole del fatto che la recente conoscenza fatta mi stava seguendo. Naturalmente chiusi gli occhi e iniziai a riportare alla memoria pensieri. Quando riaprii gli occhi dopo tempo trovai l'uomo che avevo visto nel tempio che mi stava costantemente guardando con un certo stupore. Salutandomi disse con sorpresa: "Maharaj, stavo andando al negozio per qualche lavoro urgente e per evitare ritardi invece di venire dalla strada, in un modo o nell'altro da ripide salite, sono venuto dal villaggio dalla strada diretta. Lasciando il mio percorso, perché entrai nel tempio? Generalmente passiamo di qua ma non ebbi mai desiderio di entrare nel tempio e rendere omaggio alle divinità". Io dissi: "E' vero; se le persone di questo posto avevano fede, non avrebbero mai permesso che questo bel tempio si deteriorasse in queste condizioni". Trascurando le mie osservazioni egli disse: "Maharaj, tornerò presto dal negozio, allora potrai venire con me ed io ti porterò in un bel tempio". Questo era proprio quello che volevo. Gli chiesi subito: "Com'è questo posto?". Mi raccontò molto riguardo la sua grandezza, mi disse che fu chiamato "Shatrudra". Quando gli chiesi riguardo il suo approvvigionamento d'acqua, mi disse ridendo: "Maharaj, non chiedere questo, non sarà possibile ottenere tale acqua per una lunga distanza. Quel posto è il Kashi noto per la santità della sua acqua delle nostre colline. Là c'erano cento mila Shivalingam; alcuni ancora esistono, alcuni sono stati trovati dagli abitanti del villaggio mentre coltivavano i campi. Molti templi sono simboli di Shiva nel basamento sono stati sepolti sotto terra. Sentendo questo, ebbi un grande desiderio di visitare il posto. Avidamente gli chiesi: "Posso raggiungerlo?". "Questo non è difficile", disse, "Ma ti accompagnerò e porterò il tuo Kamandal (la ciotola dell'acqua dell'asceta); avrò la tua compagnia per una certa distanza e mi piaci". Dicendo questo velocemente egli disse ulteriormente, "Il negozio è a circa un miglio da qui, al massimo sarò lì in due ore e poi tornerò di corsa". Dovevano essere state all'incirca le 9:00.
L'attesa mi impazientì e a poco a poco cominciava a far freddo. Non facevo uso del fuoco e cominciai ad aver fame e sete; finalmente pensai che il tempo dato a quell'uomo era da tempo superato e che non sarebbe stato sbagliato andarmene. Gli ero molto grato di quel bel posto. Quando la notte sarebbe passata avrei voluto certamente vedere Shatrudra di mattina presto. Così come mi alzai con questi pensieri nella mia mente, l'uomo parlò da dietro di me con le lacrime agli occhi e le mani giunte, "Maharaj, perdonami, sono stato trattenuto. Anch'io non ho mangiato e anche tu mi sembri affamato. Vieni a casa mia ed avremmo entrambi qualcosa da mangiare cucineremo quello che vuoi". Gli dissi affettuosamente: "Fratello, mostrami Shatrudra, non andrò da nessun'altra parte. Perché dovremmo mendicanti andare a casa di qualcuno? Se non esiste tale posto come Shatrudra, dimmi francamente e non mi importerà". Senza dire una parola egli prese il mio recipiente dalla mia mano e iniziò a camminare. Io lo seguii. La strada era molto pericolosa. La larghezza della strada poteva difficilmente essere stata più di un piede, tutta ricoperta di ciottoli ed erba.
Una leggera disattenzione sarebbe costata la vita, una piccola scivolata di un piede e uno sarebbe potuto cadere giù per migliaia di piedi e morire. Stanco, ogni qual volta gli chiedevo della distanza egli ripeteva le solite parole, "Solo un po' di strada". Anche il dio Sole del tempio, che mi aveva mandato qui, dopo aver terminato la sua giornata di pellegrinaggio andò dietro astachal, (una montagna mitologica in direzione ovest dietro cui il sole si suppone debba mettersi), a riposare. A causa della paura del buio ed anche per la velocità di quell'uomo anch'io camminavo al passo come non avevo mai fatto prima. Scese rapidamente la notte così come avevamo camminato.
Durante la luce del giorno potevamo vedere serpenti e altri piccoli animali ma ora, a causa del buio, non potevamo vedere niente. Di conseguenza queste sconosciute e velenose creature passavano sopra ai miei piedi ed era pericoloso. In un indescrivibile stato, in tale sconosciuta maniera, quell'uomo con il mio recipiente nella sua mano stava infatti portando sulle sue spalle i risultati dello Sanskars, (influenza delle nascite passate), delle mie innumerevoli nascite, guidandomi verso Shri Bhagawan. Ah! Non gli avevo nemmeno reso omaggio con rispetto!.
Dovevano essere all'incirca le nove di sera quando l'uomo improvvisamente si fermò e disse: "La mia casa è a due miglia da qui e il mio bambino è malato, la tua destinazione non è lontana e puoi andare avanti su questa strada se vuoi che ti porti là pensa al ritorno, dovrò camminare per quattro miglia, mio figlio è molto malato e non c'è nessun altro a casa". Rimasi allietato dal suo discorso. Paura che potesse pensare che mi ero seccato di lui, gli dissi affettuosamente: "Mi hai reso moltissimo grato, tu mi hai mostrato il tempio di Bhagawan Shankar e mi hai anche guidato a questo posto; procederò su questa strada. La mia vita è una con il vagabondaggio, vai a casa a badare a tuo figlio".
L'uomo partì. Era una notte oscura e resa più scura dagli alberi e dagli arbusti, non lo vidi andare e non sapevo dove e quando egli si dirigeva. Ma si, appena se ne andò percepii come se un peso si fosse sollevato dalla mia testa e mi sentivo leggero. Mi sentii incline a sedermi e riposare ma non c'era un posto per me a sedere. In una notte buia ad un'altezza di circa diecimila piedi dovevo camminare su un sentiero solo sufficientemente largo per riposare i miei piedi, avendo solo la fede oppure il mio Bhagawan per aiutarmi.
Avrei potuto seduto anche su questo stretto sentiero ma c'era pericolo di scivolamento sull'erba in alcuni luoghi e sulle pietre dall'altra. Quindi tranne che per diminuire la velocità del mio cammino non c'era altro modo di riposo. Dopo aver camminato veloce per circa un'ora e mezzo due, iniziai a sentirmi impaziente ma credimi le alte montagne sorgevano davanti a me come promemoria di grande coraggio. Su una tale lunga strada non potevo ottenere nessun posto per allungare le gambe e sedere. Al momento nella mia mente non immaginazione ma una mente che agisce come rappresentativa di conoscenza divina, uno stato peculiare dove non c'è nessun tipo di conflitto, come un amico contento domandando al suo compagno, a cui sorgerebbe la domanda da quanto tempo stò camminando. Si sentivano anche il fruscio dei serpenti che passavano e la voce degli animali selvaggi. A causa di entrambi paura e coraggio attraversarono la mia mente che fu un po' vacillante.
L'intelletto era impotente, l'orgoglio era falso, le forze vitali erano quiete, gli organi dei sensi erano tranquilli. Non c'erano conflitti né terreni né spirituali, avendo tutto, non c'era niente. E' impossibile descrivere a parole o scrivere un decimo di milionesimo di questo particolare stato della mia mente in quel momento. La vita vive di speranza. La deità della speranza mi stava dando forza. Camminando ulteriormente vidi una debole luce. Pensai che là c'era sicuramente un villaggio ma come scendere ad esso? Tra me e il villaggio c'era il fiume. Pensai che c'era poca acqua, mi sembrava pericoloso al buio. Dall'altra parte c'era luce e da questa parte c'erano alti picchi di montagna. Su piedi tremanti, stanco, debole e ferito camminai lungo il suo lato. Dopo una breve distanza trovai un sentiero stretto, dopo molto tempo, di tanto intanto sedendomi, raggiunsi il fiume. In esso c'era molta poca acqua ma era ghiacciata e vi erano molte grandi pietre. Vari insetti facevano diversi tipi di rumori passavano qui e là a volte attraversando la strada, a volte tra i miei piedi toccandoli essi camminavano sfrenati nel buio della notte. Un viaggiatore la cui buona o cattiva sorte non potrebbe essere narrata da migliaia di bocche dello Shesh Nag (il serpente mitologico con migliaia di bocche), passava su questa difficile strada, sotto un indefinibile impulso, in uno stato di contemplazione. Grazie, O Dio Misericordioso, che quando chiami nessuna difficoltà può fermare una persona! Dopo aver attraversato in qualche modo il fiume sentii feroci abbaiare di cani. Ora la mia mente divenne perplessa e sconcertata e la domanda sorse nella mia mente, "Madre Natura, la mia vita finirà ad opera di questi cani feroci? Allora risi di me stesso". Sembrava come se stessi giocando con il Divino. Di tanto intanto mi chiedevo, "Amico, hai paura della morte? Dopotutto questo è un test che stai passando". Rimasi lì e gridai ad alta voce. Cominciai a ripetere Hari Har, Sita Ram, Narayan e altri nomi di Dio. In quel momento avvenne che le donne del villaggio, avendo completato i loro lavori domestici, vennero là a mezzanotte per qualche speciale scopo. Forse stavano celebrando qualche festival. In Himalaya le persone accolgono l'avvento dell'estate calorosamente. Esse andarono a casa e dissero ai loro parenti che qualche asceta le stava chiamando e che non era entrato nel villaggio a causa della paura dei cani. Doveva essere passata la mezzanotte.
Un uomo arrivò da me con una lanterna e disse con una certa sollecitudine: "Mi sembri molto stanco, vieni a casa mia ora, mangia e riposati e la mattina ti porterò a Shatrudra". Ma come potrei riposare? Ansimante dissi: "Fratello, se non è un grosso problema, portami a Shatrudra adesso". Egli capì e mi accompagnò con la sua lanterna. Camminando alla luce della lanterna, divenni più calmo. Avendo camminato al buio, i miei piedi erano trafitti dalle spine ed erano sanguinanti poiché avevo inciampato sulle pietre ma ciò non mi preoccupò. Dimenticai tutto vedendo Shatrudra; mi sentivo un po' sollevato dalle difficoltà della strada. Il paesano ed io entrammo nel tempio di Shri Shiva Bholanath ripetendo Har Har Mahadev".

SHATRUDRA

Shatrudra è un posto molto antico. Esso è vicino a Shyamadevi Almora district ed è tenuto in grande venerazione in quel luogo antico. Ci sono all'incirca 10 o 12 piccoli templi e circa 30 o 40 Shiva lingam senza templi. Ci sono anche molte immagini artistiche di Devi e Deva (Dee e Dei). Inoltre c'è una casa di riposo e un piccolo ruscello che scorre sotto un Bahjh (oak) albero. Ad una piccola distanza da esso uno stagno è utilizzato dai viaggiatori per le loro abluzioni quindi l'acqua sembra piuttosto sporca. L'acqua del ruscello è molto dolce. Appena ebbi bevuto tutta la fame e la sete svanirono. Alla luce della lanterna riempii il mio recipiente di acqua. Come si fece tardi nella notte lasciai andar il paesano a casa. Dopo aver bevuto un altro po' d'acqua e reso omaggio andai a dormire nella veranda del tempio. Presto mi addormentai; non so per quanto abbia dormito ma presto il sacerdote Brahmin del tempio, ripetendo il nome di Shiva, venne agitato e mi chiese: "Maharaj dimmi subito quale cibo dovrei portarti. Dimmi alla svelta, per il Signore Shiva Stesso, mi ha ordinato duramente che un asceta è affamato e che io devo nutrirlo. Anche ora il mio cuore sta battendo!". Pensavo di non aver inclinazione per il cibo e per calmare il sacerdote dissi: "E' tarda notte mangerò qualsiasi cosa hai, se ti prendi la briga di ottenere cibo per me dal villaggio non l'accetterò". Con una grande quantità di esitazione il sacerdote disse: "Non c'è niente qui" e iniziò a piangere e disse con voce soffocata: "Maharaj se mangi o no io devo aderire agli ordini del mio Bhagawan Shri Shankar". Ero stupito dal suo punto di vista. Mi sentivo assonnato e tutto il mio corpo era dolorante, specialmente i miei piedi e qui c'era questo devoto di Shiva che piangendo aumentava il mio disagio. Sedendomi dissi nella mia mente a Bhagawan Sadashiv: "Non mi consentirai di riposare in pace in nessun posto?". Non appena questo pensiero mi passò nella mente il sacerdote disse: "Maharaj mi sembri molto stanco, vai a dormire". Appena mi stavo preparando per andare a dormire il sacerdote andò nel tempio ed inciampò contro un fagotto. Egli al buio sentì la sua mano e la trovò piena di farina! Egli danzò con gioia. Un fuoco fu acceso subito con legna spaccata e fatto il pane senza un Tawa (un piatto di ferro dove si cuoce il pane Indiano) e cucinò un vegetale a foglia raccolto intorno al tempio. Mentre il prete stava cucinando gli dissi che il volume di cibo che stava facendo sarebbe stato adeguato per diverse persone ma egli fu determinato che qualunque cosa avesse mandato Bhagawan sarebbe stato utilizzato. Il cibo era pronto e data la tarda ora della notte esso fu offerto solo mentalmente a Shri Bhagawan e dopo mangiai da solo. Non avevo mai camminato nella mia vita come avevo fatto quel giorno così mangiai come non avevo mai mangiato prima. Il cibo non fu solo gustoso ma anche bello, dopo aver mangiato andai a dormire in uno spazio aperto vicino al tempio ma il sacerdote, avendo paura delle tigri, dormì nella stanza chiusa della casa di riposo. Egli mi narrò racconti spaventosi ma in quel momento ero pieno di estasi e a poco a poco mi addormentai, sognai dei bellissimi sogni. La mattina presto molti sentimentali pellegrini si riunirono lì. E' considerato di buon auspicio in questo centro di pellegrinaggio bagnarsi e recitare il nome di Dio oppure avere i sacerdoti per farlo ed anche la recitazione delle sacre scritture ed offrire il bagno alle divinità. Il sacerdote e qualche saggio brahmin mi fecero fermare lì. Dopo il cibo e le offerte dal tempio me ne andai il pomeriggio. Nonostante il posto fosse bello ad ogni modo esso era inadatto a me. Così dopo essere restato per la notte procedetti per la mia strada. Dopo aver camminato avanti per circa due miglia guardai indietro. Era necessario fare in modo che un profondo e rapido fiume che scorre doveva essere attraversato grazie a uno stretto tronco di legno posto attraverso di esso. Anche gli abitanti del posto lo usavano e non avevano paura di attraversare un tale fiume ma i miei piedi cominciavano a tremare in questi luoghi. Avevo avuto tante esperienze durante il mio pellegrinaggio al Kailash. Come guardai indietro nella paura e aspettativa, vidi lo stesso sacerdote con un sorriso sul suo viso, colui che avevo lasciato nel tempio di Shiva a Shatrudra. Egli disse molto affettuosamente che non si era sentito felice dopo che me ne ero andato e che sarebbe rimasto a servirmi per un po'. Provai fortemente a persuaderlo di non fare così ma egli non mi ascoltò. Egli avanzò e subito prese dalle mie mani il secchio e qualche vestito e disse felicemente: "Seguimi e ti porterò mano nella mano avanti". Senza portare niente le mie mani erano libere e con i piedi tremanti attraversai dietro di lui. Stavamo passando attraverso una fitta foresta, dovevamo affrontare il pericolo ad ogni passo. Ci imbattemmo in un grande albero Banian dove ci riposammo per un po' e dopo aver bevuto dell'acqua procedemmo per la nostra strada. Sulla strada parlammo dell'Himalaya specialmente dei santi che vivono lì. Chiesi al sacerdote il suo nome ed egli mi disse che era Radhey. Questo nome mi deliziava e fintanto che egli stava con me lo chiamavo con questo sacro nome. "Radhey, dov'è il posto più vicino dove posso prendere un bus?", chiesi: "Sono molto stanco e trovo difficoltà a camminare così adesso andrò verso Shri Badrinarayan". Egli mi disse la strada per il motore di Shitlakhet; la strada era lì ma non c'era un servizio per i bus, circolavano solo macchine private e camion.
Ascoltando questo da Radhey pensai di procedere subito a Shitlakhet e prendere il bus da lì, andare a Hardwar via Haldwani. In un momento i miei piani precedenti erano cambiati. Ecco perché spesso ripeto ai miei compagni che la manifestazione della volontà del santo e compassionevole Signore doveva prendere posto. In questo mondo moderno di incredulità, realizzazioni totalmente materialistiche, anche se forse la manifestazione risulta di distruzione, questo strano incomparabile e apparentemente impossibile fenomeno è stato promulgato per fornire una visione di tutto il Suo potere, la gloria di buona fortuna.
Spiegai a Radhey: "Sto andando a Shitlakhet ora e tu devi tornare a casa, non starò a lungo in questo posto", indicando sei o sette case bianche con il suo dito alla distanza, egli mi spiegò che Shitlakhet era a circa quattro miglia di distanza. Cominciai a camminare in quella direzione ma Radhey era molto triste della mia partenza così mi sedetti a consolarlo.
Parlammo di questioni religiose quando improvvisamente egli disse a mani giunte: "Maharaj sulla cima di questa montagna c'è un tempio di Syahimata molto sacro e antico; devi visitarlo. E' da tanto tempo che non lo visito ed oggi potremmo entrambi andare a rendere i nostri rispetti alle Divinità". La mia mente era così lontana dal visitare templi o di offrire preghiere o adescare la compagnia di bravi uomini, di fatto così lontano da tutto. Ero guidato solo da un'idea di ottenere la visione dell'Onnipotente Signore nella totalità ed essere assorbito in lui, perciò gli dissi con molta indifferenza: "Stiamo sempre visitando Shrines perché salire per tutta quella distanza? Mi sento debole". Sentendo questo Radhey cominciò a ridere perché dagli ultimi 10 giorni non avevo posto attenzione al mio corpo ma grazie a Dio nessuno poteva saperlo ed ecco perché rideva. "Tu sei un asceta forte e non avrai difficoltà a salire". Dicendo questo egli mantenne il silenzio. La sua insistenza la presi come grazia della Divinità e velocemente cominciai a seguirlo al fine di visitare il posto. Il sentiero era molto scosceso ma salii speditamente e facilmente in breve tempo. Mi sentivo come un bambino sedendo e sorridendo nel grembo della madre, trasportato da lei. Questo non è un fatto di esagerazione ma una veritiera realizzazione della sua grazia.

SHRI SHYAMADEVI

Syahidevi (Shyamadevi) è un antico e famoso centro di pellegrinaggio dove l'adorazione di Bhagwati viene fatta secondo il Sistema Tantrico. Il grande tempio è ad un'altezza di novemila piedi proprio in cima alla montagna; esso era in condizioni rovinose. C'è anche uno stagno sulla sommità. Sembra contenere molta poca acqua ma persino quando fa molto caldo se un gran numero di persone utilizza l'acqua essa sembra non diminuire mai. Lì crescono anche diversi tipi di cereali. Il clima era estremamente freddo, mi sentivo piuttosto in pace lì. Di notte, su insistenza del sacerdote, presi i miei pasti. Egli lasciò molta legna da ardere per il mio uso e disse molto ardentemente: "Se tu dormi all'aperto accendi il fuoco, oltre al freddo ti protegge dalle tigri. Se il nostro bestiame, per errore, viene lasciato fuori di notte è improbabile che possa rimanere in vita fino alla mattina". Spiegandomi ciò partì per la sua casa e anch'io dopo un certo tempo andai a dormire soddisfatto.
Non avevo mai sperimentato tale sonno da tanto tempo, uno che dorme tranquillo nel grembo della Madre. La mattina presto successiva, dopo il bagno, resi omaggio alla Divinità del tempio e dopo aver preso il pasto mi sedetti al sole su una lastra di pietra. Nella mia mente correvano i versi di Durga, sentiero conosciuto dal mio cuore. In quel momento arrivò un uomo che, con grande devozione, recitava le preghiere in sanscrito alla Madre Divina.
Egli si bagnò, pregò e fece offerte di cibo per le Divinità e mi diede anche parte di esso. Poco dopo il pandit ed io iniziammo a parlare di discorsi religiosi.
Alle ore 12 circa del pomeriggio, questo Brahmino disse: "Sto lasciando questo posto ora, quali sono i tuoi piani?". Anch'io avevo intenzione di partire. Anche qui i sacerdoti avevano mostrato il loro affetto nei miei confronti. Rimasi in quel posto fino a che le persone mi portarono latte, cagliata, tè, dolci eccetera. Anche se io li pregai di no essi fecero un gran bel fuoco sacro. Dissi al Brahmin Pandit che volevo andare da Shri Badrinarayan ma gli autobus non sono disponibili da qui. Egli sembrò essere un uomo di grande cultura e gli chiesi di guidarmi al sentiero che portava in quel posto.
Presentandosi a me, mi informò che egli era un insegnante e avrebbe disegnato una mappa con la quale guida potessi raggiungere Haldwani senza fare ulteriori indagini. "Sulla strada tu passerai Dronagiri dove c'è anche il tempio di Devi Mata", disse. C'è una citazione nel Ramayan di Dronachal, così sentii anche un desiderio di visitarlo. Invitai Radhey a tornare a casa sua e alle 14:00 circa, dopo aver reso omaggio alla divinità Shyama, lasciai il posto. Quell'insegnante mi accompagnò a Shitlakhet portando il mio secchio e i vestiti. La strada qui discende per tre miglia fino a Shitlakhet.
Cosa si può dire della naturale bellezza dell'Himalaya? Tali luoghi ostentano una bellezza permanente ma la mia mente era piena del Signore Shiva (Satyam, Shivam, Sundaram). Essa non era attratta dalla bellezza fugace del posto. Nella mia mente pregavo la madre divina: "Madre, ci sono così tanti alberi nel mondo, non c'è posto di rifugio per me!". In questo modo sostenendo e litigando con mia Madre (Divinità) e qualche volta ridendo di me, raggiunsi Shitlakhet.

SHITLAKHET

Ci sono 10 o 15 negozi lì e un Centro della All India Scouts Association la quale ha messo su un edificio memoriale. Un vecchio e conosciuto gentiluomo chiamato Shiromani Pathak, risiede qui. Gli sono molto grato non solo, anima nobile, per avermi parlato di Sidhashram ma anche perché insistette affinché lo vedessi. Appena mi vide avvicinarmi egli si alzò dalla sedia e gridò: "Padre" agitatamente, come se avesse incontrato inaspettatamente un caro che era stato via da lui per tanto tempo. Mi fece sedere sulla sedia e mi fece mangiare frutta dolce come mele, pere, albicocche eccetera dal suo giardino. Era quasi l'ora del tramonto. Gli dissi gentilmente: "Sto andando ora" ma sembrava non avermi ascoltato. All'insegnante che mi accompagnò Shiromaniji disse duramente: "Puoi andare se vuoi, come si potrebbe essere un compagno di un santo? Baba tu starai qui oggi". Dopo essere rimasto un po' l'insegnante se ne andò ed iniziai a parlare all'anziano emotivo. Mi piaceva il posto; eravamo seduti fuori sulla veranda dell'edificio a due piani, di fronte a noi c'era un'alta montagna che sembrava più bella dalla neve che rivestiva la cima. Le persone usano chiamare Shiromaniji con il nome di Bhagawan. Egli aveva una natura peculiare. Nei momenti di estasi egli piangeva, rideva e danzava, in tali momenti non aveva idea di tempo e di luogo. Era il tramonto e dopo la nostra cena ci sedemmo, Shiromaniji ad una piccola distanza da me, con il suo narghilè. Dopo pochi tiri dal suo narghilè egli disse lievemente sorridente: " Sai qual'è il punto dove stai sedendo?". Non capivo ma Shiromaniji spiegò: "La prima, proprio la prima volta che arrivò Bhagawan Shri Haidakhandi da questa parte, questo fu il punto dove egli posò i Suoi piedi di loto". Dicendo questo egli entrò in uno stato di estasi. Dissi a me stesso che egli è un devoto di asceti e santi e se egli aveva tanto rispetto e riverenza persino per una persona come me, non sorprende che egli dovrebbe avere tanto travolgente sentimento di emozione per i grandi saggi dell'Himalaya. Un largo numero di questi Grandi vivono qui che non stupisce se egli ha così grande devozione per loro. Con tali pensieri che correvano nella mia mente, posi poca attenzione alle sue parole ma prestando di nuovo la mia attenzione egli disse: "Egli è Bhagawan personificato e io sono incolto ma comunque i poemi che ho recitato sono dovuti alla grazia di questa Grande Persona. Sono nato da una Famiglia povera di Brahmin e avevo un piccolo chiosco in una capanna di paglia ma oggi a Shitlakhet ho molti frutteti, negozi ed edifici. Tutto questo lo devo alla grazia del Grande Personaggio. Cosa posso dirti di più? Egli fu anche strumentale nel mostrarmi Bhagawan". Sentendo questo, riguardo la manifestazione di Shri Bhagawan anch'io divenni appassionato, chiesi affettuosamente a Shiromaniji di dirmi qualcosa di più su di Lui. Ascoltando questa richiesta egli si mise a piangere poi, con voce strozzata dai singhiozzi, iniziò a parlare ma essendo molto agitato riacquistò il suo equilibrio naturale dopo molto tempo.
Ancora una volta espressi la mia impazienza. Dovuto al suo stato di agitazione della mente mi sentivo convinto che qualsiasi cosa egli stava per dirmi riguardo il Grande essere, era veramente quello che aveva visto con i suoi occhi. Allora Shiromaniji iniziò cantando versi composti da lui con voce melodiosa il cui tema era: " O Baba tu ci hai lasciato. Sono solo tra queste creature Kaliyuga". Sentendo queste parole da lui piene di sentimento, anch'io per un momento ero commosso e agitato. Si dice che: "Soltanto colui che è separato dal suo amato può capire o un altro nello stesso stato d'animo" e questo era proprio quello che stava succedendo qui. In quel momento di ispirazione nel silenzio della notte, entrambi eravamo a galla in una bellissima onda di stato d'animo emozionale. Shiromaniji mi guardò e rilasciò una risata forzata così da farmi ridere altrettanto. Quindi dopo essere rimasti in silenzio per un po', Shiromaniji iniziò narrando i bellissimi avvenimenti riguardo Shri Bhagawan Haidakhan Baba. Chiesi come egli fu stato benedetto dalla visione di Shri Bhagawan, sentendo questa domanda cominciò a piangere di nuovo. Provai a calmarlo dicendogli che questi Grandi Esseri sono presenti ovunque ed anche oggi sono presenti con noi. Gli chiesi di narrarmi il racconto del Suo Sacro Sé poiché ero impaziente di sentir parlare di Lui. Shiromaniji iniziò la sua narrazione così: " Un'ora prima che mio zio morisse disse, "Basta vedere quant'Egli è misericordioso! Per salvarmi Shri Baba venne qui; dargli qualcosa per sedersi. AdorarLo!". I presenti attorno a lui pensavano che delirava ma effettivamente Shri Sadashiv gli stava dando liberazione mostrandosi in lui nella Sua forma gloriosa".
Da quel momento Shiromaniji disse che anch'egli sentiva un grande desiderio di ottenere una visione di Lui. Divenne un desiderio travolgente ma come incontrarLo? Egli aveva ascoltato racconti sulla Sua bellissima apparizione ma non era mai stato benedetto da una visione della Sua forma fino a quel momento.
Un giorno, inaspettatamente, arrivarono 200 a 250 uomini a casa sua e con loro c'erano anche due o quattro palanchini. Bellissimo, cerimoniosamente circondato da molte persone ricche e rispettose a mani giunte, era un grande e misericordioso Saggio indossando una camicia e un copricapo, con un bel sorriso sul Suo viso, muta grazia su tutto l'animato e l'inanimato attorno a Lui. Shiromaniji in quel periodo soffriva per una ferita molto infetta. Appena sentì dell'arrivo di Shri Bhagawan egli corse verso di Lui con gioia. Egli scivolò sulle scale di legno ed una scheggia di legno punse il suo piede, cadde e svenne, le persone che lo circondavano erano in ansia per lui ma Shiromaniji stava giacendo con la sua testa appoggiata sul misericordioso grembo del Signore in trance che sarebbe debole persino il trance del grande Braham Rishis e stava vivendo un nettare come la pace, pienamente gratificato.
Dopo aver riposato nel luogo per poche ore Shri Maharaj con tutti i Suoi fedeli, il cui numero era aumentato di migliaia in breve tempo, partì per procedere avanti. Non c'era un programma fisso per Shri Maharaj, dovunque Egli andasse senza alcuno sforzo o chiamata, migliaia di uomini e donne si adunava. Sentendo del Suo arrivo raramente qualcuno resterebbe a casa. Non c'erano né domande né risposte ma persone che vivevano la pace alla sola vista della Sua presenza. Molti dotti studiosi di Sanskrit, ministri, riformatori sociali, lavoratori, rajas, nawabs venivano per vederLo. In presenza di questo Grande Uno, la guida per la meta finale di tutti gli insegnamenti, i problemi dell'auto realizzazione, le modalità e le pratiche dei discorsi reciproci e il modo di raggiungere attraverso la tranquillità la realizzazione di Braham, era disponibile a tutti in egual misura. Sempre con dolce volto, occhi compassionevoli, comportamento benevolente, snello di corpo, bambino nei gesti, vestito in camicia e copricapo, queste caratteristiche fisiche erano fonte di una super naturale attrazione per tutti. Di cibo Egli prendeva molta poca dieta di cereali, Egli beveva tanto latticello. Shiromaniji mi disse che durante il Magh, (undicesimo mese dell'anno Indù), in un inverno rigido quando la neve cadde qui fino a tre piedi, egli dovette andare di casa in casa a chiedere il latticello per Shri Maharaj che usava berlo come l'acqua. Tutto il resto di Lui aveva un super naturale odore che disintegrerebbe nel giro di un'ora o due. Quando Egli apre i Suoi palmi, il gruppo di devoti attorno a Lui rimane intossicato dalla loro fragranza divina. I Suoi capelli non crescono. Egli non dorme mai. Shiromaniji ha vissuto con Lui per sei mesi e non Lo vide mai addormentato. Oltre alle posizioni yoga qualche volta assumeva anche la postura Mukhasan. Se qualcuno Lo copre Egli si lascia coprire ma non ha mai chiesto vestiti anche se c'erano vestiti, Egli non li usava mai. I suoi devoti si presentavano a Lui con vestiti costosi, monete d'oro e tante cose preziose ma Egli non guardava a queste cose mondane. Si, per intrattenere i Suoi devoti Egli giocava qualche volta con le cose come un bambino per 10 o 15 minuti, poi tutto poteva succedere che qualcuno potesse prendere le cose. Egli non faceva nessun accordo sulla loro disposizione. Per Lui polvere e cose preziose erano tutte uguali. Per Lui amico e nemico, detrattore ed estimatore, peccatore e santo, nel suo compassionevole sguardo avevano tutti i diritti della sua misericordia. Shiromaniji mi raccontò grandi meravigliose ed inascoltate storie delle Sue azioni super naturali viste da lui stesso. A causa della mia natura dubbiosa, qualche volta mi meravigliavo delle sue storie e allora Shiromaniji usava giurare sulla sua fede, su se stesso, sul figlio, su tutto, che qualsiasi cosa mi diceva era perfettamente vera. Al momento anche il mio cuore non aveva molta fede, fui forzato a credere a questi accadimenti super naturali. Parlammo insieme per ore. In quel momento pensavo che non avevo inclinazione per le preghiere, ripetizione dei versi religiosi e discorsi su soggetti religiosi, tuttavia come trovavo interessanti queste conversazioni! Esse mi attiravano con forza. Tutta la spiegazione dei discorsi di Shiromaniji furono che Shri Haidakhan Baba era Dio Stesso! Questa personificazione di Dio era straordinaria! Come sei vere fortune naturalmente dimorano nel Signore, dimoravano nel glorioso corpo di questo onnipotente Santo in maniera miracolosa. Egli vide molti casi con i suoi occhi, quando i morti furono vivificati, quando agli illetterati furono date all'istante eloquenza per comporre, ai senza figli furono dati i figli, a coloro con problemi finanziari fu data immensa ricchezza. I devoti in cerca di qualità divine ebbero tutti i loro desideri esauditi ed ottennero potere sul fenomeno occulto. Quelli di noi afflitti dalle triplici afflizioni (adhyatmic, adhidaivic e adhibhautic) ottengono pace eterna.
Coloro che sono in cerca di salvezza non solo gli Indiani ma le persone dall'Europa e i santi uomini dal Tibet, prendendo rifugio sotto la Sua coraggiosa e generosa protezione ottengono realizzazione. Le persone con diversi punti di vista, religioni e grandi devoti ebbero esauditi i loro desideri arrivando ai piedi di Shri Babaji. La lunga o corta buona compagnia di Shiromaniji e il parlare ne è la conferma. Egli giurò ripetutamente sotto giuramento e fortemente agitato riguardo questi fenomeni. Era tarda notte quando andammo a dormire di sopra e anch'io, dopo aver pregato il mio Guru andai a dormire ma fino a che non mi fui addormentato continuavo a pensare. Ci sono molti tipi di sacre entità in questo mondo la Madre Divina o Ishwara fanno un'approfondita conoscenza della loro essenza continuamente risiedono nella mia memoria! Posso rimanere, durante il giorno e la notte, felice nel mio amato Signore. Sicuramente questo grande Saggio era Dio Stesso. Nel Ramayana e nel Mahabharata c'erano descrizioni di tale fenomeno super naturale. In questi giorni, in questo mondo, non si sentono o vedono tali potenti e grandi personalità. Potrebbe essere quello. Egli è il mio adorato Signore? E' stato un grande vantaggio dal Signore che io incontrassi una persona che ha assaggiato il nettare del contatto di Dio e pressato i Suoi piedi con le sue mani. Ah! Quante cose diverse erano successe nella mia vita. A volte dolori, a volte felicità.
Era l'undicesimo giorno da quando avevo lasciato Haldwani ma tale divina, chiaroveggente e bellissima esperienza fu raramente sopportata da me, non solo durante quel pellegrinaggio ma forse nella mia intera vita. Unendo le mie mani in riverenza, resi omaggio a Shri Babaji ripetutamente. All'inizio, nel silenzio della notte, resi omaggio mentalmente ma non mi soddisfò così mi alzai e mi inchinai a Lui con riverenza e fui contento che Shri Bhagawan ebbe accettato il mio omaggio.
Nel mio cuore una voce risonante è stata ascoltata confermare la fede che Egli era realmente Shri Bhagawan. Tale potere e tale compassione può essere possibile solo in un Avatar (Dio Incarnato). Oh, com'era semplice la sua vita quotidiana! Sebbene così grande, come stava instillando il Suo proprio Divino lustro nei comuni esseri umani, occultando pienamente la Sua grandezza e così pieno di compassione! Con tali pensieri nella mia mente mi addormentai. Al mattino, Shiromaniji arrivò da me e mandò anche il latte per me. Cominciammo a parlare di nuovo di Shri Maharaj. L'argomento di quel giorno fu riguardo l'istituzione di Sidhashram. Mentre parlando, Shiromaniji disse in un umore piuttosto emozionato: "In ogni caso, devi andare via da qui; a circa mezzo miglio, discendendo verso il basso, c'è l'ashram di Shri Baba Maharaj e c'è un ruscello che scorre da esso". Essendo un luogo di quiete ed essendo io imbevuto di devozione per Shri Babaji, mi sentii attratto a visitare questo sacro santuario.
Shiromaniji disse che avrebbe mandato suo figlio con me ma il ragazzo era riluttante di andare con me così presto al mattino all'ashram senza un motivo. Così non lo pressai di accompagnarmi. Proprio allora, il sacerdote stesso di quell'ashram arrivò. Non lo conoscevo ma Shiromaniji disse con gioia: "Baba Stesso ti sta chiamando, questo sacerdote viene dal Suo tempio". Chiedendo al sacerdote, sembrava fosse venuto senza uno speciale proposito. Dal momento che egli non aveva niente da fare là, Shiromaniji gli diede le mie cose e disse con grande riverenza: "Prenditi cura di lui all'ashram, è da molto tempo che ho avuto la buona fortuna di incontrare un santo".

SIDHASHRAM

Giunsi all'ashram con il sacerdote. Anche un poeta o un artista sarebbe incapace di descrivere o dipingere la bellezza del luogo. Nell'ashram c'è un tipo di bungalow, casa di riposo dei viaggiatori, un tempio di Vaishnvi Devi e un fiume che scorre costantemente insieme con un eremo. Sul punto più alto c'è un altro rifugio da cui si ha una vista delle cime coperte di neve di Nandakot, Badrinarayan, Nilkanth e molte altre cime innevate. Ad una certa distanza dal rifugio ci sono due alberi di cedro conosciuti con il nome di Nar e Narayan. Il sacerdote mi disse di sedermi là anche se né a qualsiasi sadhu, né a pellegrino è permesso solitamente stare in questo rifugio. In esso sono conservati solo fotografie di Shri Maharaj, il Suo rosario, qualche libro di Durga, Vishnu, Gita e certe altre cose che riguardano osservanze religiose. Nessuno ha il diritto di farne uso. Ma, per Grazia del Signore, appena giunti, il sacerdote aprì la serratura. Salutai le fotografie e resi omaggio. La mia mente divenne subito euforica. Cos'era questo? Queste fotografie erano del mio Gurudev che mi aveva fatto Suo molto tempo fa quando ero uno studente. Poi sorse un dubbio. Potrebbe essere che grazie ai Suoi grandi poteri e attrazione, questo santo stava attraendo il mio amore e riverenza come quello che avevo per il mio Gurudev? C'era un grande conflitto nella mia mente e nel mio animo. Io lo avevo incontrato solo per un breve periodo. Ero giovane a quel tempo e abbastanza ignorante su questo argomento sebbene avessi praticato meditazione fin da piccolo. A volte ho usato pensare di Dhruva a cui il Signore apparve in visione in tale precoce età. Ero ormai abbastanza cresciuto; sentii che era meglio annegare nella Ganga che condurre tale vita! Ebbi sempre conflitti nella mia vita. Sebbene di giovane età i miei dubbi erano grandi, anche se non equipaggiato con la conoscenza degli Shastras ma con una fame estrema per la conoscenza del Supremo Stesso. "La vera conoscenza è quella che dà salvezza", altrimenti la conoscenza non è degna di questo nome. Questo punto di vista l'ho usato mettere prima dei miei meno seri compagni di studio con grande stress e convinzione. Qualche volta, durante le discussioni, ero solito dire loro, dov'erano i Nyaya (Giudice) Shastras prima di Maharishi Gautam? Quale Yoga Shastras lesse Maharishi Patanjali prima di scrivere lo Yoga Sutras? Quale Bibbia aveva studiato Mahatma Jesus prima che Egli diede la Bibbia che aveva portato salvezza a innumerevoli persone? Quale libro attuale lesse Guru Nanak con poteri super naturali, al fine di essere in grado di comporre le sacre scritture dei Sick? Anche dopo aver acquisito competenza in tutti i tipi di conoscenza, Buddha non raggiunse la pace. In quale libro sacro meditò Bhagwan Buddha in modo da divenire noto con questo nome e creato questo libro come il Dhammapad, così semplice, intellegibile e pieno di istruzioni?
Così, in uno stato di Conflitto, ma ad una giovane età, Bhagawan mi fece Suo discepolo. Non avevo pienamente realizzato la Sua grandezza ma avevo una idea fissa nella mia mente che era stata instillata dai miei genitori devoti, che quell'amore per Lui era saldamente radicato in me e rimarrebbe sempre così fermamente fissato per tante vite a venire. Colui che avevo trovato, Colui che avevo fatto mio Guru. Colui che aveva elargito la Sua grazia apparendomi nelle mie meditazioni. Solo Lui sarebbe stato degno del mio culto! Egli sarebbe il navigatore della mia vita "Così sia!" Non riuscivo a staccare gli occhi dalla fotografia. Torrenti di pena e gioia stavano scorrendo a intermittenza. Era il dodicesimo giorno del mio pellegrinaggio. Era il primo giorno della metà oscura del quarto mese lunare in base al calendario Hindu e quel giorno feci un pasto. Avevo pensato di digiunare solo per quel giorno ma dopo aver terminato il mio bagno e la routine giornaliera, quando andai a dormire in camera Vaishnavi Devi, che era stata stabilita lì da Shri Maharaj, mi apparve in sonno e disse: "Fratello, ho fame". Sentendo questo mi svegliai completamente e iniziai a piangere. Chiedendo al sacerdote di questo egli mi disse che era vero che ogni tanto sono state fatte offerte di cibo e dolci alle Divinità. Istantaneamente offrii cibo alle divinità e rinunciai all'idea del digiuno, partecipando anche alle offerte. Ah! Madre Misericordiosa mia, tu la Madre Suprema dell'universo, tu non hai fame ma la fame di un bambino tuo come me dopotutto è la Tua fame. Madre Divina, solo tu tieni lontano in tutte le creature viventi dalla loro fame di te! Una della mia preghiera a Shri Maharaj era: "Signore, tu sei Dio! Questa idea ha messo salde radici nella mia mente, perché stai prendendo così tanto tempo per apparirmi? Sono solo un falso, una persona auto presuntuosa; com'è possibile per una persona come me sopportare austerità e digiuni? Se non c'è legame tra noi per favore mostra Te Stesso e dimmi che la mia fede è falsa e sbagliata ma se Tu sei il mio Guru, appari a me e soddisfami". Si, in quel momento era l'unica idea che mi correva nella mente! Non mi concentrerei in nessuna Japa (ripetizione del nome di Dio) o meditazione. Sono venuto all'ashram Sabato, ho trascorso Sabato, Domenica e Lunedì in un modo o nell'altro. Ho mangiato una volta al giorno e ho dormito bene (questa benedizione era dovuta alla grazia di Shri Bhagawan). Di Lunedì, il terzo giorno del mese, mi svegliai diverse volte. Camminai in giro nell'ashram senza paura, tornando ogni tanto in camera. Questo andò avanti per lungo tempo. Spesso mi chiedevo: "A cosa serve trascorrere il mio tempo così? Anche dopo averLo incontrato Egli può dimenticarmi ma attualmente non potrei vivere senza di Lui. Oh mente mia, entrambi dimentichiamo Lui completamente e ci immergiamo nella ricchezza mondana e facilità oppure con la forza o la tua forza dell'anima poni la tua testa ai piedi del tuo amato". Dal giorno successivo decisi che avrei digiunato fino alla morte affinché Shri Maharaj estirpasse questo mio dubbio. Ah! Quel sospettoso giorno ha davvero dimostrato di essere una delle più grandi e gioiose occasioni. Il quarto del mese è noto per il suo festival di Ganesh; questo giorno si rivelò anche essere uno dell'effettivo contatto con il Donatore di tutto ciò che è buono nel mondo e con colui dal quale il fiume di nettare scorreva sempre e colui che diede felicità derivante dal raggiungimento dell'Unità dalla Diversità. Nell'anno Hindu 2006 (anno 1949) il quarto giorno della metà oscura del mese lunare, di Martedì, Bhagawan aveva preso accordi per la Sua grande presenza. Ho sempre considerato me stesso inadatto ad essere presente a un'occasione del genere. Solo per la Sua grazia Shri Bhagawan aveva organizzato per questo lila (sport) dove possenti asceti prendono la loro Iniziazione e così facendo dare salvezza a loro stessi e a tutti gli altri esseri; per darmi un tale dono augurale bensì un'istanza della Sua generosità e un esempio vivente della Sua natura misericordiosa.
Quel giorno, quando il sacerdote del tempio venne al mattino, finsi di essere arrabbiato e dissi: "Non mettere un intoppo in qualsiasi cosa faccio, anche se muoio di fame e di sete o mangio quattro volte al giorno! Parlami solo quando Ti chiamo". Il sacerdote fu d'accordo dovuto alla paura e alla fede in me. A causa del freddo feci il bagno tardi e la recita delle preghiere, feci la mia meditazione e la Japa; e, recitata una parte delle scritture, chiusi la mia porta accuratamente da dentro e l'incatenai. C'era una piccola ringhiera su un lato della stanza ma era chiusa da una griglia di ferro, in ogni caso chiusi la porta attentamente e misi il chiavistello.
In questo tempio c'erano due fotografie di Shri Bhagawan, una in kurta (vestaglia) e copricapo e l'altra con un serpente e la luna (quella convenzionale di Shiva). Quì per anni queste fotografie sono state adorate. Rendendo il mio omaggio a Shri Maharaj intendevo dormire senza aspettarsi che la Sua grazia volesse discendere così presto su di me. Nella Bhagwat ho letto di Dhruva e anche le vite dei santi moderni che ottennero salvezza dopo grandi prove a carico, con forza e devozione. Ero privo di esperienza, non un devoto, con né fiducia, né amore e non mi aspettavo di incontrare il Signore così presto. Anche se sapevo che la Sua grazia scendesse su di me, poiché, ammesso che Egli non intendeva elargire su di me, perché avrebbe dovuto chiamarmi ai Suoi piedi al Suo sacro tempio? Sapevo di certo che Egli avrebbe versato la Sua grazia su di me. Questi pensieri attraversarono la mia mente per diverso tempo, poi mi sentii assonnato, affinché non fossi afflitto con così tanto amore per Lui come per scacciare il sonno. Non volevo mangiare o bere; la mia mente non era diretta verso le cerimonie o cantare versi sacri, così decisi di passare il mio tempo nel sonno.
Senza pensarci, mentre andavo a dormire, guardai verso la porta, mentre mi allungavo vidi Shri Bhagawan lì! Da dove Egli fosse venuto, da quando, queste cose sono sconosciute. Dovuto alla mancanza di spazio, subitaneità dell'apparizione, travolgente riverenza, debolezza di corpo e mente, non potevo alzarmi ma mi sedetti e misi entrambe le mani deboli e peccatrici sui Suoi santi piedi senza parole, fui colpito muto. Nonostante i miei occhi fossero diretti ai Suoi santi piedi, stavo avendo un assaggio di tutto Se stesso fino al viso di loto. Per un po' Egli tenne lo sguardo su di me affettuosamente come se mi stesse facendo Suo dalla Sua grazia. Ero inconsapevole di tutte le cose esterne. Non ero a conoscenza di nulla tranne del nettare inebriante della Sua Presenza. Soltanto quel giorno realizzai completamente la mia fusione completa con Lui, un vero e proprio stato di unità con il Signore Shiva Stesso. Spezzando la mia condizione di trance, Shri Bhagawan disse: "Baba, cosa vuoi?" La voce dolce di Shri Bhagawan era indescrivibile. Santi come Shri Valmiki, Vedvayas ed altri in tali occasioni, avrebbero mantenuto il silenzio per essere il modo migliore di espressione. Nella Sua generosa e compassionevole presenza ero pieno di soddisfazione. Egli era felice di chiamare un bambino orfano sotto la Sua coraggiosa protezione, come sente una mucca nutrice nel vedere il suo vitello debole e paralizzato! La bellezza del Suo corpo riverente, la sua fragranza, la delicatezza della Sua pelle e la Sua gentilezza erano al di là della comprensione non solo della mia visione ma anche della mia conoscenza. Allora mettendo entrambe le Sue mani sulla mia testa Egli chiese: "Baba, cosa vuoi?" Ascoltando queste parole dalla Sua bocca di loto e alla visione dei Suoi santi piedi sentii nel mio cuore come se un regio padre, vedendo suo figlio in pietose condizioni, era istantaneamente pronto a dare via tutto per alleviarlo, così fu anche Shri Bhagawan desideroso di aiutarmi e conferendo su di me il dono di tutti i terreni e super naturali poteri. Shri Bhagawan, SambSadaShiv, Signore dei Tre Mondi e di tutte le creature viventi, stava conferendomi il grande vantaggio sulla realizzazione! Ero pieno di estasi! Per comparire davanti a un Bambino! Per esaudire il mio desiderio dalla Sua grazia! Con delizia e grande felicità, tenendo pressate le mie mani ai Suoi santi piedi, a bassa voce dissi: "Le Tue Benedizioni", Gli occhi del compassionevole Signore pieni di lacrime, il suo cuore forte sciolse. Mettendo di nuovo entrambe le Sue sante mani sulla mia testa dicendo: "Baba, questa porta è stata chiusa", Egli scomparve dalla mia visione.
Il compassionevole Signore Shri Jagannath Prabhu apparendo davanti a me, dandomi il Suo darshan, dalla Sua parola di nettare, i Suoi compassionevoli sguardi, da questo incontro non richiesto, mi diede suprema felicità ed esaudì tutti i miei desideri. Per me Egli divenne la personificazione verso cui tutti i desideri erano diretti. Questa Divina intossicazione di perfetta felicità si calmò dopo qualche tempo; aprii il chiavistello della porta e uscito in veranda, cercando in tutte le parti, con stupore e felicità per vedere se io potevo avere un'apparizione del facile da accontentare Signore Shiva. In quel momento il sacerdote del tempio stava portando l'acqua dal ruscello. Lo chiamai ridendo e vedendo la mia felicità anch'egli divenne felice. Poi divenne serio e stupito perché solo due ore fa mi aveva visto scoraggiato, pensieroso e un po' pazzo e adesso mi vedeva felice parlando affettuosamente e serio. Per rompere la sua tendenza di pensieri dissi: "Caro, vai e chiama subito Shiromaniji. Digli che il sadhu mangerà solo quando viene all'ashram e porta alcune cose da mangiare dallo shop". Shiromaniji aveva l'abitudine di venire a vedermi una volta al giorno ma non poteva venire due volte a causa della sua debolezza, quindi prevalsi sul sacerdote di portarlo con sé in qualche modo o nell'altro. Effettivamente non volevo piuttosto rinunciare all'idea di rompere il mio digiuno.
Avevo un dubbio nella mia mente come se tutto ciò che avevo visto era realtà o una delusione espresse dalla maya come fu il caso di Dhruva che si illuse da una visione di sua madre. C'erano un numero di ragioni per i miei dubbi. Prima di tutto ho una natura dubbiosa; secondo, quando Egli apparve davanti a me Maharaj non indossava un copricapo e la kurta, un telo corto era avvolto attorno alla sua vita e metà era legato più in basso. Il panno era molto luminoso e attraente. In una condizione semi cosciente, pensando alla compassione e al potere di Shri Prabhu, io più e più volte ero sopraffatto dalla gioia della Sua presenza. Nel frattempo arrivò Shiromaniji. Il sacerdote arrivò un po' in ritardo con i Suoi acquisti, chiesi a Shiromaniji che tipo di vestiti indossava Shri Baba. Con voce grave spiegò che Egli non aveva un particolare tipo di abbigliamento: "A volte Gli abbiamo fatto indossare una kurta e un cappello". Disse: "A volte una giacca e il turbante e per breve tempo Shri Prabhu avrebbe accettato quello che Gli abbiamo dato. Generalmente Egli aveva un dhoti (un lungo telo) metà del quale era avvolto attorno alla parte alta del Suo corpo e il resto attorno alla parte bassa". Appena ascoltai questo i miei dubbi svanirono. Allora gli chiesi: "Shiromaniji, c'era una porta su questo lato della stanza?" (puntando verso la direzione che Shri Bhagawan aveva indicato). Shiromaniji fu molto meravigliato da questa domanda. Cadendo ai miei piedi disse: "Mi stai deludendo? Sei tu Shri Baba? Anche Lui non aveva alcuna forma fissa. Anche Lui aveva l'abitudine di apparire in varie forme; Egli era Dio. Egli mi mostrò il centro di pellegrinaggio di Shri Badrinarayan ma io ero incatenato dalle cose mondane. Non ho potuto mantenere l'illuminazione di quella Essenza di Divinità". Dicendo questo egli iniziò a piangere. Lo calmai e gli dissi gentilmente: "Se fossi Shri Maharaj perché dovrei vagare in queste foreste alla ricerca di Lui? Ma si, io appartengo a Lui".
Ora Shiromaniji si ricompose e tenendomi per mano mi portò dentro la stanza. Egli mi fece notare alcuni segni dove in passato c'era il telaio della porta, in direzione verso la quale Shri Maharaj aveva indicato, era solo un segno di dove stava la porta in precedenza. Non potrei capire pienamente il significato della porta e così richiesi a Shiromaniji di spiegarmi tutto. Egli mi disse che la stanza di Shri Maharaj aveva la porta da quel lato ma uno dei devoti l'aveva bloccata ed aperta un'altra per sua propria convenienza. Questo era sufficiente per me io avevo concesso quello che desideravo e il mio cuore disse che se morivo ora avevo, grazie alla sua grande benedizione, raggiunto il frutto della vita in questo mondo. Il sacerdote aveva il cibo pronto e dopo averlo presentato a Shri Bhagawan noi stessi partecipammo di esso. Per i 5 o 6 giorni successivi non c'era desiderio di fare nulla. Poi un forte impulso sorse, che il mondo dovrebbe ascoltare il benedetto e compassionevole messaggio del Signore Shiva. Solo Lui poteva salvare l'umanità in questi giorni bui del mondo. Esaminai ed accertai il mio cuore minuziosamente per vedere se ci fosse qualche desiderio nascosto in agguato nel mio cuore per raggiungere grandezza o fama per me, che cercasse di essere gratificato in questo modo. Ma è inutile scrivere di più al riguardo, a causa della benedizione del Signore, tale motivo non era affatto lì e anche ora non è presente. Il suggerimento di questo desiderio era solo per il benessere dell'umanità e specialmente per coloro che credono in me come loro maestro spirituale e hanno voluto raggiungere la salvezza attraverso il mio aiuto; Tuttavia di una decina quindi ancora spiego la mia incapacità di dare questo aiuto a loro. Spiegai loro che questo era tutto il lila (Gioco) di Bhagawan e che io ero solo un Suo semplice messaggero. Ma mi sentito che dovevo dare questo messaggio benedetto del Signore all'umanità. Così sia. Scrissi lettere anche a coloro a cui non avevo mai scritto prima. Shri Bhagawan stesso aveva dato a questo ritiro il nome di Sidhashram (Il Divino ritiro Sovrannaturale). Scrissi ad ogni devoto da questo ritiro, compresi i principi, uomini saggi e a quelli interamente occupati in tentativi di acquistare auto realizzazione. Scrissi loro francamente, 'Fino ad oggi stavi servendo corvi che si nutrono di sporcizia dei desideri mondani ma ora devi servire non un semplice cigno ma un Param Hansa (Re dei Cigni), Colui che ha trasceso lo stato di super coscienza ed è veramente e indiscutibilmente la forma del Signore Shiva. Oh, tu che sei in difficoltà nella ricerca del Signore, supplicante, gli amanti della conoscenza vengono una volta e cadono ai Suoi piedi! Lascia fuori i ritardi e le false nozioni e prendi rifugio in Lui'.
Era il comando del Signore e allora scrissi così. A qualunque anima nobile raccontai questa storia riguardo Shri Prabhu quelle grandi anime divennero non solo in gran numero il suo seguito ma divennero i suoi unici devoti sentendosi uno con Lui. In veri modi le Sue sacre fotografie iniziarono ad essere usate per le preghiere secondo i Veda, Tantras e precetti Buddhici. Dovuto alla propensione, i devoti iniziarono pregando Lui regolarmente e con grande affermazione. Molti di loro ebbero i loro desideri esauditi. A molti devoti stranieri i loro lunghi desideri permanenti furono esauditi. Ad alcuni, una visione reale della Sua Presenza fu esaudita, ad altri dando loro impulsi nascosti, Shri Bhagawan li fece possessori di tutte le cose desiderate e cose benefiche, sia attraverso i Suoi devoti o grazie ai loro sforzi personali. Molti eventi benedetti ebbero luogo ma non intendo riferirli qui.
Due anni dopo questi eventi un piccolo opuscolo 'Punya Smriti' fu pubblicato in cui ci sono inni in lode di Shri Bhagawan e i Suoi precetti. Lo studio e la recitazione di questo opuscolo andò ad aumentare attraverso la devozione dei devoti di Shri Munindra. Quando arrivai da Sidhashram ad Haldwani il mio desiderio di visitare il centro di pellegrinaggio di Shri Haidakhan divenne molto forte. Quando e da dove Shri Maharaj apparve rimarrà sempre un mistero ma egli apparve la prima volta in questa incarnazione in questo santo luogo. Pertanto per i Suoi devoti questo luogo sacro della Sua prima apparizione è così caro a loro e così amato, sacro come Ayodhya e Mathura, da qui il mio più sempre crescente desiderio di visitare il luogo sacro.

Uno delle due foto prese in una volta nel 1911 a Prayag nella forma di Shiva con il serpente e la luna, l'altra fu nella normale forma con la Kurta e il copricapo, la prima foto in questo libro

Mahaprabhuji nella forma di Shiva, conferendo benedizioni attraverso il triplo - occhio.

LA REGIONE DI SHRI HAIDAKHAN

Anche quel giorno è arrivato! Nelle oscure due settimane del mese di Ashwin, (settimo mese del calendario Hindu), verso la sua fine visitai il luogo in questo mio corpo. Si trova a 13 miglia da Haldwani nel distretto di Naini Tal. La strada è difficile. Sotto la montagna del Kailash, sulle sponde del Gautama Ganga, c'è un villaggio chiamato Haidakhan. Qui cresce in grande abbondanza una pianta medicinale chiamata harad e quindi il villaggio è conosciuto come Haidakhan. 40 anni fa la strada fino al luogo era molto difficile ma non è facile neanche oggi per quanto i cavalli possano facilmente attraversarla. Inoltre una strada a motore è in fase di costruzione. Attualmente c'è una posta forestale, un ospedale governativo, una scuola e hanno aperto alcuni negozi. Non vi è quasi nessun pericolo adesso. Questo è il luogo dove Shri Prabhu aveva costruito il primo tempio di Shiva perciò le persone cominciarono a chiamare questo senza nome, Essere Eterno Shri Haidakhan Baba. Il tempio, il dharamashala (la casa di riposo dei viaggiatori) e il luogo del fuoco sacrificale, sono stati costruiti da Lui.
Prima di tutto Shri Bhagawan apparve a diverse persone del villaggio in una grotta costruita dalla divinità. Questa grotta è dall'altra parte di Haidakhan vicino al Kailash e sembra come se fosse il trono indipendente di un imperatore sovrano indipendente. La pace, la gioia, la bellezza e l'esperienza che si ha lì, è indescrivibile. E' una grotta solo di nome, in verità è un tempio costruito naturalmente. Fu in questa grotta che Shri Maharaj usava di tanto intanto concedere udienza e patrocinare agli aspiranti. Da tante anziane ed intelligenti persone ho ascoltato opere Divine attuate da Lui in questo posto ma non scriverò di quegli episodi. Scrivo solo di quelle cose benedette che ho visto con i miei occhi per Sua grazia e delle cose di nettare che cadono dalle Sue labbra, ciò che ho sentito con le mie orecchie; le scrivo brevemente.
Mi sedetti nella sacra grotta; pochi giorni prima di questo la grotta era piena di acqua dovuto alle inondazioni e quindi era abbastanza umido. Al momento usai un grande telo metà di cui lo distesi sotto di me e con l'altra metà mi ci coprii. Trascorsi tre o quattro giorni in questo modo nella grotta. Gli abitanti del villaggio mi portavano da mangiare giornalmente. Un giorno un devoto mi portò della paglia di riso e premette per consentirgli di spargerlo sul pavimento. Di notte, quando mi fui addormentato, ci fu un rumore improvviso e pensai che doveva essere dovuto alla paglia e non era stata perturbata. Mi alzai velocemente ma difficilmente passarono due minuti che sentii di nuovo il rumore e due volte più forte. In questo rumore solo la risonanza del suono era raddoppiata ma il tono era lo stesso. Cominciai a sentirmi assonnato così come spaventato e, a causa dell'eccessiva sonnolenza, pensai che era meglio provare ad andare a dormire. Non appena mi addormentai sentii di nuovo lo strano rumore ma ora doppiamente forte e così mi alzai subito, senza pensieri nella mia mente e il sonno mi lasciò. Fui meravigliato di me stesso per aver vissuto prima nella spaventosa foresta e nelle montagne ma non mi ero mai sentito così spaventato. Quale peculiare circostanza mi fece perdere il coraggio. Bene, qualunque cosa Shri Bhagawan mi mandava era per il mio bene, così pensai di recitare le mie preghiere a Lui, non per fede o per paura ma soltanto per passare il tempo. Appena cominciai a recitare le preghiere persi conoscenza e in questo stato composi preghiere quelle che sono chiamate Shri Munindra Sukta, (preghiere a Shri Munindra). Esse sono state composte attraverso il potere della Grazia Divina. La pronuncia di questi versi mi diedero estrema gioia, ma dopo averli ripetuti una volta iniziai a dimenticarli. Non mi piaceva questa dimenticanza e dissi a me stesso: "Qual'è l'utilità di questo tipo di non attaccamento?". Infatti se avessi avuto una matita e una luce come consigliato da quel paesano sarei stato in grado di scrivere queste bellissime invocazioni a Shri Bhagawan così come sono state composte per benedire l'umanità. Ho anche pensato che se sono state ispirate da Shri Bhagawan allora Egli non può dimenticarle. Il misericordioso Signore le riporterà di nuovo alla mia memoria al mattino e se esse sono proprie allora non c'è nulla di male nel dimenticarle. Molti di questi versi sono composti. Solo le parole di un santo sono efficaci. Con tali pensieri nella mia mente andai a dormire pacificamente e mi alzai solo alle 8:00 del mattino. Un maestro della scuola del villaggio usava passare nella grotta a portarmi il latte; vedendomi ancora addormentato disse: "Maharaj, stai ancora dormendo? Credo che tu sei una persona educata, prendi questa matita e la carta in caso desiderassi scrivere qualcosa". Egli poi se ne andò. Decisi di bere il latte soltanto dopo che ebbi scritto i versi a Shri Bhagawan che mi avevano ispirato nella notte. Dissi a me stesso che se fossero rivelazioni da Shri Bhagawan esse si ripresenteranno in qualche modo alla mia mente. Con la carta e la matita mi sedetti vicino al Gautama Ganga su una pietra di fronte alla grotta e cominciai a scrivere dopo aver detto una breve preghiera. Ah! In quel momento ogni parola dell'invocazione apparve come se illuminata! Con estrema gioia scrissi il mantric illuminato, parole con mano tremanti dall'emozione, quindi ringraziando Dio per la Sua grazia illuminata e grandezza, bevvi il mio latte. Questi versi come lo Sukta (invocazioni) a Shiva, a Laxmi, a Ratri vengono ora utilizzati come ripetizioni da tutti. Ci potrebbe essere qualche errore grammaticale ma non è una composizione letterale. Sono una miscela di Musica Divina, Parole Divine e Fede Divina. Sono le seguenti:-

"Shri Munindra Sukta" - preghiera a Shri Munindra

Kailash giriware ramye nivasantam sushantibhih
Tam Munim satatam vande sada karunya rupinam.

Sulla più bella vetta del Kailash, vivendo in perfetta pace, il più compassionevole e il più bello, a te mi inchino sempre.

Yasya smarana matrena siddho bhawati sadhakah
Sadgurum tamaham vande Haidakhand vasinam.

Soltanto ricordandoti un devoto acquisisce tutti i poteri occulti e diviene un santo, a quel grande essere di Haidakhan rendo omaggio.

Yasya kripa katakshena dhanyo bhawati manavah
Tasya padyorekam pranamami nirantaram.

Il cui volto semplice fa un devoto benedetto, mi inchino ai Suoi piedi.

Komalam hridayam yasya komalam yasya bhashanam,
Dandoapi Komalo yasya komalangam namamyaham.

Colui il cui cuore è pieno di tenerezza e la cui parola è stranamente dolce, la cui punizione è anche gentile, mi inchino ancora e ancora a Prabhu adornato di delicati arti.

Drishtim dayamayim kritwa yah pashyati characharam,
Lokopakar nirato ragadveshadi varjitah.

Egli è molto gentile con tutti gli esseri del mondo, influenzato da alcun pregiudizio di affezione e avversione. Egli (Dio) che è sempre impegnato nel benessere di ognuno (offro il mio umile omaggio a Lui).

Sadguru sadgunadharo dhyan gamyah sadashayah,
Satyam param chidanandam samsamaramihi sarvada.

Adornato di un cuore pieno di compassione, accessibile a coloro che meditano in Lui, Egli è il sostenitore di tutte le virtù! Io prego Lui ogni momento, l'Onnipotente Signore, Verità, Coscienza e Benedizione incarnata.

Hari-Reva HarerBhakto, Harerdhyana parayanah,
Harernamamritam pitwa Harerdham param vrajet.

Come un bersaglio di meditazione, Egli è Hari Stesso. Come chi medita, Egli è il devoto di Hari. La meditazione in se è concentrazione su Hari. Così la meditazione, chi medita e l'uno verso cui la meditazione è diretta, in questi tripli aspetti, bevendo il nettare del Suo nome, l'uomo mondano ottiene salvezza.

Yo dadati cha balanam sadgyanam tu su durlabham,
Sarva sadhan hinoapi twamekam avalambanam.

Tu che benedici le persone con la conoscenza quando sono intrappolate nella maya del mondo, Oh Signore, anche se privo di tutti i metodi di approccio a te, tu sei il mio solo supporto e rifugio.

Maha Martanda rupena mohadhvanta vinashakah,
Sarva bhutatma rupoasi Mahendrasya cha jivanam.

Tu svanisci l'oscurità dell'ignoranza nei cuori dei tuoi devoti illuminando la loro ignoranza nella forma della luce del sole della tua saggezza. Tu sei lo spirito puro nei cuori di tutte le creature e tu sei la vera vita di questo "Shri Charanashrit Mahendra".

Soggiornai per 3 o 4 giorni in quella grotta. Fui capace di comporre senza alcuno sforzo molte intuitive invocazioni e preghiere. Alcune delle quali hanno dato certi insegnamenti ed altre i quali significati interiori necessitano di uno studio approfondito per capire la bellezza dei versi in Sanskrit. Ma subito strappai tutte le mie composizioni, lasciando solo lo 'Sukta'. Questa ispirazione poetica era venuta come uno shock per me. Pensai tra me e me che dalla mia fanciullezza avevo pregato Dio che non desideravo la ricchezza, acclamato belle donne, l'arte poetica ma oggi, dovuto alla Sua grazia, ho acquisito questo potere che sto usando con tanta gioia perciò si tratta di una lusinga e così partii per Haldwani. Da Haidakhan (dalla grotta) ad Haldwani la strada passa attraverso il Tempio di Shiva ed il villaggio ma non presi questa strada poiché gli abitanti del villaggio mi avrebbero impedito di lasciare. Erano le 3:00 o le 4:00 del pomeriggio e loro avevano provato a fermarmi anche per la pericolosità della strada. D'altronde desideravo lasciare subito la grotta così, attraversando il fiume e lungo un sentiero molto difficile, camminai e raggiunsi Haldwani alle 11:00 di notte.

Il Tempio di Shiva a Haidakhan

La grazia e la gloria dei Piedi di Loto del Guru è così grande, solo allora Shri Babaji sceglie di manifestarsi come un Sadguru per il benessere di ogni individuo

Shri Haidakhan Baba e cinque - volti Shivalingam - Haidakhandeswa Mahadev, nell'ottogonale Shivalaya a Haidakhan.

DI NUOVO A SIDHASHRAM

Dopo aver vagato qui e là per un po' di giorni tornai di nuovo a Sidhashram dovuto all'immeritata benedizione di Shri Prabhu. Avevo l'abitudine di andare lì ogni secondo o quarto mese ma scrissi brevemente solo di quelle occasioni in cui i miei pellegrinaggi portarono a tutti gli eventi speciali descritti in questo libro. Ma questi ricordi sono di manifestazioni. Durante questo particolare pellegrinaggio ci furono delle persone che mi accompagnarono. Ad Haldwani il culto annuale di Shri Maharaj fu celebrato con grande devozione e grandiosità. Molti dei suoi devoti arrivarono da luoghi distanti per assistere a questa funzione; alcuni di questi mi accompagnarono a Sidhashram.
Era l'undicesimo giorno la metà luminosa di Vaishak (20 Maggio 1952, martedì) quando ebbe luogo questo avvenimento benedetto, pieno di grazia. Erano all'incirca 3 o 5 minuti alle 11:00. Alla luce del giorno, il cielo candido e in una chiara atmosfera, questa benedizione discese su questi maturi individui. Questo evento fu inequivocabile da ogni punto di vista. Ero andato a riposare dopo aver mangiato e mi ero addormentato da un po'. Mi svegliai improvvisamente e aprii gli occhi; senza meta uscii fuori in veranda e mi sedetti esposto al nord. C'erano tre persone in quel momento e tra di loro c'era una donna che avevo inviato a prendere l'acqua dal fiume senza nessun motivo speciale. Ella partì a prenderla alla svelta. Non appena ella se ne andò e il mio sguardo cadde davanti, vidi una bellissima luce risplendente che aveva la forma di un essere umano. La radianza non può essere descritta in linguaggio umano.
"Oh Signore, portami dal buio alla Luce". Questa Luce sospirata e adorata dai Grandi Rishi è straordinariamente differente da qualunque altra cosa. La luce della luna, il fuoco, il sole, il fulmine, la radianza bianca del cristallo, si ergono imparagonabili a questa luce radiante. Era interamente indescrivibile ed era come una fiamma raggiante. A mezzogiorno durante un caldo mese estivo, quando il sole era al suo più brillare, persino in quel momento questo meraviglioso corpo di Luce, con la sua pura bellezza e brillantezza mostrava tutto il suo splendore!. Questa Luce doveva essere stata approssimativamente a mezzo miglio dall'ashram in linea diretta, a circa due miglia dalla strada e impossibile da raggiungere direttamente a causa di profondi precipizi nel mezzo.
La visione di questa Radianza mi ricordò subito di Shri Bhagawan, questi eventi si ripetono di tanto in tanto dovuti dalle sue Benedizioni. Per un po' divenni inconsapevole del mio ambiente e poi di nuovo ebbi una rapida visione della Divina Luce. Con grande venerazione io la adorai mentalmente, sedendo lì e benedetti questi occhi che sono stati dotati della vista di questa pura luce come l'ametista, io divenni semplicemente illuminato da quella visione. Un pellegrino che era seduto vicino a me non aveva idea di questo fenomeno che aveva avuto luogo davanti a lui e non era giusto che egli rimanesse ignorante di questo sacro evento. Perciò richiamai la sua attenzione dicendo: "Guarda questo spettacolo più raro che oggi ti è così facilmente garantito, guarda di fronte ciò che è la Luce". Vedendo la luce egli rimase senza parole. La concentrazione aveva luogo automaticamente in tali posti. Anch'egli divenne felice vedendo la visione. In tali occasioni io, deliberatamente, desisto dallo scriverne e dal parlarne. E' impossibile descrivere perfettamente questo occulto fenomeno. "Oh Madre, credo sia al di là dei poteri della ragione, mente e parole descrivere la forma risplendente di Shri Rama, perché si tratta soltanto dell'auto realizzazione. E' come una persona muta che prova a descriverla con le parole, ad alcune persone meritevoli ancora è concesso". E' così perché aiuta i nuovi aspiranti ad ottenere ferma fede da tali eventi. Stavo discutendo di questa visione con la persona che era con me e a colui il quale il Signore aveva concesso questa visione della Sua forma benedetta in modo di fissarlo fermamente e chiaramente nel suo cuore, quando ormai la donna tornò con l'acqua. Per lei fu una sorta di shock sentire di questa felice visione. Ella pensò che la grazia di Shri Bhagawan non avesse significato per lei. Ella credeva che fosse perché non aveva recitato costantemente le preghiere e gli inni e che fosse il motivo per cui io non avevo reso possibile a lei avere la visione benedetta, giacché ella pensava che io, Baba, conoscessi ogni cosa. Le spiegai le cose ma lei credeva fermamente che io avessi dato ai miei compagni una possibilità di vedere la visione. Come potevo dirle che a lei sarebbe stata data la stessa visione il giorno dopo? La compassione di Shri Bhagawan è vasta e il Signore ascoltava la richiesta di questa pietosa donna. Egli conferì la Sua visione su di lei e soddisfò il desiderio di tutti.
Questa donna stava dormendo in quel momento. Quando lei ne sentì parlare si sentì inoltre molto triste. Il Signore, mostrando la Sua grande benedizione anche il terzo giorno, nello stesso tempo, diede una visione nella stessa forma di Se Stesso ma la luminosità della Visione era in parte di meno. In quel momento era lì anche un fortunato ragazzino di circa 7 anni chiamato Gopal Prasad; egli era come un Dhruva moderno. Questo bambino disse a sua madre con stupore: "Mamma, cos'è che brilla?". Queste benedizioni furono docce su di noi tutti i giorni il 20, 21, 22 cioè dall'11 al 13 del mese Hindu. Questa visione così difficile da ottenere anche da grandi Yogis, oggi così facile! Che si può dire? Continuamente riverenza a quel grande Compassionevole Potere.
A me e a molti devoti è stato dato molto spesso il privilegio di essere benedetti da tali visioni e parole, dalla Sua grazia, spesso dalla Sua visione Egli protegge molti in vari modi. Ad alcuni Egli dà pace conferendo conoscenza. Egli mostrò Se Stesso a molti. Ai molti afflitti di defezione e ansietà, Egli mostrò Se Stesso nella Sua propria forma in cui essi adoravano la loro Divinità e sospiravano la loro visione. I molti senza speranza e pieni di ansietà furono placati. Molti senza cultura o senza religione, dopo aver sentito o letto di Shri Maharaj, divennero seguaci del sentiero spirituale. Tutti cominciarono a pensare ad adorare e a servire questo vero Maestro, così grande e di suprema realizzazione, secondo i loro sentimenti. Shri Bhagawan prese questa forma del Guru per soddisfare tutti i desideri.
I Giochi divini di Shri Bhagawan continuano allo stesso modo. Anche io ho trascorso la maggior parte del mio tempo a Sidhashram, Hairakhan, Kathgharia (Haldwani) e Vrindavan. A causa della persuasione di devoti a volte andai lontano ma tornai in questi ashram e mi impegnai nel Suo culto per quanto possibile con altri devoti. Usavamo parlarne e discuterne con i miei compagni adoratori e visitatori. Il nome, i riti tradizionali, la visione in verità, semplicità e amore fino alla nostra capacità intellettuale.
Dopo qualche mese, tornai di nuovo a Sidhashram. Durante questo pellegrinaggio decisi di non fare raccolta di cose. Il pellegrinaggio in Himalaya è difficile ma per Sua Grazia vagai lì per anni. Vagando così venni a Sidhashram. Non c'era nessuno nell'ashram in quel momento. Dopo l'esecuzione dei rituali serali il sacerdote era solito andare a casa tutti i giorni. Al momento avevo soltanto 10 o 12 patate con me. Pensai che potevo mangiare 3 patate al giorno e dopo di ciò lasciare l'ashram; rimanere affamati all'ashram di Bhagawan o desiderare per il cibo da Lui era sconveniente. Perciò era meglio che lasciassi il posto.
Con questa idea arrostii 3 patate nel tempio del fuoco e dopo pensai di andare a dormire quando sentii di nuovo una voce familiare. Divinamente splendente e sorridente a me Egli disse, guardando con occhi pietosi: " Baba, resta qui. Riceverai soldi e anche cibo". Ah, Egli si prende tanta cura dei Suoi devoti! Il Signore misericordioso! Con gioia ma anche con divertimento alla mia insignificanza pensai a me stesso che mancanza di fede mostrai, affinché Shri Maharaj mi aveva parlato in tale banale maniera! Che cosa, vorrai sempre essere preoccupato del mantenimento della tua vita? No, in questo luogo santificato pensare alla cura per il mantenimento di questo spregevole corpo è una questione su cui ridere. E' vero che se non ci fosse stato accordo per il mio cibo non sarei stato in grado di rimanere lì. Questo fu solo un esempio dei miracolosi poteri del lila di Shri Bhagawan. Il Compassionevole Uno mi augurò di stare in quel luogo sacro per qualche tempo. In quello stesso giorno ricevetti molto cibo da un numero di persone. Dopo due o tre giorni, senza nessuna indicazione, ricevetti un vaglia di 201 Rupie. Il mittente non aveva idea di dove mi trovassi al momento, né egli aveva l'abitudine di spedirmi soldi. Perciò era diretto da Prabhu. Dovuto alle Sue benedizioni rimasi in questo ashram spesso per mesi. C'è sempre un desiderio di stare in un luogo che porta i segni delle impronte di Prabhu, ma a volte dovevo muovermi altrove. Quando la mente fu di nuovo attirata verso Prabhu, mi sono ricordato di Sidhashram in amorevoli memorie.
In uno di questi casi andai a Sidhashram in inverno. Non avendo avuto visione di Lui per molti giorni ero impaziente e Gli dissi supplichevole: "Signore, come posso vivere così tanto tempo senza la vista del tuo viso?". Ah! Anche questa flebile implorazione è ascoltata così rapidamente dalla dimora del Signore! Questa idea venuta nella mente produce uno strano disturbo al cuore. La mattina dopo Shri Maharaj mi diede una visione dei Suoi singoli arti, uno per uno; qualche volta solo i Suoi santi piedi venivano davanti ai miei occhi, a volte i miei occhi furono benedetti dai Suoi occhi di loto; a volte le Sue lunghe braccia arrivavano fino alle sue ginocchia sembravano benedire tutto il mondo! Questa benedizione andò avanti per molto tempo. In quel momento l'idea si fissò nel mio cuore non solo nella mia immaginazione o in teoria ma in realtà che Shri Maharaj è rappresentato in ogni atomo dell'universo.
"Questo mondo intero nella forma di Braham. Non c'è niente altro eccetto Braham". I Grandi saggi hanno ottenuto questa percezione durante queste occasioni. Ogni qual volta che tali eventi hanno luogo la loro influenza resta nei nostri cuori con maggiore permanenza. A causa di questi eventi benedetti Sidhashram divenne un luogo di grande attrazione per me ma al Signore Onnisciente non piaceva questo. A causa del Suo lila (gioco) lì accadde un evento; una volta in estate mi capitò di venire a Sidhashram. Tentato dalla sua naturale bellezza decisi di rimanere lì e digiunare per 21 giorni (questo digiuno non era per una ragione speciale tranne per diminuire il mio sonno). Il giorno in cui iniziai il mio digiuno, Shri Maharaj mi apparve alle 6:00 circa del mattino con un comando. La luce si estinse in un momento e rimase soltanto la Sua voce. Non potevo vedere l'interlocutore. Durante il suono delle parole sentivo come se Prabhu mi stava parlando da una grande distanza fuori dalla stanza e poi quando venne la sensazione che Bhagawan era la mia vera anima, allora mi sentii uno con Lui. Egli Stesso era l'interlocutore ed Egli Stesso l'ascoltatore. Ci fu un'indescrivibile unità nella vibrazione delle parole, il significato delle parole e le parole stesse. Questi mantra erano molto dolci all'orecchio.
Shri Maharaj disse: "Baba, la tua evoluzione spirituale non può avvenire qui". In quel momento ero seduto sul mio letto, mi ero appena svegliato dal sonno e stavo guardando la foto di Shri Maharaj. Appena ascoltai queste parole andai fuori ma non vidi nessuno per una lunga distanza. Non avevo il minimo dubbio che le parole erano state dette da Shri Maharaj e da nessun altro. Solo Lui, il Compassionevole Uno teneva su di me la benedizione con la sua inaccessibile Grazia. Cosa posso scrivere di più su ciò che accadde in quel onnipotente e grande Sidhashram? Fino ad ora molti desideri dei devoti sono stati concessi ma non scriverò qui di loro. Queste descrizioni in varie forme sono state scritte in altri libri. Naturalmente da quando ho ricevuto i Suoi comandi riguardo Sidhashram, le mie visite divennero meno frequenti lì sebbene fosse rimasto per me il più indimenticabile luogo.

DEVGURU

Da quando diminuì il forte desiderio di visitare Sidhashram e poi quando bramavo per la visione del Signore, venni ad Haidakhan e dopo un periodo di riposo di 3 o 4 giorni andai a Shri Devguru. Questa montagna è considerata una delle più sacre dei luoghi. Da qui le vette ricoperte di neve sono visibili molto distintamente. Storicamente si crede che qui Shri Vrahaspati eseguì rigide austerità per molto tempo per ottenere la benedizione del Signore Shiva e, di conseguenza, acquisì la conoscenza dell'insondabile cosa. Fino a quel giorno c'era un tempio di Shiva nel punto di un'antica piattaforma, la bellezza naturale del luogo, la sua purezza e la fragranza divina della carica del vento dona un meraviglioso effetto di fermezza alla mente, che è unica. Colpisce in un modo molto insolito. Vicino alla piattaforma di Shiva c'è una piccola grotta; in essa non c'è posto per riposare o allungare le gambe, ci si può solo sedere.
Digradando per circa un miglio, c'è un piccolo fiume lì vicino con rocce di una forma tale che sono destinate a riparare coloro in fase di meditazione dalla pioggia e dal sole. In questo punto un'asceta ha fatto la sua puja e meditazione per un numero di anni. Venendo da Haidakhan rimasi in quel posto per la notte. Sotto la roccia, nella quale dormii, era il luogo dove Shri Maharaj usava prendere il Suo posto. Questa informazione mi fu data da un anziano abitante del villaggio e dall'asceta. Ebbi anche la visione di Shri Maharaj. Gli abitanti del villaggio mi dissero che ogni volta che Shri Maharaj arrivava a Devguru si sedeva lì, divenni enormemente sollevato dalla visione e considerandola di buon auspicio, salii e rimasi per due giorni senza cibo e acqua. Non sentivo né fame né sete. Nella grande pace della mente tirai su le gambe, mi coprii con un telo sottile e mi sdraiai in quella piccola grotta. Questo è un luogo speciale dove Shri Maharaj mostrò i Suoi giochi Divini. Anche fino ad oggi ci sono i resti della capanna di paglia di Shri Maharaj. In questi luoghi di pellegrinaggio acquisii non attaccamento per le cose terrene, spassionato, pace e beatitudine, senza alcuno sforzo da parte mia mi sentivo onnisciente e auto realizzato.
Il giorno dopo, di mattina presto, doveva essere stata appena un'ora prima della fine della notte, quando era molto tranquillo, Shri Maharaj rivelò di nuovo Se Stesso e disse con grande compassione e quiete: "Baba, sei venuto qui per dare la tua vita? Mi sei così caro come la mia stessa vita". Vedendo la sua immensurabile compassione divenni agitato. Anche in un cuore privo di tutti i sentimenti un oceano di amore e interesse straripa a causa delle benedizioni di Prabhu. Iniziai a piangere amaramente come se nessuno di cui vergognarsi fosse lì. Il Signore di Compassione non poteva sopportare di vedere il Suo bambino piangere per lungo tempo. Non è nella Sua natura guardare il dolore di nessuno, quindi Egli mi diede subito di nuovo una visione di Se Stesso e anche le sue piene benedizioni. Non mi piace scrivere riguardo queste occasioni. Coloro che vivono queste cose non sono in grado di descriverle. Come può qualsiasi poeta riuscire a descrivere a parole la più Sottile Essenza residente al di là della saggezza? Essa si ottiene solo attraverso l'esperienza di Sé. Dopo un po', quando la mia mente si fu composta, pensai che l'ascetico doveva essere infelice e decisi di partire quel giorno. Stavo anche rendendo infelice Shri Maharaj dei miei viaggi casuali. Resi omaggio al sacro luogo e gettando molti sguardi d'ammirazione per la bellezza del luogo, iniziai ad andare giù.
"Quella Madre Divina che è presente in tutti gli esseri in forma di Luce". Avevo letto molte volte le righe di cui sopra ma oggi, dovuto all'illimitato favore di Gurudev, non vidi soltanto la Sua forma attuale ma sentii come una parte indivisibile di quella bellissima Luce Splendente. Questa non fu solo immaginazione ma ogni capello del mio corpo risuonava di quel sentimento! Corpo, sensi e mente erano collettivamente in uno stato di beato trance. Dopo l'esperienza vennero i sentimenti con le parole per descriverlo. Queste parole sono incapaci e non in grado di esprimere pienamente questo stato poiché incapaci e non in grado di esprimere del tutto questo stato così incapaci come addirittura i più intelligenti delle persone che sono in grado di descrivere come il matrimonio dei loro genitori ha avuto luogo.
Quell'asceta stava salendo nel mezzo della strada con due recipienti d'acqua. Egli disse con gioia: " Ero venuto qui determinato che se il grande saggio non è venuto giù per il suo pasto vorrei stare con lui. Vedi, sto prendendo due recipienti pieni d'acqua uno per l'utilizzo nelle preghiere per Shri Shiva e l'altro per te. Scendi ora e riposa lì". Trascorsi due o tre giorni lì poi, passando per il villaggio di Pashia, dormii la notte in un'antica grotta vicino Shri Haidakhan. Appena entrai nella grotta di sera furono ascoltate queste parole dalla Sorgente Divina: "Baba sei tornato da Devguru sono molto felice". Dovuto alla Sua Grazia ascoltai molte volte tali Divine esternazioni prima di aver avuto un'esperienza attiva di queste cose. Già allora usavo leggere di loro nelle scritture antiche e pensai che soltanto le menti pure di quei saggi potevano raggiungere quel livello di e che noi persone senza vera discriminazione, superficiale conoscenza e risorse limitate cercavamo invano di raggiungere le vette di quegli antichi Rishi che scrissero riguardo tali esperienze nel Puran e Shastras. Sapevo attraverso la mia esperienza che ogni parola di tale letteratura che ho letto portava il timbro della verità reale. Ogni parola era vera con esperienza. Dopo un soggiorno di pochi giorni a Shri Haidakhan venni ad Haldwani.

HALDWANI

Nell'anno 1954, durante l'inverno, ero ad Haldwani, la mia mente perfettamente composta ma chi può capire il gioco divino di Shri Bhagawan?. Iniziai a sentire una grande lotta nella mia mente, un sentimento di grande infelicità, uno strano scoraggiamento e perplessità nella comprensione. L'inquietudine era di questa natura che la mente diceva a se stessa: "Hai detto a tutti che Haidakhan Baba è Bhagawan Stesso e oggi il mondo è pieno di peccato e di dolore. Shri Rangh Vendra ha proclamato 'Signore io cronometro il funzionamento del principio che dà alle persone i frutti delle loro buone o cattive azioni'. Se oggi Prabhu lavora su tale principio non sarà possibile per il mondo essere salvato. Allo stesso modo il Signore del Gioco Divino, Shri Krishna, ha proclamato 'Io sono Yama il divoratore di tutte le cose'. Secondo questa proclamazione può solo significare la distruzione di questo mondo così com'è; pieno di colpe, privo di tutti gli ideali, dall'atmosfera immorale, una società priva di tutto il bene pubblico. In tale condizione un Dio come Lui in forma umana pieno di perdono, di affidabili parole facili da capire e munifico è necessario, il cui rifugio può essere ricercato senza paura da tutti".
Questo non significa che altri Grandi Esseri sono stati privi di generosità, perdono e umana condotta. E' una verità stabilita che le sopra citate qualità manifestano in grande misura la loro luce e saggezza in questi Grandi Esseri sebbene in certe incarnazioni della Divinità vi è l'esibizione più del conflitto tra giusto e sbagliato per mantenere la disciplina per il bene dell'universo, mentre in altri, i giochi del Signore sono stati enfatizzati. In alcune incarnazioni la conoscenza è stata sottolineata mentre in alcune Egli è sembrato solo insegnare il sentiero dell'Amore. Allo stesso modo l'avatar di Shri Baba è venuto per insegnare la pace, il perdono e la compassione nel loro triplo aspetto Vedico. In passato si è usato, in largo numero, essere santo come devoti del Signore; oggi nella società anche gli esseri di carattere umano sono difficili da trovare. Assumendo forme umane i demoni vivono secondo le loro propensioni e l'evoluzione delle qualità umane è un grido lontano. Oggi a causa dell'attitudine perversa gli esseri umani hanno dubbi e avversione nei confronti dell'utilizzo dei veri metodi per ottenere salvezza e progresso. In tale ambiente il nostro Padre Celeste che è la personificazione del perdono, un amico di tutti gli esseri umani, mostra tutti i poteri del suo incessante perdono. Questo potere divino del perdono può essere visto soltanto nei grandi santi. E' per questo che Shri Bhagawan il compassionevole ha mostrato Se Stesso nel Kaliyuga, nel Suo aspetto da santo, il compassionevole Buddha, considerando l'innocuità come la più alta qualità ha preso incarnazione proprio in questo Yuga. Il controverso Shri Krishna Chaitanya Mahaprabhu, il donatore delle gioie celesti, considerando gli ardui rituali come inferiori alla semplice recitazione del nome di Hari, insegnò questa verità attraverso questa incarnazione. Nell'era presente Shri Bhagawan viene nelle sembianze di un santo, Shri Haidakhan Baba come tale assomiglia ad un'anima auto realizzata.
Lo scopo di questi Avatar è diverso in tempi diversi. Lo stesso Signore Vishnu assume diverse forme e nomi e viene nel mondo mortale. Al momento il Signore deve apparire in questa forma. In conformità con i bisogni del momento questa forma estremamente pacifica di incarnazione è necessaria. Tutti coloro che sentirono parlare di questi avvenimenti hanno concordato. I miei compagni dal Kumaon e altri devoti esclusero altri tipi di culto e cominciarono rendendo omaggio a Shri Babaji Maharaj ed iniziarono la Sua adorazione. Ovunque si parlava e si adorava questo Avatar. D'altronde, inaspettatamente, un dubbio cominciò a crescere nella mia mente che in questo mondo ci sono stati molti santi auto realizzati. Nonostante in questi giorni non siano pienamente presenti tutti i loro poteri occulti, si sono trovate in questi grandi adepti ancora molte bellissime facoltà. Qual'è la prova che Shri Haidakhan Baba non è tale adepto ma la vera incarnazione di Braham? C'è un mondo di differenza tra l'adorazione di Dio e il culto offerto ad un adepto. Nonostante Dio è presente in tutte le forme, il Suo proprio Avatar è ancora incomparabile a nessun altro. Pensai che se Shri Haidakhan Baba non è veramente Bhagawan allora coloro che smettono
di adorare Ram, Krishna, Shiv e Devi e adorano Shri Baba come Bhagawan non saranno capaci di ottenere salvezza. Ho raccontato a questi fedeli devoti che Egli è davvero Braham. Questi devoti hanno preso la mia asserzione come profonda verità e di conseguenza stanno seguendo le loro pratiche devozionali. Starò conducendo fuori strada questi fedeli devoti se Haidakhan Baba non è Dio incarnato; in tal caso li starò ingannando. A meno che non veda con i miei occhi che la Forma Sacra di Shri Baba è la stessa di quella descritta nei Vedas, Puranas e Tantra Shastras, allora sarò pienamente soddisfatto e otterrò la pace della mente.
Questo conflitto mentale andò avanti per quattro o cinque giorni. Dovuto alle benedizioni del Signore, nella semioscurità dei mesi di Magh di Domenica il 24 gennaio 1954 io e un altro devoto, Bankelal Pathak, andammo a fare una passeggiata lungo il fiume Gola; dovevano essere state le 9:00 o le 10:00 del mattino. L'aeroporto di Haldwani è ad un miglio fuori città, (un altro è in costruzione), sulla riva del fiume Gola. Precedentemente vi era un grande bosco. Anche ora, al di là della radura, è fittamente boscoso. Anche le tigri sono note aggirarsi lì. Io e il detto devoto andammo verso quella foresta. Dopo una distanza di circa 220 metri un sentiero fatto dai boscaioli sembrava essere difficilmente visibile. Naturalmente mi chiedevo come si potesse procedere dato che non potevamo vedere ulteriormente il percorso e non c'era nessuno a mostrarci la strada. Questa idea venne in un istante e scomparve. Camminavo davanti, il devoto mi seguiva con un recipiente in mano. Stavo camminando con gli occhi a terra e, ad una distanza di circa 30 piedi, vidi la forma di Shri Baba avvicinarsi. Capii che questa forma era differente sotto tutti gli aspetti da tutte le altre. Questa era la Sua reale, eterna forma. Ogni volta Shri Bhagawan si è incarnato per il bene dell'umanità, le loro descrizioni sono chiaramente le stesse come menzionato nelle scritture e come descritto dai grandi santi. Era la stessa forma dei divini tre occhi, facile da compiacere Bhagawan Shanker con la gola bluastra che significa aver bevuto il veleno, stava venendo verso di me in una calma e pacifica compostezza. Lo sguardo dei Suoi occhi trafisse il mio cuore e vi rimase come un foro di luce.
Gli resi omaggio mentalmente a distanza. Le mie mani non essendo pulite, non mi piaceva toccare i Suoi santi piedi. Non appena i Suoi occhi caddero su di me dimenticai tutto. Dimenticai il mio senso di me stesso. In uno stato di semi coscienza chiesi a Prabhu: "C'è acqua laggiù?". Shri Prabhu rispose con una voce grave e dolce: "Deve essere". Di nuovo osai chiederGli: " Da dove vieni?". Shri Bhagawan rispose semplicemente puntando verso Shri Haidakhan. Capii completamente dalla benedizione dei Suoi piedi sacri che questo Shiva Incarnato come Shri Haidakhan Bhagawan era venuto qui per alleviarmi dei dubbi e per benedirmi con la visione del Suo tutto pervadente, Onnisciente Sé Stessa nata Forma ma insieme alla gioia e alla pace mi sentivo anche molto vergognoso: "Come sono indegno, miscredente! Persino i santi e i saggi trovano difficoltà ad ottenere questa benedizione che Egli mi stava dando così facilmente e sportivamente e nonostante ciò, come un volubile bambino ignorante e bigotto, provo a capire la Sua grandezza!". Anche questo pensiero passò subito. Né io né il devoto concomitante potrebbe sapere come tornai indietro dalla strada e come il devoto stava con me. Shri Maharaj era in piedi a destra di fronte a noi ad una distanza di circa sette o otto piedi. Era così grande la brillantezza tutt'attorno dai Suoi tripli occhi che anche se provai con tutta la mia forza di ottenere una visione della Sua intera forma, nonostante la grande umiltà e le Sue benedizioni, potei ottenere solo una visione di ciascuna parte della Sua forma separatamente. Il nettare della visione fece la completa soddisfazione della mia mente. Furono visti completamente soltanto i Suoi sacri piedi, le labbra, gli occhi divini e le mani di loto. Le altre parti divine abbaglianti, dando una visione parziale ma attirando grande amore con penetrazione anche se momentanea, agitò la mia mente e la fece prigioniera come uno schiavo per sempre.
Ah! Quando con la Grazia infinita di Dio ho avuto una visione delle Sue unghie dei piedi come la luna, non ho potuto più descrivere le mie sensazioni! Come posso descrivere lo stato della mia mente in quel momento? Tornando a casa quel devoto disse alla moglie: "Baba è divenuto alla visione di Maharaj quello che una moglie fedele assomiglia alla vista di suo marito". Se il devoto è un poeta o no, egli disse qualcosa di molto vero. Alla visione delle unghie del Suoi piedi, non solo la mia mente, l'intelletto, la vita ma anche questo corpo fisico divenne una fiamma immersa in quella lucentezza! Qualunque forma vidi in quel momento mi apparve come Lui Stesso Onnipotente.
Quando mi immersi profondamente nei pensieri Shri Bhagawan mi guardò e iniziò a parlare al devoto. Shri Maharaj disse al devoto: "Sono venuto qui a raccogliere legna ma non si riesce a trovarne alcuna, devo andare a Bhojipura; prenderò il treno da qui". Mentre diceva questo Egli mi guardava. Dal Suo sguardo semplice io divenni Suo, libero da ogni arbitrio e desiderio. Le parole dalla Sua bocca benedetta mi trassero a Lui. Dopo del tempo Shri Maharaj disse: "Non ho mangiato per tre giorni, non ho potuto raccogliere alcuna legna da ardere". Il devoto Lo considerava come un normale giovane ragazzo ma Egli mi stava rivelando Sé Stesso, nella Sua forma reale di Shiva. Egli stava mostrandomi la Sua benedizione attraverso i Suoi tripli occhi. Persino mentre parlava al devoto le Sue labbra non si muovevano. E' impossibile descrivere lo stato di cose in quel momento. In Sidhashram Maharaj era in veste di un santo ma oggi egli stava accogliendo la mia richiesta, "Oh Shiva, concedimi una visione del Tuo Sereno Sé".
Quando ascoltai la parola fame dalle Sue sacre labbra la mia mente che era annegata nella maestà del Signore, dimenticò tutto riguardo la Sua maestà dissi a me stesso che Gli darei delle paisa con cui comprare cece da mangiare e bere acqua. Che altro si può fare in questo luogo? (Com'è spregevole la mente! Ah, molta ricchezza della vita è in piedi davanti a me con tutte le benedizioni ma questa mente, cosa pensa di darGli come cibo). Quindi chiesi al devoto a bassa voce: "Bhagatji, hai quattro monete?". Il Bhakta disse: "Ho due anna-bit". Gli dissi di darla a Lui. Appena il devoto mise la sua mano in tasca il Signore del Mondo, il Donatore di Abbondanza mise fuori la mano e il devoto tirò la due anna-bit a distanza. Non sapevo dove la moneta andò, vidi solo che essa stava andando verso la sua mano distesa.
Io, privo di amore, camminavo avanti pensando che vorrei in primo luogo fare il bagno e poi tornare ma il compassionevole Signore era rimasto lì; con grande generosità Egli disse: "Baba, i tuoi desideri saranno esauditi, vai, otterrai salvezza. Mangerò il cece comprato con i quattro paisa e berrò dell'acqua". Dando così le Sue benedizioni Egli iniziò a camminare molto veloce, io camminavo verso Est e Shri Maharaj verso Ovest ma in quel momento, in qualche modo, potevo vedere tutto intorno davanti e indietro.
Pieno di gioiosa soddisfazione non riuscivo a parlare in quel momento ma il devoto disse: "Baba, questo è Shri Maharaj Stesso". Gli chiesi divertito come lo sapeva. Egli disse che Shri Maharaj ha sempre usato queste parole nella benedizione. Mi fece piacere per la sua grande fortuna. Il devoto disse prontamente che se Egli è veramente Shri Maharaj Egli parlerà oppure non ci sarà nessuna risposta. "Non posso gridare", dissi: "Chiamalo a voce alta". Il devoto in un primo momento Lo aveva preso per un semplice giovane perciò, anche dopo aver avuto questa esperienza, egli Lo chiamò 'Lala' (un ragazzo). Il devoto urlò 'Lala' e simultaneamente dall'altra parte arrivò la risposta: "ji" come se la stessa persona stesse rispondendo. Il Bhakta era stupito, sembrava fosse stata emessa una sola parola!, "Lalaji". Gli dissi: "Corri e prendi il darshan (visione) di Shri Prabhu". Il devoto corse più veloce che poteva. D'altra parte mi sentivo divertito e dissi a me stesso 'Povero devoto, c'è qualcuno sulla terra che può raggiungere il Signore con le sue forze?' Come il pensiero si inserì nella mia mente gli gridai: "Bhagatji, Lo hai visto?" La risposta venne: "No". Stando in piedi proprio in quel punto gli gridai: "Rimani dove sei e rendiGli omaggio a mani giunte". Il Bhakta stava lì a mani giunte e Gli rese omaggio con gli occhi sollevati.
Il Signore Onnipresente ebbe compassione di lui e il devoto ebbe la visione benedetta della Sua vista di fronte. In tunica e copricapo, altissimo nel cielo, a circa 200 piedi di altezza, illuminato di luce divina, Shri Baba Haidakhan fu visto ascendere. Anche il devoto fu felicissimo di questa visione. Solo allora egli capì il lila (gioco), di Shri Bhagawan. Allora egli mi disse: "Baba, quello è il motivo per cui sei diventato così calmo. Egli è il Supremo Shiva Braham Stesso Haidakhan Baba! A volte ho dubitato ma nella Sua grande compassione Egli ha eliminato i miei dubbi per sempre". Ascoltandolo anch'io divenni felice. Per diversi giorni questa gioia pervase il larga misura il suo essere. La convinzione prese fermo possesso in Lui che Shri Baba era la piena incarnazione del Signore.
Questa esperienza è stata concessa a persone diverse in tempi diversi. Trent'anni fa nel Kumaon (Himalaya), dove il gioco divino di Shri Haidakhan Baba era un fatto normale, ebbero luogo queste grandi esperienze e la prova che egli era la piena incarnazione di Shri Bhagawan veniva in una sola volta. "Egli non può essere misurato da nessun criterio. Colui che è la prova di tutte le cose non ha bisogno di prove? Vi è una tale domanda e risposta nello Shruti "In che cosa è fondato Braham? Nel Suo proprio Fulgente Se Stesso".

Nel 'Ardhnarishvara' il mashile è il femminile e il femminile è il maschile, quindi, Egli è anche LA MADRE UNIVERSALE

VRINDABAN

Una volta, durante l'occasione dell'eclissi solare, stavo facendo il bagno sul Kachla ghat della Gangaji; stavo pensando di andare a Vrindaban dopo il bagno. Durante il bagno recitando il mantra al mio Guru, pregai il Compassionevole Signore Shri Haidakhan Baba, "Prabhu tu sei Ishwara, il rifugio di tutta la creazione, il guardiano incarnato e sempre esistente compassionevole Signore". E' stato detto:
"O Signore, il tuo aspetto Sommamente Fulgido è la completa forma di Dio; O immutabile Dio, non c'è nessuno che Ti eguagli nell'universo".
Quindi a Vrindaban otterrò una visione divina di te nella forma di Shri Krishnan. Feci questa preghiera e poi me ne dimenticai. Non c'è dubbio del fatto che Shri Prabhu, Manmunindra Shri Haidakhan Baba, il Grande Amante, il felice Signore Shyam di Vrindaban sono uno e lo stesso. La mia dimenticanza era dovuta alla mia mancanza di devozione. Le benedizioni, senza dubbio dovute alla Sua grazia, non mi sono mai state accordate.
A Shri Vrindaban nel punto dove sorgeva vanshiwat (L'albero Banyan sotto il quale Shri Krishna suonava il Suo flauto), il giocatore Divino con la Sua anima gemella, la figlia di Vrashbhan, stava trattenendo gioco e danza. Dovevano essere state all'incirca le 10:00 del mattino. Erano presenti una moltitudine di spettatori. Improvvisamente giunse nella mia mente questo pensiero, la mia mente perse i suoi ormeggi, si concentrò e si sentiva tutt'uno vivendo tutta la pace, la gioia e la perfetta salute, priva di ogni consapevolezza esterna. Dissi a Shri Krishna, Amato, esaudirò sicuramente tutti i miei desideri, ho già ottenuto tutto grazie alle benedizioni del mio Guru ma se mi darai la visione di te stesso che sei la stessa vita della pelle scura delle gopi di Nanda e Yashoda, il vero nucleo di gioia e felicità dei tuoi compagni, la forma perfetta di bellezza, impareggiabile, idolo, adorerò anche Te, "Shri Krishna ha un'indole molto gentile e risponde pienamente alle preghiere. Ah, la Sua compassione! Shri Prabhu Chaitanyadev ha detto, " Oh Prabhu, Raja di Yadav recitando versi in Tuo nome anche questo degradato cuore si sente esaltato".
Gli Shastras e i santi parlano delle Sue benedizioni. Sono citati molti esempi di quanto velocemente Shri Bhagawan abbia risposto alle petizioni di sfrenate e indegne persone. Anche questo mio caso può essere preso come una ripetizione di quello. Chiamatela una preghiera o una discussione con l'Amato Signore, quasi mai il pensiero finiva di attraversare la mia mente, lì in quel momento vicino al grande albero banyan, iniziò a seguire un grande flusso profondo. Rivestito di un brillante blu granchio lo Shri Yamuna scorreva aveva fatto il loro luogo di svago. Sull'argine dello Yamuna, sotto l'albero banyan chiamato Vanshivat, vestito di seta gialla, Shri Krishna, leggermente sorridente, guardando dagli angoli dei Suoi occhi e suonando il flauto, dolcemente e delicatamente. I riccioli neri circondavano il Suo viso sorridente che dava un'aggiunta bellezza al Suo aspetto. Gli orecchini d'oro non solo rendevano più bello il Suo viso divino ma davano all'osservatore un barlume diretto della bellissima apparizione di Shri Bhagawan. L'intera bellissima creazione Cupido Stesso, il Ragazzo gentile, il bellissimo Shri Krishna, per quanto tempo si può andare avanti ripetendo la smisurata meraviglia e bellezza delle Sue sembianze!
Si, questa è la verità, "Quando la visione di Shri Bhagawan vince il cuore allora la forma Divina è vista ovunque". Gli occhi leggermente rossi come un grande petalo di loto erano diventati un deposito di gioia e amore. Alla vista di quelle bellissime sopracciglia curve, lì scorreva un mare di illimitato amore, di inaudito fascino e di infinita gioia nel mio cuore, Shri Krishna mi stava guardando fisso senza sbattere le palpebre. Dalla sorridente bocca di loto a volte arrivavano le note del flauto. Shri Bhagawan Krishna, figlio di Nanda, era seduto sotto l'albero banyan con le sue gambe distese, (non su un trono), su un limpido pezzo di terreno: una gamba allungata e l'altra sopra la coscia; non c'era vestito sul Suo corpo ma solo una ghirlanda di vari colori di fiori selvatici. Non pensai di guardare verso la Sua corona. Era molto difficile non riuscivo ad alzare i miei occhi dai Suoi occhi. Erano così brillanti! Mi sentii come se la mia vista, raggiungendo lo sguardo dei Suoi occhi, trovasse la loro brillantezza così grande da dimenticare la sua naturale funzione e divenne come un pesce che nuota in quell'oceano di amore, reso incosciente con gioia. Non so per quanto tempo esattamente durò questo stato della mente ma fu per molto tempo. Poi mi risvegliai da questo stato e vidi di nuovo lo stesso albero banyan, la stessa casa dove la danza circolare veniva messa in scena, le stesse note di "tabla" e "Sarangi", (strumenti musicali Indiani), gli stessi attori e spettatori e divenni di nuovo il mio vecchio sé. Il mio stato della mente non rimase lo stesso come era in presenza di Shri Bhagawan! Shri Krishna non mi disse niente e neanche io gli dissi nulla. Divenni soddisfatto semplicemente alla Sua vista. Questa condizione della mia mente è dovuta alle benedizioni di Shri Maharaj. Dalla mia fanciullezza ho creduto che chiederGli qualsiasi cosa è di ottenere la stessa ma non di riuscire ad ottenere Bhagawan. Perciò chiederGli qualcosa è essere falso con se stesso. Una madre si augura di poter dare al suo bambino cose preziose ma il bambino ignorante è testardo e chiede solo per i giocattoli. Allo stesso modo il desiderio esaudito del devoto che non ha fede nelle Sue benedizioni, generosità e potere, supplica il suo Amato di esaudire i suoi desideri meschini che, essendo concessi, danno soddisfazione per breve tempo (fino alla nascita di un altro desiderio) e perde entusiasmo per raggiungere la realizzazione. E' naturale desiderare e chiedere le cose. Ma Egli che non è solo nel nostro stesso essere ma che pervade anche il Cosmo, che è presente in ogni atomo, che bisogno c'è di dirGli o chiedere qualcosa?
Quell'Essere è il proprio sé nella sua vera, pura e accessibile forma. Mendicare Shri Bhagawan per niente ed aspettarsi da Lui di soddisfare i desideri attraverso la supplica e le preghiere è segno di immaturità.
C'è la conoscenza dello Spirito Supremo, Gioco Supremo e Amore Supremo. Dove c'è la completa fusione del vedere, del veggente e del visto; il devoto e la deità come uno!. E' veramente indescrivibile parlare di questo. Ah! Quale grande unione! Il devoto diventa il Dio e Bhagawan il devoto! Altrimenti questa felicità divina rimane irraggiungibile e senza esperienza. Soltanto la raggiungibile benedizione, ricordo indelebile, la coscienza divina di Sat, Chit, Anand, (Verità, Consapevolezza, Benedizione), incomparabile dovuta al Suo gioco divino, la visione che ebbi della Sua Trasparente bellezza, l'amato di Radha, portandomi straordinaria gioia, in un certo senso solo il mio cuore può sperimentarlo. Forse è impossibile descriverlo. "La parola non ha occhi e gli occhi non hanno il potere di parlare". Se la parola avesse gli occhi e gli occhi ottenessero il potere della parola forse potrebbe essere possibile descrivere questo impareggiabile mistero. In quel momento ogni pelo del mio corpo vibrava con gioia. Ero in uno stato di completa euforia. Soltanto queste parole uscivano dalla mia bocca, "Il Grande Guru Shri Haidakhan Stesso è Krishna. Shri Krishna è vestito in abito e copricapo apparendo come Shri Haidakhan Baba!". Sentivo come se ogni atomo proclamasse con me questa canzone, "Soltanto l'impareggiabile benedizione del Grande Guru è l'essenza di tutte le cose. Rendo omaggio a quel gentile Krishna".
Nella recitazione di questi stessi nomi esisteva la medesima profonda pace e beatitudine. Proprio come un respiro segue un altro senza lo sforzo cosciente così anche questi dolci nomi grandi mantra, venivano ripetuti mentalmente anche in uno stato di incoscienza.
Appena il Raslila (genere drammatico di danza circolare) terminò, lasciai il luogo pensando ripetutamente a Shri Krishna e a quella madre del mondo intero che è l'incarnazione stessa della compassione, Shri Radha. Tutti i racconti che ho ascoltato della compassione di Shri Krishna dai Puranas e dalle scritture dei bhaktas oggi appaiono più autentici e credibili.
Molte altre cose accaddero ancora a Shri Vrindaban. Io non ho detto intenzionalmente nulla sui favori elargiti da Shri Nikunj Behari, l'amato figlio di Shri Haridas. Le benedizioni di Shri Bankebehariji, (Krishna), mi sono state frequenti. Molte volte a Vrindaban, una volta anche di fronte a un devoto, Shri Behari apparve nella Sua beata forma. Ebbero luogo anche molti altri avvenimenti ma non vorrei scrivere di questi deliziosi eventi ma concludo questo capitolo descrivendo una di queste occasioni.
Successe il 21 Settembre del 1955. In quell'anno ero andato a Shri Badrinarayan. Soggiornai lì con un ascetico di Bhor Pradesh, (vicino Bhutan). Quasi ogni giorno parlavo con lui di Shri Maharaj. Anche lui dalla sua stessa infanzia conosceva la Sua (di Shri Haidakhan Baba) grandezza. Era molto ansioso di ottenere la visione di Shri Bhagawan. Egli si sentiva come uccidere se stesso a causa della sua separazione da Lui. Aveva l'abitudine di recitare con voce molto appassionata i canti delle gopi dallo Shri Madbhagwat e Bhanwar Geet di Surdas. Mi sentivo infelice vedendo la sua inquietudine dovuta al desiderio della presenza del Signore; ma come potevo alleviare la sua tristezza? Quindi, incoraggiandolo e ricordando la natura edificante di Shri Bhagawan, lasciai il luogo. Alla mia partenza l'asceta era triste come se una cosa molto cara di suo stava uscendo dalle sue mani per sempre.
Da Shri Badrinarayan venni direttamente a Vrindavan via Haldwani ma l'asceta soggiornava a Shri Badrinarayan come da suo solito programma che era di rimanere lì per sei mesi. Una notte egli stava meditando nella sua capanna e in meditazione vide un laghetto pieno d'acqua e in esso delle fotografie di Shri Haidakhan Baba. Egli si sentì notevolmente perturbato vedendo queste foto e chiese chi vi avesse gettato le immagini sacre. Gradualmente divennero più tangibili. Egli provò a tirarle fuori dallo stagno. Appena ne ebbe sollevata una ne apparve un'altra e poi la terza e così via come le carte da gioco. Egli tentò molto duramente di riportare la sua coscienza ma questo strano episodio gli fece perdere i sensi. Dopo un po' in uno stato di semi coscienza cercò di uscire dalla sua capanna quando udì chiaramente e in tono solenne queste vive parole eccitanti:

Shri Haidakhan Baba è Tutto ! Shri Haidakhan Baba è Tutto ! Shri Haidakhan Baba è Tutto !

Sentendo queste parole divine egli capì che non erano umane. Con grande coraggio aprì la porta della sua capanna ma non c'era nessuno lì e non era sorpreso, non appena ebbe sentito le parole egli realizzò nel suo cuore che in questa località (è sufficiente dire che in essa un tale adepto come Shri Nar-Narayan Bhagwan praticò le sue austerità) i Devas gli diedero istruzioni e lo benedissero con la conoscenza della forma di Shri Haidakhan Baba. Questa capanna è a Shri Badrinath Puri sull'altra sponda dell'Alaknanda. Naturalmente è un posto solitario. Specialmente di notte, al freddo, in un sentiero disseminato di spine, a volte salendo, talvolta digradando, chi vorrebbe venirci senza una ragione?
Era il chiaro di luna e tutto intorno lo spazio era luminoso. La propria sensazione interiore è la migliore testimonianza ma comunque il fatto è che essendo un'Espressione Divina, gli fu data in una forma inconfondibile. L'asceta era molto euforico e non gli piaceva rimanere a Badrinarayan; egli venne a Shri Vrindaban e divenne molto attaccato a me. Mi sentivo imbarazzato del rispetto e dell'amore che egli mi mostrava ma egli disse più e più volte, "Le benedizioni di Shri Haidakhan Baba sono su di te e tu puoi fare il possibile per me per avere la visione di Lui". Davanti a tutti usavo ripetere la mia inabilità di fare così. Gli dissi decisamente che Shri Bhagawan mi aveva benedetto nella Sua compassione, conoscendomi essere debole. "Non ho potere di concedere a nessuno una visione di Lui. Avere devozione e fede nel potere di Bhagawan Vrindaban Behari, Shri Radha Krishna, Bhagwan, Satguru Rupdhari, Shri Haidakhan Baba e pregare anche che io cresca per essere devoto a Lui" gli dissi. Ma egli era fermo nella sua convinzione.
Era il terzo giorno del mese di Shravan durante la sua metà luminosa e dopo aver reso omaggio a Shri Krishna ci sedemmo in terrazza di una casa di riposo in una località chiamata Kishorepura. Era mezzanotte. Il cielo era chiaro. Sulla branda in terrazza l'asceta ed io sedavamo uno di fronte all'altro; dall'eccessivo rispetto per me l'asceta sedeva piuttosto scomodo. C'erano altre due persone presenti. Stavamo parlando di Shri Bhagawan. Incidentalmente guardai su nel cielo l'Amato Signore, Shri Krishna e Radha il favorito di tutti, diffondere il loro Splendore Divino, leggermente sorridenti, vicini insieme, radianti della loro compassione e grazia con i loro sguardi amorosi!
Dopo un certo tempo il primo pensiero che venne dentro il mio palpitante cuore fu, "Questo asceta non ha intravisto la visione del Signore". Non riuscivo a parlare ma quando guardai giù per fargli segno trovai un grande brillante splendore al livello del mio petto dal quale divenni più stordito. Non riuscivo nemmeno a dargli un segnale. Dopo un po' questa luce discese sulla branda tra di noi. Anche allora l'asceta e gli altri che erano presenti non la videro, così accennai a loro e gli indicai, "Guardate come è bellissima questa luce!". All'inizio un devoto realizzò il fenomeno, allora anche l'asceta la vide ma non potevano vedere la Forma Divina, videro soltanto una meravigliosa banda larga e super naturale luce che si estendeva dalla terrazza al cielo.
Naturalmente mi sentii molto euforico della benedizione del Signore ma mi sentii ancora più felice in quanto diede appagamento all'asceta. Egli disse che era una questione del suo karma e fortuna ma che è Bhagawan che appare nelle visioni, quel fatto gli era stato dimostrato definitivamente.
Cosa posso, un insignificante essere, scrivere sulla magnificenza di Shri Vrindaban? Così pregai, "Signore, dammi una visione di Te Stesso come Signore Krishna", Egli è il Compassionevole Uno, soddisfa il mio desiderio. Molte cose super naturali accaddero in questo luogo, così pieno di amore!. Una volta, per un po' di tempo, c'era inquietudine nella mia mente disturbata da una domanda, "Cosa stai facendo per attraversare questa esistenza mondana?". A questo mio pensiero segreto diedi una segreta risposta, "Soltanto la grazia Dalla Sua Grazia!". Oh mente mia, capisci bene questa esistenza mondana che insidia anche i grandi saggi nella sua illusione e tutti i rishi la temono compreso Bhaham rishi Shuk e Shaunkadi ed anche tutti gli dei incluso Brahma, Shiva e Vishnu, soltanto la benedizione del Signore può farcela superare. Anche se questa risposta calmò i miei pensieri, ancora non ero pienamente soddisfatto.
Un giorno il Compassionevole Uno mi benedì con la Sua grazia. Quattro o cinque di noi stavano andando a Shri Mathura dal villaggio Lohban attraversando lo Yamuna in barca. Tra di noi c'era un Brahmino che aveva la Gita con lui; mi ero seduto sulla barca a recitarla. Anche il barcaiolo era un devoto. Lasciò i suoi remi e venne a sedersi di fronte a me a mani giunte dicendo supplichevolmente, "Maharaj, uno deve guadagnarsi il sostentamento ma oggi ascolterò il racconto della Gita dalle tue labbra".
Così pensai tra me e me che lui stesso avrebbe avuto fretta di andare, così non dicendogli niente iniziai a recitargli il sommario della traduzione della Gita. Di quale Capitolo e versi parlai non ricordo, questo accadde venti anni fa. Quando il racconto dei paragrafi terminò, dissi, "Adesso inizia a remare la barca, sei seduto qui indifferente". Anche l'altra persona sulla barca disse, "Sbrigati, si sta facendo tardi". Sentendo questo la terza persona disse, "Dove dovrebbe portare la barca? Era già sul luogo di approdo di Mathura". Come la barca si era raddrizzata, come venne nella corrente che scorre e come aveva attraversato senza che nessuno remasse, questo nessuno poteva capirlo. In quel momento c'erano cinque o sei persone nella barca ma nessuno conosceva cosa era accaduto, tutti avevano dimenticato loro stessi!
Appena raggiungemmo l'argine del fiume, capii chiaramente che questa benedizione mi era stata concessa al fine di placare completamente i miei dubbi. Proprio come la barca senza che nessuno la remasse (senza mezzi) raggiunse la riva, così anche questa barca della mondana esistenza attraverserà gli ostacoli con l'aiuto della Sua compassionevole grazia, qualunque sia la debolezza della mia mente. Ma Signore, la Tua misericordia è unica!.
"L'unico mezzo per raggiungere la salvezza è attraverso la grazia del Sadguru".
La mia mente era piena di pace; uno che ha bisogno della grazia è sempre immeritevole ma avendo ricevuto le sue potenti benedizioni l'indegno diventa anche degno. La doccia della Sua (del Guru) grazia venne molto tempo fa e dal Suo aiuto anche l'altro riceve lo stesso attraversare questo oceano di mondana esistenza.
"Egli attraversa Se stesso, Egli attraversa Se Stesso ed aiuta anche gli altri ad attraversare il mare dell'esistenza mondana".

IL SACRO KATHGHARIA

L'episodio in questo luogo è stato il più magnifico e pieno di compassione rispetto agli altri luoghi. Anche scriverli in forma sommaria, sarebbe di per sé voluminoso. Le cose che sono successe nel più sacro luogo sono le più inaudite e per essere ricordate a lungo poiché sono irraggiungibili dai comuni mortali ed incomprensibili,

"Alcuni guardano a questa essenza con meraviglia"

Di questo luogo questo è letteralmente vero. Kathgharia è un villaggio a tre miglia dalla stazione ferroviaria di Haldwani. Quando fu fatta la statua di Shri Maharaj furono considerati molti posti per la sua installazione ma alla fine, al quinto dell'ultimo mese dell'anno Hindu di Sabato 2014 (1957), la statua fu installata a Shri Kathgharia con grande fasto. Questo ashram è stato uno dei principali luoghi dove Shri Maharaj si è mostrato, dove trascorse ben tre mesi alla volta. Sono state eseguite molte cerimonie sacre lì.
Quando fu scavato il terreno per costruire una piattaforma nel luogo, furono trovate molte ceneri. Le Yajna eseguite da Shri Maharaj emettevano straordinaria fragranza. Molti Lama praticando il Tantra Yoga si sono seduti qui in piccole tende ai piedi di Shri Shiva. Qui c'è un tempio dedicato a Shiva che è stato riconosciuto da Shri Prabhu, fondato dalle Sue proprie mani di loto. Uno dei dodici jyoti lingam è a Kedarnath in Himalaya quindi Shri Prabhu ha mantenuto il nome di Shri Kedareshwar Bhagawan per lo Shiva lingam. Nel luogo dove Shri Maharaj era solito sedere spuntarono naturalmente alberi banyan e alberi pipal ed ora la piattaforma è stata costruita attorno a loro. Il terreno di proprietà di questo ashram è esteso; vicino Shri Kedareshwar è stato costruito un tempio con una guglia e lì fu installata una statua di Shri Maharaj. La preparazione per l'installazione di questa deità fu fatta su grande scala. Molti pellegrini vennero da luoghi lontani. Non c'era la polizia né volontari. Questo festival durò per quattro o cinque giorni ma non si verificarono casi di eventuali furti né spiacevole incidente. Le cose perse persino i gioielli, furono restituite da chi le trovava dopo le dovute indagini. I pellegrini lasciavano i loro effetti personali ovunque e presero parte a questo festival. Attraverso gli altoparlanti tutti venivano informati che né gli uomini, né le donne, né i bambini dovevano partire senza prendere una parte di prasada, (cibo). Quindi la folla crebbe così grande che ci sembrava come se Shri Maharaj fosse Lui Stesso presente in persona, organizzando ogni cosa e fornendo tutto ciò di cui c'era bisogno. Con solo una piccola quantità di preliminari migliaia (la stima era di circa un lack) mangiarono soddisfatti di cuore. Addirittura non c'era quasi nessuno che non portasse parte di esso a casa. C'era anche un'abbondanza di materiali rimasti. Ognuno stava vivendo soprattutto la purezza della mente e la pura felicità e non demmo molta importanza a questa questione così come è avvenuto in molti luoghi.
Non ho interesse per la costruzione di templi e ashram perché di questi tempi sono difficili da gestire correttamente. Ma chi può impedire Shri Bhagawan dal fare ciò che Egli vuole? La statua di Shri Bhagawan era pronta e la sua installazione fu decisa. Ma sono solito dire nuovamente ai miei compagni devoti che tali cerimonie sono comuni. Non è raro che persino in questa cerimonia abbia luogo semplicemente la consumazione del cibo, leggere le sacre scritture e la cerimonia sacrificale del fuoco. Ma se solo Shri Bhagawan benedicesse tutti i presenti dando loro una visione di Se Stesso!
I pochi che sono benedetti con la conoscenza della compassione e potere di Shri Maharaj, non lo considerano impossibile o in alcun modo una questione di stupore che Shri Haidakhan Baba dovrebbe manifestarsi nella Sua forma fisica ai lì presenti. Avevo l'abitudine di pregare Shri Maharaj, "Oh Signore non c'è niente di impossibile per te. Oh amico dei piccoli, se puoi accettare un insignificante offerta dalle mani di un devoto allora O Compassionevole Uno tu puoi anche mostrare te stesso e prendere sotto la tua guida non solo migliaia ma l'intero universo, un dono così difficile per essere avuto persino dai devas e munis. Sei stato molto gentile con me. Dovuto alle benedizioni dei Tuoi Piedi Sacri questa anima insignificante ha imparato a conoscerti in un certo senso ma di questi giorni molti hanno perso la fede e nella mente dell'uomo è radicata soltanto la conoscenza acquisita verso l'esterno dai sensi quindi c'è solo questa preghiera a te che anche se non ottengo una visione di te almeno mostra te stesso a coloro che si sono riuniti per assistere alla cerimonia. Allora essi capiranno pienamente che qualsiasi cosa cerimonie e preghiere che stanno svolgendo con fede dà una pronto rendimento". Dopo che ebbi pregato dimenticai tutto al riguardo.
"Come una persona nata in povertà anche dopo aver raggiunto l'albero Kalpa che dà ogni prosperità, si sente timido di chiedere una grande ricchezza". Il mio stato della mente era lo stesso. Nonostante avessi avuto grandi benedizioni vedendo Shri Bhagawan nella Sua forma fisica per molte volte così raramente manifestato la mia mente ancora si dimostrava incapace di lasciare dei dubbi ma Shri Bhagawan non manca mai di concedere le speranze a chiunque. Quando Egli vuole e in qualsiasi forma Egli voglia discendere, in un modo o nell'altro Egli lo rende possibile con qualsiasi mezzo. Anche in questo giorno accadde la stessa cosa. Il quinto del mese alle ore 11:00 di Domenica fu deciso come momento di buon auspicio per installare la statua tenuta immersa nell'acqua per l'intera notte prima dell'installazione. Ma la statua non fu tenuta nell'acqua il Sabato notte. Solo l'idolo fu mantenuto scoperto.
La stanza fu tenuta bloccata a causa della folla presente ma io con due o tre altri e il sarto che stava facendo i vestiti per Shri Maharaj, eravamo gli unici con la statua nella stanza. Eravamo in uno stato felice parlando di Shri Maharaj ma da fuori venivano grida di festeggiamento. Il Sabato notte, il quarto del mese lunare alle 11:00 circa, ebbe luogo questo evento magnifico e compassionevole. Migliaia furono presenti in quel momento insieme con i grandi Saggi e meritevoli dediti Santi. Veniva svolta l'ininterrotta recitazione dello Shri Ramayan. Il fumo dal fuoco sacrificale versava una magnetica e divina influenza nell'atmosfera e la ripetizione dei Sacri nomi riempiva i dintorni di santità. Dovuto ai canti e letture dalle Scritture i devoti erano entusiasti e spargevano lacrime di gioia. In alcuni punti la gente si radunava a parlare dei giochi divini di Shri Prabhu. All'epoca nell'ashram circa sette o otto bighas (un bigha è 5/8 di un acro) lo circondavano, prevaleva una celeste atmosfera. Tutti erano pieni di felicità e le loro menti erano libere dall'attaccamento, dall'avversione e da tutte le propensioni del male assorbiti nell'adorazione dei Sacri Piedi di Shri Prabhu. Verità, semplicità e amore scorrevano lì come una confluenza di tre fiumi sacri. In quel momento sacro quelle signore che sedevano sotto l'albero banyan recitando canti e versi sacri, videro per la prima volta la visione. Per un po' di tempo non furono in grado di capire il significato della Luce Divina. Poco prima di vedere questa visione, sentirono qualcosa come il rumore di un'automobile poi udirono una nota di flauto molto dolce e su una nota alta. Ma quando videro la Luce nella sagoma di una forma umana andando qua e là esse furono un po' spaventate ma ancora una volta conoscendo la bellissima grazia di Maharaj, ed essendo devote ai Suoi piedi, esse capirono chiaramente, "Questo è Shri Haidakhan Baba e noi che Lo stiamo pregando con tutte le nostre capacità, Egli capace di tutto, è venuto a dare una visione di Se Stesso".
Sulla base di questo ragionamento la loro paura e stupore fu trasformato in gioia divina. Alcune di queste signore dissero alle persone che sedevano in altri posti, "Voi state sedendo qui mentre Shri Baba sta donando lì già da tempo la Sua Divina Visione". Sentendo questo ognuno corse in quel posto. Tutti si riunirono attorno all'albero eccetto coloro che erano di guardia del luogo del sacrificio e dello stagno sacro. All'interno della stanza non sapevamo niente ma fuori c'era un grande tumulto e grida di gioia. Migliaia tra questi erano persone di differenti religioni con i loro occhi aperti, con il loro potere ordinario della vista, furono in grado di guardare in quella Luce Divina. Dai loro cuori venne un messaggio come da uno stato di Samadhi che era davvero di alcun significato evidente ma tutto intorno stava diventando purificato. Questa luce era di circa dieci piedi di distanza dal raduno e Maharaj camminò lì attorno per diverso tempo ad una distanza di circa 125 piedi in linea retta e a circa due piedi dal suolo. Tutti lo videro semplicemente in forma di luce.
Un asceta che era seduto in solitudine ad una certa distanza sotto un albero di mango dove stava praticando austerità vicino al fuoco, vide per la prima volta una luce nel tempio (nuova costruzione). Egli pensò al lavoro in corso nel tempio con l'ausilio di una lampada a gas ma quando vide la luce muoversi divenne pietrificato! Rendendo omaggio mentalmente egli guardava a quella visione con stupita gratitudine ed estremo stupore. L'asceta non riusciva a dire niente a nessuno ma Shri Prabhu fece di questo evento facilmente vissuto da tutti rendendo strumentale quelle donne che videro la visione per la prima volta. Una grande folla si riunì in poco tempo. Ognuno, donne, uomini e bambini erano in un meraviglioso stato di mente! Molte donne svennero e caddero. Alcuni spargevano lacrime, alcuni tremavano, sudando, parlando e dando indicazioni sull'effetto della visione su di loro. I molti, che non ebbero la visione, si sentivano infelici da questa visione. Ah! Mi fu stata negata la visione, "Vittoria a Shri Babaji. Vittoria a Shri Baba Bhagawan!". Queste parole venivano da migliaia di gole di grande fede.
Semplicemente vedendo coloro che avevano avuto la visione dimostrava definitivamente che avevano vissuto una grande e a lungo desiderata meravigliosa visione. Come è scritto nel libro religioso, la visione di Shri Bhagawan produce otto cambiamenti di natura virtuosa (asht satvic bhav), così anche loro erano percepibili in questi devoti benedetti. Persino coloro che erano immeritevoli, increduli e ignoranti sentirono il nettare della devozione il quale trascende amore e attrazione a causa dell'effetto della Sacra Visione. Uomini, donne, bambini e persone anziane dimenticando completamente tutte le sensazioni esterne stavano guardando ammiccanti alla Lucentezza Divina della loro vera ricchezza della vita.
Generalmente in tale momento, la folla diventa incontrollata ma lì il Supremo Signore Stesso era presente come una Luce Divina; quindi era naturale che nessuno avesse il coraggio di provare ad avvicinarsi. Tutti i beati là guardavano fisso a questa visione. Tra questi devoti Shri Maharaj in piedi dietro gli alberi di mango, vestito in Kurta e copri capo. Nel luogo c'erano tre alberi e fu sotto di loro che Shri Maharaj fu notato per la prima volta.
Alla visione di Lui i devoti non riuscivano a controllare se stessi e gridavano rapiti, "Ecco Shri Haidakhan Baba; Egli sta andando là". Alcune persone rimanevano dov'erano ma Mishrilal raggiunse gli alberi di mango mentre Shri Maharaj andava verso la casa di riposo, (dove eravamo seduti) e Mishrilal lo seguì. Entrambi camminavano molto veloci ma non c'era contatto tra loro perché dapprima, sotto gli alberi di mango, Egli mostrò se stesso quindi solo la luce era visibile. Mishrilal stava camminando sul terreno e Shri Bhagawan stava camminando a due piedi dal suolo senza toccare la terra. Egli sembrava a quattro o cinque piedi in altezza. La luce doveva essere stata larga all'incirca due piedi. Chi può rimanere inalterato alla vista celeste di Shri Bhagawan? Molte vite di buon karma risultano in questo tipo di visione perciò Mishrilal divenne incosciente all'inizio e allora, dopo aver inseguito Shi Bhagawan per un po' di tempo divenne ancora più agitato. Egli disse queste parole ripetutamente, "C'è Baba". Nel suo cuore vi era il desiderio venite tutti voi, venite presto, questo è Shri Haidakhan Baba ma a causa della sua agitazione egli non poteva parlare chiaramente né completare le sue frasi.
Anche al popolo di Ayodhya gli era stato dato questo dono e tutti si muovevano con il Signore. L'amante e compassionevole Shri Krishna aveva dato questa gioia agli abitanti semplici di Braj. La stessa beata gioia dovuta alla compassione solo per compassione Shri Prabhu la stava concedendo a questa creatura. Grazie a Te Signore. Grazie per la tua grande compassione!
Shri Maharaj (nella forma di luce) giunse vicino la casa di riposo. Mishrilal attraverso Shri Maharaj stava andando da Baba (cioè io), così pensò di informarmi prima che Egli arrivasse da me. Appena il pensiero si inserì nella sua mente egli lasciò Shri Maharaj e venne da me e mi disse tremante e con grande impazienza, "Baba, Shri Haidakhan Baba è venuto". Appena sentii questo mi alzai di corsa e chiesi dove Egli fosse. Tale avvenimento con ci sembrava impossibile e così uscimmo fuori e vedemmo la meravigliosa visione descritta sopra. Noi abbiamo letto nello Shri Ramayana, nello Bhagwat e in altri scritti religiosi di come gli abitanti di Ayodhya e i grandi devoti di Braj dovevano sopportare l'assenza del Signore in mezzo a loro ma oggi anche io ho avuto la fortuna benedetta di ottenere questa esperienza dovuta a coloro che sono stati meritevoli di questa compassione. In quelli presenti tutti questi segni da trovare in coloro che erano infelici dall'assenza del loro Signore erano presenti chiaramente. Cose diverse influenzano gente diversa secondo la loro natura perciò non si può dire che tutti erano felici per tutto il tempo in ugual misura che non può essere ma ad un livello molto alto ognuno fu colpito da questo evento mai sentito prima. Se prima non ci fosse stato alcun dubbio su Shri Maharaj, essi sarebbero stati messi a riposo per sempre da questo atto di Grande Compassione. Tutti questi presenti lì, santi, uomini di conoscenza, filosofi, i dotti dei Puranas, astronomi, Orientali e Occidentali, storici, tutti chiamarono questo un evento unico.
La descrizione di questa luce viene fornita in quasi tutti i libri religiosi. Dovunque ci sia una descrizione di Lui è sempre nella forma di luce. Nel grande Mantra Vedico Gayatri, la parola Bharg ha lo stesso significato. Nel Testamento la luce menzionata non è il alcun modo differente dalla divinità. Nel Buddismo, Giainismo, Islam infatti in tutte le religioni, c'è questo riferimento scritto alla Luce Divina. Ma in una forma tale collettiva, durante una cerimonia sacrificale, per così tanto tempo, camminando in mezzo a tutti, mostrando la sua gloriosa immagine a tutti un tale evento è pressoché sconosciuto nella storia. Un desiderio di un filosofo Occidentale fu,
"Voglio Dio sulla terra, non in Paradiso".
Questo desiderio venne esaudito a migliaia come risultato della loro devozione; coloro che avevano sacrificato il loro tutto per la visione. Assorti nel nettare della Sua (del nettare) esperienza.
"Questo nettare è la personificazione della Celestiale Bellezza del Signore".
In questo nettare i devoti divennero estasiati. Questo onnipotente Dio, Shiva che pervade l'intero cosmo, esaltato in tutte le sacre scritture. Il puro Shiva stava benedicendo queste persone in pubblico con la sua grazia.
Non diamo importanza alla pubblicità. La Verità si manifesta Se Stessa per la salvezza di tutti non solo questo giorno i Puranas lo testimoniano in tutti i tempi. Questa grande benedizione fu dovuta alla sua beneficenza. Tutti i presenti erano in lacrime, singhiozzanti e dicendo che questa incomparabile visione che avevano vissuto era veramente unica. Se ad un bambino gli vengono dati quattro paisa egli è molto felice ma se un biglietto di mille rupie è messo nelle sue mani egli lo strapperà non capendo il suo valore. Allo stesso modo una persona può ottenere solo benefici dalla sua grazia nella misura in cui il suo cuore è puro e saggio; non solo nelle questioni spirituali ma anche in altre questioni, questa capacità della mente è stata rilevata è detto nello 'Yoga Vashishtha'.
"La cosa principale necessaria per il raggiungimento dell'illuminazione spirituale è la vera comprensione dei discepoli". Quanti parenti portiamo agli scalini del fiume per la cremazione ma dopo del tempo lo stesso attaccamento alle cose mondane! Ma Shri Baba Buddha Bhagawan vedendo un cadavere a distanza comprende che il mondo è irreale e diventa Bhagawan Buddha al posto del Principe Siddharta per la salvezza del mondo. Come anche il fuoco brucia inconsapevolmente allo stesso modo il progresso spirituale di coloro che ebbero la benedizione vedendo la Visione, fu accelerato. Molti sofferenti di incurabili malattie furono curati istantaneamente. Ci sono molti di questi esempi ma per quanto tempo si può continuare a scrivere di loro? Le benedizioni non possono essere contenute persino nei grandi libri. Ah! I nostri antichi rishis avevano pregato Shri Bhagawan, "Signore, guidami dall'oscurità dell'ignoranza alla luce" ma noi, deboli e indifese creature per avere l'esperienza della risposta a quella supplica dei rishis concessa a noi, questo non potrebbe essere altro che un atto della sua grazia. Venite compagni e ripetiamo e preghiamo, "Dall'oscurità guidaci alla luce".

'Bhagawan è Yagna Pususa' Yagna e Dio sono inseparabili

Grande incarnazione della Compassione - Dispensatrice di profonda benedizione - Sempre impegnato nel benessere di ognuno (Babaji dopo il 1970)

SUPPLICA PER IL PERDONO

Le notizie riportate di Shri Haidakhan Baba stanno aumentando giorno per giorno. Il pensiero viene naturalmente in mente su ciò che è questa Divina Manifestazione di Bhagawan. Sebbene non sia capace di capirLo pienamente tuttavia ogni volta che Egli ha inondato la Sua meravigliosa grazia su di noi, non solo io ma altre numerose persone sprovvedute hanno avuto la convinzione fortemente impiantata nei loro cuori che Shri Maharaj è la piena manifestazione di Shri Bhagawan.
Pochi giorni fa una persona diede 30000 rupie senza alcun suggerimento esterno per costruire un tempio per Lui a Shri Vrindaban.
Persino la gente comune ha sperimentato pienamente la sua meravigliosa e divina Grazia, un completo resoconto sarebbe voluminoso.
Egli è stato sempre molto gentile con me. Nel 2006, (anno 1949), mostrando a questo umile figlio la Sua vera Manifestazione Divina, Egli ha reso lui il suo stesso. Ma prima ancora, prima che conoscessi la sua benevolenza, nell'anno 1936 quando ero nel villaggio Rupal in Gujarat nel quarto mese, mi ammalai di febbre e cecità, anche allora dopo due giorni di malattia trovai Shri Maharaj in piedi a fianco al mio letto e passando la sua mano sopra la mia testa. La mia vista tornò subito e la febbre mi passò. Non ero a conoscenza di questo ma un devoto aveva visto questo nel suo sogno. Così sia! Shri Shankar ha ordinato, "Tienilo segreto, Tienilo segreto, tienilo segreto con tutte le tue forze".
Quindi questa audacia che ho mostrato nello scriverlo, è solo per la salvezza del mondo e per liberare i suoi devoti dai loro dubbi. Credetemi, non c'è altro motivo nella mia mente. perciò ancora una volta chiedo perdono da Shri Bhagawan, da tutti i santi e dai suoi devoti. Le incomparabili benedizioni di Shri Bhagawan sono una prova della sua impareggiabile personificazione. Sono un incompetente e un essere immeritevole cosa posso dire sulla sua incommensurabile grazia !
Oh Signore, Dimora di Compassione, per quanto tempo posso andare avanti descrivendo tutte le benedizioni che hai riversato su di me, una creatura indifesa! O Signore degli inermi, anche se mi hai dato un cuore di bocche per descrivere la Tua Grazia, anche questo non sarebbe sufficiente !

Om Shanti ! Om Shanti ! Om Shanti !

Colui che offre a Dio un secondo posto offre a Lui nessun posto

Non voglio che il nome di Dio sia stagnante acqua fangosa ma come scintillante acqua corrente. Questo è possibile quando lo Japa Yoga e Karma Yoga sono praticati insieme. Pace, felicità e realizzazione di Dio si raggiungono dalla ripetizione di OM NAMAH SHIVAY. La chiamata dell'Era è il Karma Yoga. IL LAVORO E' ADORAZIONE. Nell'Era di Kali la liberazione sarà concessa dal Karma-Yoga. Un perfetto Karma-Yogi basta a cambiare il mondo. Seguire e diffondere il sentiero di VERITA' SEMPLICITA' e AMORE è il supremo duty e il più altissimo yoga. La confluenza delle tre componenti, verità, semplicità e amore darà la piena visione di Satyam, Shivam e Sundaram, l'obiettivo della vita. JAI MAHAMAYA KI JAI - BABAJI

Libro tradotto dall'Inglese in Italiano da Natascia Valentini, Tara bianca


Tara bianca web site channel
Creato con Webnode
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia